rivedere
rivedére v. tr. [dal lat. revidere, comp. di re- e videre «vedere»] (coniug. come vedere). – 1. a. Vedere di nuovo: sono andato a r. il film che avevamo visto insieme l’anno scorso; è uno spettacolo [...] e non ti far r. più qui! In formule di asseverazione: che non possa più r. mio figlio se non è vero! b. Con l’idea oscuro presentimento che non avrebbe più rivisto la madre; similmente, di cose perdute o che non saranno rese mai: l’anello scomparve e ...
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errare
v. intr. [lat. errare «vagare; sbagliare»] (io èrro, ecc.; aus. avere). – 1. a. Andare qua e là senza direzione o meta certa: e. per i campi, per i monti, per le strade; fig.: e. con gli occhi, [...] scrive, che non erra (Dante); ha errato a dir così; errando s’impara; se erro, correggimi; le cose stanno in questi termini, se non erro; e. in materia di fede. In senso morale, commettere colpa: ho errato, e sono pronto a fare la penitenza. Con ...
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strano
agg. [lat. extraneus; cfr. estraneo]. – 1. a. Diverso dal solito o dal comune, dal normale, molto singolare, tale quindi da destare meraviglia, stupore, curiosità: ha avuto questa opportunità [...] e in genere un comportamento diverso da quello della maggior parte degli uomini; detto spec. di chi è piuttosto chiuso insé, altro sign., spesso sostantivato: a voi sta bene di così fatte cose non che gli amici ma gli s. ripigliare (Boccaccio); non ...
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presa
présa s. f. [der. (propr., femm. sostantivato) di preso, part. pass. di prendere]. – 1. a. Genericam., l’atto e il modo di prendere, di afferrare: stringere, allentare la p.; lasciare la p.; spec. [...] fatto del prendere in giro, canzonatura (analogam., p. per il bavero e sim.); presa di coscienza, il fatto di acquistare consapevolezza di sé stessi, del proprio comportamento, di rendersi esattamente conto della realtà, dello stato delle cose, di un ...
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tenere
tenére v. tr. [lat. tĕnēre] (pres. indic. tèngo [ant. tègno], tièni, tiène, teniamo [ant. tegnamo], tenéte, tèngono [ant. tègnono]; pres. cong. tènga ..., teniamo, teniate, tèngano [ant. tègna [...] è atta a navigare con mare grosso. Raro riferito a cose, come equivalente di reggere nel senso di sostenere, offrire promessa; t. il punto d’onore. e. Tenere con sé, trattenere o tenere in una determinata condizione: t. qualcuno a pranzo, a cena; la ...
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insieme
insième (ant. insème) avv. e s. m. [lat. ĭnsĕmul, rifatto nel lat. volg. in *insĕmel per sostituzione di semel «una volta» a simul «insieme»]. – 1. avv. Esprime in genere i seguenti rapporti: [...] . una società; mettersi i., associarsi in un’impresa, allacciare una relazione amorosa, e sim. Riferito a cose: il divano e le poltrone si assegnata una proprietà caratteristica, cioè un criterio per decidere se un certo oggetto è o no elemento di un ...
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sbaraccare
v. tr. e intr. [der. di baracca, col pref. s- (nel sign. 3)] (io sbaracco, tu sbaracchi, ecc.), fam. – 1. tr. Rimuovere, sostituire con un atto di autorità o di violenza le persone o le cose [...] (aus. avere), lasciare libero un luogo, un ambiente, un posto; andarsene portando con sé le proprie cose: bisogna s. un’altra volta; c’è un po’ di confusione in ufficio perché qui stiamo sbaraccando: ci trasferiamo al piano di sopra; speriamo che gli ...
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aspettare
v. tr. [lat. exspĕctare «aspettare», incrociato con aspĕctare «guardare attentamente»] (io aspètto, ecc.). – 1. Essere con la mente e con l’animo rivolti a persona che deve arrivare o a cosa [...] che tu vinca; si aspettava una crisi di panico da quando aveva deciso una volta per tutte di andare in pensione (Claudio Piersanti); sono cose che càpitano quando nessuno se l’aspetta; da un tipo come lui c’è da aspettarsi di tutto (o anche, non c’è ...
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santo
agg. e s. m. (f. -a) [lat. sanctus, propr. part. pass. di sancire «sancire, rendere sacro», in rapporto etimologico con sacer «sacro», essendo anche questo connesso con sancire]. – 1. agg. a. In [...] di culto della religione cattolica, ai luoghi e alle cose che nell’ambito di tale religione sono oggetto di ant. Luogo santo, quindi chiesa: partitosi in gonnella, che pareva che venisse da servire a nozze, se ne tornò al santo (Boccaccio). Santo ...
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allora
allóra (tronc. allór) avv. [lat. *ad illam hōram]. – 1. In quel momento, in quell’istante: Allor fu la paura un poco queta (Dante); a. non compresi subito; per estens., in quel tempo: a. usavano [...] di un fatto; o esclamative: a. poi!... (cioè: se le cose stanno veramente così!...). 3. Come cong. conclusiva, ebbene, dunque, se è così: non ti piace?, a. non voglio insistere; in questo caso, in tal caso: se la cosa sta proprio come tu dici, a. va ...
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Filosofo peripatetico (1º sec. d. C.), maestro di Nerone; scrisse commenti alle Categorie e forse al De caelo di Aristotele, utilizzati da Simplicio. Notevole la sua concezione degli universali, per la quale si collega a Boeto di Sidone e prelude...
Dottrina filosofica secondo la quale noi non conosciamo le cose 'come sono' (la loro essenza o sostanza, le 'cose in sé'), ma le cose 'come ci appaiono' (i fenomeni). G. Berkeley e D. Hume videro nei fenomeni la realtà stessa, senza alcun residuo...