mistura
(ant. e pop. tosc. mestura) s. f. [lat. mixtūra, der. di mixtus «misto»]. – 1. L’operazione di mescolare, mescolanza di sostanze o cose diverse; in questo sign. quasi soltanto nell’espressione [...] elementi estranei: questo laghetto ... senza avere insé m. alcuna, chiarissimo il suo fondo in una lega d’argento e di rame nella quale la quantità di fino o di metallo prezioso è inferiore alla metà. 2. Con sign. concr.: a. Complesso di cose ...
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fatica
s. f. [lat. *fatiga, der. di fatigare «affaticare»]. – 1. Sforzo materiale che si fa per compiere un lavoro o svolgere una qualsiasi attività, e di cui si sente il peso e poi la stanchezza: f. [...] di centomila, a gran f. se ne salva uno solo (Segneri). Senza f., facilmente: fa le cose senza f.; apprende senza f.; prove di forza eroica imposte a Ercole dal re Euristeo (in senso fig., imprese difficili e molto impegnative). 5. Affaticamento ...
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passo2
passo2 s. m. [lat. passus -us, der. di pandĕre «aprire, stendere», part. pass. passus; in origine, quindi, «apertura delle gambe nel camminare; spazio compreso in questa apertura», da cui «passo» [...] di cose lunghe o noiose. b. In partic., qualsiasi azione che sia diretta a un fine, soprattutto in quanto costituisca p., voglio pensarci su bene; è un p. che non intendo fare se non costretto; non vorrei ridurmi a questo p., nella necessità di fare ...
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cervello
cervèllo s. m. [lat. cerĕbĕllum, dim. di cerĕbrum «cervello»] (pl. -i; in alcune locuz. anche le cervella). – 1. a. In anatomia, la parte anteriore dell’encefalo, costituita dagli emisferi cerebrali, [...] pensare all’importanza o alle conseguenze di ciò che si fa; fare le cose con poco c., a casaccio, malamente; avere un c. d’oca, essere distratto; tornare in c., tornare insé, riacquistare il senno, e così rimettere, far tornare uno in c.; andare ...
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nuovo
nuòvo (letter. o region. nòvo) agg. [lat. nŏvus]. – 1. In genere, di cosa fatta o avvenuta o manifestatasi da poco, spesso in contrapp. diretta a vecchio, antico, e quindi con sign. prossimo a [...] (o, in forma lat., novae) in astronomia, v. nova e stella. In partic.: a. Con riferimento a cose materiali, prodotto d’amministrazione; la formazione del n. governo. c. Che rinnova insé le doti di persona famosa vissuta prima (cfr. novello): è, ...
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innocente
innocènte agg. e s. m. e f. [dal lat. innŏcens -entis, comp. di in-2 e nocens «dannoso, colpevole», part. pres. di nocere «nuocere»]. – 1. a. Non colpevole, privo di una determinata colpa morale [...] in genere: un giovane i.; far soffrire una popolazione i.; Innocenti facea l’età novella ... Uguiccione e ’l Brigata (Dante); e sostantivato: perseguitare degli innocenti. Per metonimia: un cuore, un’anima i.; macchiarsi di sangue i.; toccare le cose ...
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mirabile
miràbile agg. [dal lat. mirabĭlis, der. di mirari «ammirare, meravigliarsi»]. – 1. Degno d’ammirazione, che desta grande ammirazione: virtù, valore m.; con pazienza, con diligenza m.; con m. [...] era appoggiata a un pilastro, se la inalberò davanti (Manzoni); dottor m. (comunem. in lat., doctor mirabilis), epiteto soprattutto in espressioni esclam.: è davvero m.; m. a dirsi, a udirsi. Letter., con valore attivo, che produce cose meravigliose ...
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sacco
s. m. [lat. saccus, dal gr. σάκκος, di origine semitica (ebr. sáq)] (pl. -chi; ant. o pop. tosc. le sacca). – Termine che, nell’antichità, indicò genericam. un tessuto grossolano, solitamente di [...] ., opera propria, cose dette o scritte con originalità, non copiate o plagiate da altri (usato per lo più in frasi negative): ha al s., fatti all’aperto con i viveri portati con sé nel sacco alpino oppure in una qualsiasi borsa. b. S. a pelo (meno com ...
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essenziale
agg. e s. m. [dal lat. tardo essentialis, der. di essentia «essenza»]. – 1. agg. a. Che costituisce o contiene l’essenza di una cosa; sostanziale, indispensabile (contrapp. a accidentale, [...] la letteratura ha un senso, lo ha solo se si confronta con le cose e. che ci riguardano (Giuseppe Pontiggia). In letteratura, poesia e., ridotta alla sua essenza lirica, poesia «pura» o ermetica. In diritto, elementi e., quelli la cui sussistenza è ...
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volgere
vòlgere v. tr. e intr. [lat. vŏlvĕre] (io vòlgo, tu vòlgi, ecc.; pass. rem. vòlsi, volgésti, ecc.; part. pass. vòlto). – 1. tr. a. Piegare, indirizzare verso un luogo o un punto determinato; [...] in mal senso, darle una cattiva interpretazione; v. le cosein burla, in riso, sminuirne l’importanza ridendoci sopra; v. in dubbio, mettere in è usato come agg.: con gli occhi volti al cielo; se ne stava volto dalla sua parte; Chi fosti e perché ...
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Filosofo peripatetico (1º sec. d. C.), maestro di Nerone; scrisse commenti alle Categorie e forse al De caelo di Aristotele, utilizzati da Simplicio. Notevole la sua concezione degli universali, per la quale si collega a Boeto di Sidone e prelude...
Dottrina filosofica secondo la quale noi non conosciamo le cose 'come sono' (la loro essenza o sostanza, le 'cose in sé'), ma le cose 'come ci appaiono' (i fenomeni). G. Berkeley e D. Hume videro nei fenomeni la realtà stessa, senza alcun residuo...