fuori
fuòri (pop. fòri e fòra; ant. e poet. fuòra; ant. fòre e fuòre) avv. e prep. [lat. fŏris, fŏras]. – 1. avv. a. Nella parte esterna, esternamente, rispetto a un luogo, a un ingresso, o anche, parlando [...] te; vieni f., se hai coraggio!; pleonastico: uscir f., cavar f., estrarre f., versare f., ecc. In parecchie espressioni s’intende fuori ., omettere, non includere fra altri o fra altre cose (in senso proprio, non riporre qualche oggetto che di solito ...
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posto2
pósto2 s. m. [lat. pŏsĭtus, part. pass. di pōnĕre «porre»: v. la voce prec.]. – 1. In senso generico, spazio o porzione di spazio disponibile per essere occupato da persone o da cose: il mondo [...] accolto o inserito fra persone o cose simili, ricevere opportuna sistemazione: se seguiti a comportarti così non che il suo p. era accanto ai figli. f. In senso fig., situazione, condizione individuale: se tu fossi al mio p., che cosa faresti?; io ...
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pareglio
paréglio agg. e s. m. [dal fr. (ant.) pareil «pari, simile»: v. pariglio], letter. ant. – Simile, uguale, pari: amava donna tale, cui pareglia di leggiadria ... non se le troverebbe (Bandello). [...] speglio Che fa di sé pareglio a l’altre cose, E nulla face lui di sé pareglio (Dante, Par. XXVI, 107), la vedo in Dio, che accoglie insé come specchio verace l’immagine perfetta delle altre cose, ma nessuna accoglie insé l’immagine perfetta di ...
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grande
agg. [lat. grandis]. – Quando è premesso al sostantivo che determina, può avere l’elisione davanti a vocale (con grand’impegno, una grand’emozione), mentre davanti a consonante, e anche davanti [...] Sublime, potente: Donna, se’ tanto grande e tanto In grande, in grande misura, in grandi proporzioni: eseguire, riprodurre in grande; comprare, negoziare, commerciare, coltivare in grande; ritratto, disegno, modello in grande; guardare le cosein ...
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prendere
prèndere v. tr. [lat. prehĕndĕre e prĕndĕre] (pass. rem. io prési [ant. prendéi, prendètti], tu prendésti, ecc.; part. pass. préso [ant. priso]). – 1. Afferrare cosa o persona con le mani o [...] , detto delle vele di un veliero o di un’imbarcazione, accogliere insé il vento, così da riceverne impulso; analogam., dell’aquilone: ondeggia, preso?, chi pensi che io sia, per credere tali cose di me?; frequenti le espressioni prov. p. fischi per ...
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miracolo
miràcolo s. m. [dal lat. miracŭlum «cosa meravigliosa», der. di mirari «ammirare, meravigliarsi»]. – 1. a. In genere, qualsiasi fatto che susciti meraviglia, sorpresa, stupore, in quanto superi [...] disponevamo, abbiamo fatto m.; è uno scolaro volenteroso che in pochi mesi ha fatto m., ha fatto progressi notevolissimi m. per un aeroplano che passa, come se tu non ne avessi mai visti!; sapevi che le cose andavano male, non capisco perché ora fai ...
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intendere
intèndere v. tr. [dal lat. intendĕre, comp. di in-1 e tendĕre «tendere, rivolgere, mirare a»] (coniug. come tendere). – Verbo di largo uso e di molteplici significati, che si possono ricondurre [...] la comprensione di ciò che si sente dire, e unisce perciò insé i due sign. di sentire e capire (soprattutto, di capire per intenderci ..., per mettere le cosein chiaro, per essere ben d’accordo su qualche cosa, e sim. In alcune di queste frasi, e ...
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ragione
ragióne s. f. [lat. ratio -onis (der. di ratus, part. pass. di reri «fissare, stabilire»), col sign. originario di «conto, conteggio»]. – 1. a. La facoltà di pensare, mettendo in rapporto i concetti [...] spiega o giustifica un fatto: avevo le mie buone r. per agire così; se ti è antipatico, non è una buona r. per parlarne male; non mi a questi problemi; non chiamarmi in discussione, non sono cose di mia ragione. Ant., avere r. in (o sopra) una persona ...
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solo
sólo agg. e avv. [lat. sōlus, e come avv. sōlum e poi sōlō]. – 1. agg. a. Di persona, che è senza compagnia di alcuno, che non ha nessun altro insieme o vicino: Solo e pensoso i più deserti campi [...] , o un cane, che sa tornare a casa da (sé) s.; e anche di cose, apparecchi e sim., soprattutto per indicarne il funzionamento automatico: macchina che va avanti, che scrive, che cuce da sola. b. In musica, come didascalia, indica le parti che vanno ...
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prosopopea
proṡopopèa (non com. proṡopopèia) s. f. [dal lat. prosopopoeia, gr. προσωποποιία, der. di προσωποποίεω «personificare», comp. di πρόσωπον «faccia, persona» e ποιέω «fare»]. – 1. Figura retorica [...] , o anche cose inanimate, astratte, come se fossero presenti, vive, animate: è una figura questa, quando a le cose inanimate si parla p.; ha una gran p.; senti che p!; lo spettacolo insé lo annoiava, perché non aveva niente di autentico – era solo ...
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Filosofo peripatetico (1º sec. d. C.), maestro di Nerone; scrisse commenti alle Categorie e forse al De caelo di Aristotele, utilizzati da Simplicio. Notevole la sua concezione degli universali, per la quale si collega a Boeto di Sidone e prelude...
Dottrina filosofica secondo la quale noi non conosciamo le cose 'come sono' (la loro essenza o sostanza, le 'cose in sé'), ma le cose 'come ci appaiono' (i fenomeni). G. Berkeley e D. Hume videro nei fenomeni la realtà stessa, senza alcun residuo...