doppio
dóppio agg. [lat. dŭplus, dal tema di duo «due»]. – 1. a. Che è due volte tanto, che è due volte la grandezza o la quantità considerata come base o come normale: ricevere d. paga; fare d. fatica; [...] scherzoso o licenzioso o allusivo. Si dice doppio anche di due cose della stessa specie, poste accanto o a riscontro per rinforzo e strofa ti dico; di rose t’ornerò – dirò se tornerò, ecc. e. In matematica, detto di un elemento che può essere ...
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bastare
v. intr. [prob. lat. *bastare «servire di sostegno», di origine incerta]. – 1. a. Essere sufficiente, così che non è necessario o non si richiede di più: basta la buona intenzione; basta un nonnulla [...] . in q. b.), in ricette culinarie e farmaceutiche, quando si indicano gli ingredienti senza darne l’esatto dosaggio; b. a sé stesso anche a rubare. c. Basti dire o basta dire, esponendo cose o fatti da tenersi come prova più che convincente di ciò che ...
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sentimento
sentiménto s. m. [der. di sentire]. – 1. a. La facoltà e l’atto del sentire, di avvertire impressioni esterne o interne; affine quindi a senso nel suo sign. più generale; anticam. si usò anche [...] dello stato d’animo che ne consegue (soprattutto se di sofferenza): la qual cosa importa maggior sentimento (senza determinazione), modo di pensare, cioè opinione, in generale o riguardo a determinate cose: ho piacere che ognuno dica il suo s. ...
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travagliare
v. tr. e intr. [dal fr. travailler, lat. *tripaliare «martirizzare», der. del lat. tardo tripalium «strumento di tortura fatto di tre pali» (cfr. l’agg. lat. tripalis «sostenuto da tre pali»)] [...] . Far soffrire spiritualmente, affliggere: Oimè, se quest’è amor, com’ei travaglia (Leopardi); essere travagliato dai rimorsi, da gravi preoccupazioni finanziarie, ecc. In usi fig., riferito a cose: con quest’intenzione, s’era cacciato quasi fino ...
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illudere
illùdere v. tr. [dal lat. illudĕre «deridere, farsi beffe», comp. di in-1 e ludĕre «scherzare»] (pass. rem. io illuṡi, tu illudésti, ecc.; part. pass. illuṡo). – 1. a. Ingannare, attrarre a [...] sé o suscitare vane speranze presentandosi con falso aspetto, oppure facendo apparire le cose migliori di ciò che sono in realtà o più rispondenti al desiderio e alle attese: i. una ragazza; i. con grandi promesse, col miraggio di una vita felice; ...
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vanita
vanità s. f. [dal lat. vanĭtas -atis, der. di vanus «vano, vuoto»]. – 1. a. letter. Il fatto, la condizione di essere senza corpo, privo di consistenza materiale: Noi passavam su per l’ombre che [...] degli altri (Guicciardini). c. La condizione propria delle cose umane, in quanto sono caduche, effimere, e il loro valore è e le cose frivole con più serietà che non meritino; vuotezza interiore; ostentazione di un’alta opinione di sé stessi, dei ...
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risentire
v. tr. [comp. di ri- e sentire] (io risènto, ecc.). – 1. Sentire di nuovo, nel senso di ascoltare: non voglio r. quegli sciocchi discorsi; quando risente quella canzone, si commuove. Nel rifl., [...] la perdita di una persona, di una comodità. In usi fig., riferito a cose: il terreno ha risentito i benefici effetti della pioggia che si è precedentemente subìto: con questo freddo anche i fiori se ne risentono; Sotto le scorze, e come per un vuoto, ...
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abbracciare
v. tr. [der. di braccio] (io abbràccio, ecc.). – 1. Cingere, afferrare, serrare con le braccia una persona, per lo più in segno di affetto: a. i genitori, la sorella, ecc.; talora riferito [...] troppo, finisce col non avere niente. b. Comprendere, contenere insé (con riferimento a contenuti astratti): una scienza che abbraccia varî rami dello scibile; la mente non può a. troppe cose insieme. 3. fig. A. una professione, dedicarsi a questa ...
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accadere
accadére v. intr. [der. di cadere; cfr. lat. accidĕre] (coniug. come cadere; aus. essere). – 1. Avvenire, succedere, riferito in genere a cose che avvengono per caso: che è accaduto?; ti è accaduta [...] accade spesso di perdere il treno; cose che accadono, di fatti, non (con o senza il compl. di termine): se mai ti accade di venire da queste parti, ricordati (Ariosto). 3. Nel linguaggio filos., in contrapposto all’«essere», indica l’insieme di ...
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barbonismo domestico
loc. s.le m. Forma di esclusione e isolamento sociale che caratterizza l’esistenza di chi vive da barbone dentro la propria abitazione. ♦ Già, perché i "nuovi poveri", così li chiamano [...] i giorni per strada. C'è anche qualche extracomunitario, ma ormai sono in minoranza. «Tra di loro - racconta F., il volontario-capo della quantità enorme di cose, di oggetti, di rifiuti, come se ognuna di queste cose potesse parlare, affrontare ...
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Filosofo peripatetico (1º sec. d. C.), maestro di Nerone; scrisse commenti alle Categorie e forse al De caelo di Aristotele, utilizzati da Simplicio. Notevole la sua concezione degli universali, per la quale si collega a Boeto di Sidone e prelude...
Dottrina filosofica secondo la quale noi non conosciamo le cose 'come sono' (la loro essenza o sostanza, le 'cose in sé'), ma le cose 'come ci appaiono' (i fenomeni). G. Berkeley e D. Hume videro nei fenomeni la realtà stessa, senza alcun residuo...