preconscio /pre'kɔnʃo/ s. m. [der. di conscio, col pref. pre-] (pl. f. -sce o -scie). - (psicanal.) [complesso di ricordi, emozioni, ecc., in grado di giungere a livello di coscienza, in quanto non sottoposti [...] a censura] ≈ ‖ subcosciente, subconscio. ↔ coscienza. ...
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anima /'anima/ s. f. [lat. anĭma, come anĭmus, dal gr. ánemos "soffio, vento"]. - 1. a. (filos., relig.) [principio vitale dell'uomo di cui costituisce la parte immateriale e, quindi, distinto dal corpo] [...] .) decedere, morire, spegnersi, spirare. b. [interiorità dell'uomo, in quanto distinta dalla ragione] ≈ animo, coscienza, cuore, sentimento. ↔ ragione, razionalità. ● Espressioni: anima candida ≈ ingenuo, incosciente, puro. ↔ furbo, malizioso; anima ...
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autocoscienza /autoko'ʃɛntsa/ s. f. [comp. di auto- e coscienza]. - (filos., psicol.) [l'essere consapevole di sé, del proprio esistere e del proprio agire] ≈ autoconsapevolezza. ⇑ consapevolezza, coscienza. ...
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inconscio /in'kɔnʃo/ [dal lat. tardo inconscius] (pl. f. -sce o -scie). - ■ agg. 1. (psicanal.) [di fatto di cui il soggetto non è consapevole: impulso, inclinazione, istinto, atto i.] ≈ Ⓖ inconsapevole, [...] fa, di una situazione e sim., con la prep. di] ≈ e ↔ [→ INCONSAPEVOLE]. ■ s. m., solo al sing. (psicanal.) [sfera dell'attività psichica che non raggiunge il livello della coscienza] ≈ profondo, subconscio, subcosciente, subcoscienza. ‖ Es. ↔ conscio ...
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subcosciente /subko'ʃɛnte/ [comp. di sub- e cosciente]. - ■ agg. (psicanal.) [che non è direttamente presente alla coscienza] ≈ e ↔ [→ SUBCONSCIO agg.]. ■ s. m., solo al sing. (psicanal.) [zona dell'attività [...] psichica di cui non si ha piena coscienza] ≈ e ↔ [→ SUBCONSCIO s. m.]. ...
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svenire v. intr. [der. di venire, col pref. s- (nelsign. 1)] (coniug. come venire; aus. essere). - [avere una perdita momentanea dei sensi] ≈ cadere in deliquio, perdere conoscenza (o coscienza o i sensi), [...] (region.) sturbarsi, venire meno. ↔ rianimarsi, riaversi, rinvenire, riprendere conoscenza (o coscienza o i sensi), (ant.) risentirsi, tornare in sé. ...
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riprendere /ri'prɛndere/ [lat. repre(he)ndĕre, der. di pre(he)ndĕre "prendere", col pref. re-] (coniug. come prendere). - ■ v. tr. 1. a. [prendere di nuovo qualcosa: r. a nolo un'automobile] ≈ (fam.) ripigliare. [...] dopo un mancamento: ebbe uno svenimento, ma si riprese subito] ≈ rianimarsi, riaversi, rinvenire, (fam.) ripigliarsi, riprendere coscienza (o conoscenza o i sensi), (lett.) risensare, (lett.) risentirsi, ritornare in sé. ↔ mancare, perdere i sensi ...
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interno /in'tɛrno/ [dal lat. internus, der. di inter "entro, tra"]. - ■ agg. 1. a. [che sta dentro: la parte i. della casa] ≈ di dentro, interiore. ↔ di fuori, esteriore, esterno. ↑ superficiale. b. (geogr.) [...] 'i.] ↔ estero. 4. (fig.) [sentimenti intimi, più profondi: penetrare nell'i. di una persona] ≈ anima, animo, coscienza, (non com.) interiore, interiorità, intimità, intimo, profondo, spirito, spiritualità. ‖ inconscio, psiche. 5. (f. -a) (educ.) [nei ...
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epilessia /epile's:ia/ s. f. [dal lat. tardo epilepsĭa, gr. epilēpsía, propr. "attacco"]. - (med.) [sindrome clinica caratterizzata dall'attivazione simultanea e repentina di un gran numero di cellule [...] nervose cerebrali, che produce convulsioni, perdita della coscienza, ecc.] ≈ Ⓖ mal caduco, (non com.) morbo comiziale. Ⓖ piccolo male. ...
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Consapevolezza che il soggetto ha di sé stesso e del mondo esterno con cui è in rapporto, della propria identità e del complesso delle proprie attività interiori.
Diritto
Libertà di c. Diritto di sentire e professare opinioni e fedi religiose...
È la consapevolezza che il soggetto ha del suo oggetto, e non può separarsi da quella che il soggetto ha di sé come oggetto. Il problema della sua interpretazione filosofica viene in primo piano nella filosofia moderna, con Campanella e Cartesio;...