alto1
alto1 agg. [lat. altus, propr. part. pass. passivo di alĕre «nutrire, far crescere»]. – 1. a. Che si eleva dal suolo, o da altro piano, con uno sviluppo verticale notevole insé o rispetto ad altri [...] morale delle truppe era altissimo. d. Di panno, stoffa in pezza, e sim., largo: tela a. 70 centimetri. D’altre cose, di notevole spessore: legno, libro a.; neve alta. e. In determinazioni geografiche, ha riferimento ora alla latitudine: l’alta Italia ...
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seguire
v. tr. e intr. [lat. sĕqui] (io séguo, ecc. [ant. seguisco, seguisci, ecc.]; pass. rem. seguìi [ant. seguètti], seguisti, ecc.). – 1. Con uso trans. (che si estende anche ai numeri 2 e 3, e solo [...] un pittore; s. lo stile di uno scrittore; adottare per sé, attuare, mettere in pratica con perseveranza: s. un sistema, un metodo, una : descriverrò particularmente, insino al 1434, solo le cose seguite drento alla città (Machiavelli); di questo caso ...
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incontrare
v. tr. [der. del lat. tardo incontra: v. incontro1] (io incóntro, ecc.). – 1. a. Trovare per caso, o senza deliberato proposito, una o più persone davanti a sé o sulla propria strada (può [...] , ripetuto spesso come frase proverbiale di amaro rimpianto. Anche di cose, di oggetti: lungo la strada, s’incontrano a ogni svolta prossima la Roma incontrerà il Napoli in casa. 3. non com. Capitare, accadere: se mai t’incontrasse qualche disgrazia. ...
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specie
spècie (ant. spèzie) s. f. [dal lat. species, propr. «aspetto, forma esteriore», der. di specĕre «guardare»], invar. – 1. non com., letter. Aspetto, forma esteriore, apparenza: E potess’io, Nel [...] il modello delle cose sensibili, di sé stesso fosse un nome proprio: per es., Panthera leo, il leone; Quercus ilex, il leccio; Salmo gairdneri, la trota iridata; Adiantum capillus-veneris, la felce capelvenere. Il singolare specie è talora usato in ...
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monte
mónte s. m. [lat. mons mōntis]. – 1. a. Nome generico dei rilievi della crosta terrestre, distinti dalle colline per la maggior altezza (e per l’età geologica, che è almeno terziaria), collegati [...] pervertite se le sporgenze sono troppo accentuate, mancanti se queste sono appena accennate o assenti. 4. In anatomia qualità, scelti e raggruppati da un singolo operaio. In senso fig., con riferimento a cose astratte: un m. di debiti; hai un m ...
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intrinseco
intrìnseco (ant. intrìnsico) agg. [dal lat. intrinsĕcus, avv., «all’interno», comp. di *intrim (affine a intra «dentro») e sĕcus (v. estrinseco)] (pl. m. -ci, ant. o volg. -chi). – 1. Che [...] interna ed essenziale, intima natura: guardare all’i. delle cose, o le cose nel loro i.; l’i. d’una questione; come (in contrapp. a proprietà di immersione), quelle che spettano all’ente di per sé, indipendentemente dal fatto che esso sia immerso in ...
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prospettiva1
prospettiva1 s. f. [dall’agg. prospettivo]. – 1. Parte della geometria descrittiva che si propone di elaborare le regole grafiche per costruire di un qualunque oggetto reale un’immagine [...] impiegata in cartografia fino all’Ottocento, che rappresenta il suolo come se fosse In prospettiva, in lontananza (nel passato o nel futuro) e secondo una particolare ottica: guardare, vedere le cosein prospettiva; le cose sono fatti e i fatti In ...
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dotto1
dòtto1 agg. [dal lat. doctus, part. pass. di docere «istruire», usato come agg.]. – 1. Di persona, istruito, informato: Facesti come quei che va di notte, Che porta il lume dietro e sé non giova, [...] Ma dopo sé fa le persone dotte (Dante). Più com., che ha acquisito molta dottrina, in senso assol. o in determinati campi del sapere: è un uomo d.; d. in latino, in archeologia, in storia antica, ecc.; d. di cose patrie, di memorie antiche; anche ...
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sensibile
sensìbile agg. [dal lat. sensibĭlis, con sign. passivo e attivo (der. di sentire «percepire», part. pass. sensus); in alcuni sign., è influenzato dal fr. sensible]. – 1. Con valore passivo: [...] atto a essere percepito, conosciuto, appreso) attraverso i sensi: le cose, gli oggetti s.; il mondo s. (contrapp. al mondo intelligibile ai rimproveri, non ne risente troppo, non se ne dà per inteso. Sempre in senso generico, anche d’animale: cavallo ...
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uscire
(ant. escire) v. intr. [lat. exīre, comp. di ex «fuori» e ire «andare», raccostato a uscio] (nella coniugazione, si ha il tema usc- quando l’accento cade sulla desinenza, èsc- quando cade sul [...] i sensi, o il controllo di sé (v. sentimento, n 1 b); in relazione a condizioni dell’ambiente esterno: stiamo usi e sign. estens. varî, riferito come soggetto sia a persone sia a cose: a. Andare fuori, al di là di un determinato limite o tracciato: ...
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Filosofo peripatetico (1º sec. d. C.), maestro di Nerone; scrisse commenti alle Categorie e forse al De caelo di Aristotele, utilizzati da Simplicio. Notevole la sua concezione degli universali, per la quale si collega a Boeto di Sidone e prelude...
Dottrina filosofica secondo la quale noi non conosciamo le cose 'come sono' (la loro essenza o sostanza, le 'cose in sé'), ma le cose 'come ci appaiono' (i fenomeni). G. Berkeley e D. Hume videro nei fenomeni la realtà stessa, senza alcun residuo...