velo1
vélo1 s. m. [lat. vēlum, che aveva il sign. 1 b]. – 1. a. Tessuto finissimo e leggerissimo, trasparente, di seta, cotone, lana, ecc., destinato a usi molteplici (per coprire il volto [v. veletta1], [...] passione (usanza ora non più obbligatoria se non per la croce il giorno il v. della notte, l’oscurità che, fasciando le cose, le toglie alla vista; Buio d’inferno e di ). Nell’uso letter., riferito al corpo in opposizione all’anima, che da esso può ...
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abbandonologo
s. m. Chi perlustra il territorio alla ricerca di borghi abbandonati, edifici pubblici e privati in rovina, strutture e attività dismesse (luna park, orti, giardini, stazioni, ecc.), di [...] ruderi. Come per le cose che hanno perduto la destinazione d’uso, e ora stanno e non attendono nulla, se non la parola che Sembra una fiaba, ma – assicura – è tutto vero: «Ero in libreria, sfogliavo un libro sulle rovine. “Che leggi?” mi chiese. ...
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Renxit
s. m. o f. (iron.) Rifiuto, abbandono, ritiro del sostegno politico a Matteo Renzi. ◆ Sein Italia la Brexit si chiama Renxit. La parola forte di questi giorni è fuga. Fuga dall'Europa, fuga [...] tempo questa abitudine tende a cambiare perché qui ci finiscono gli immigrati (come da foto). Se le cosein Italia continuano così non potrà che essere Renxit in ottobre (Alberto Pletti, Corriere della sera.it, 18 luglio 2016, blog Italians di Beppe ...
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savianismo
s. m. (iron.) Adesione incondizionata a idee e posizioni dello scrittore e giornalista Roberto Saviano. ◆ Se c’è una cosa insopportabile in Roberto Saviano, al di là dell’atteggiamento da [...] .it, 19 aprile 2010, Interni) • «A parte il livore e il compiacimento retorico - si legge in un altro tweet - Ferrara dice alcune cose vere non tanto su Saviano insé, ma sul savianismo». (Leggo.it, 15 maggio 2012).
Derivato dal nome proprio (Roberto ...
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nutrire
(ant. o letter. nudrire, nodrire, ant. notrire) v. tr. [lat. nūtrīre] (io nutro, ecc.; meno com. io nutrisco, tu nutrisci, ecc.). – 1. a. Fornire a un organismo vivente (uomo, animale, pianta) [...] l’assidua meditazione. b. Coltivare, cioè provare e tener vivo insé, un sentimento: n. affetto, gratitudine, amore, o antipatia, Poliziano); più usato in questa accezione il verbo alimentare, anche quando ci si riferisca a cose materiali, nel senso ...
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responsabilita
responsabilità (ant. risponsabilità) s. f. [der. di responsabile, sull’esempio del fr. responsabilité, che a sua volta è dall’ingl. responsibility]. – 1. a. Il fatto, la condizione e la [...] sotto tutela, ecc., o anche animali, cosein custodia, attività pericolose, ecc.); assicurazione obbligatoria della responsabile, per comportamenti, azioni o discorsi che di per sé non rappresentano un reato, di situazioni o accadimenti politici, ...
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si parva licet componere magnis
〈... kompònere ...〉 (lat. «se è lecito confrontare le cose piccole con le grandi»). – Frase usata da Virgilio (Georg. IV, 176) a proposito del paragone che egli istituisce [...] tra i lavori delle api e le fatiche dei Ciclopi, in forma simile presente più volte anche in Ovidio; si ripete talvolta, per lo più in tono scherz., per scusarsi di accostare o paragonare cose, fatti, argomenti molto diversi tra loro per valore o ...
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mentire
v. intr. e tr. [lat. tardo mentire, class. mentiri, der. di mens mentis «mente»; propr. «inventare con la mente» e quindi «fingere»; cfr. gli analoghi sign. del lat. fingĕre «plasmare, inventare, [...] E s’alcun dice che Turpin morisse In Runcisvalle, mente per la strozza (Pulci); m. a sé stesso, cercare di convincersi a credere cosa accusa di menzogna). b. Per estens., riferito a cose (soprattutto parole, atti, comportamenti), non esprimere il vero ...
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generoso
generóso agg. [dal lat. generosus, der. di genus -nĕris «nascita, stirpe»]. – 1. letter. Che è di nascita nobile e ha insé le migliori doti che si convengono alla nobiltà dell’origine: da antichissima [...] proprie energie per conquistare la vittoria in una competizione: un corridore, un il peso; fig., essere g. di sé, dare largamente il proprio aiuto, prodigarsi g. offerta; mancia g.; fig., d’altre cose: una sorgente g., da cui sgorgano abbondanti acque ...
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forma
fórma s. f. [lat. fōrma]. – 1. a. L’aspetto esteriore con cui si configura ogni oggetto corporeo o fantastico, o una sua rappresentazione: f. circolare, quadrata, ovale, sferica, regolare, irregolare; [...] stesso, o il corpo umano, animale, o altra figura, soprattutto in quanto se ne veda soltanto il contorno, la sagoma, l’ombra, e non . c. In filosofia, con accezioni varie: nella concezione platonica, l’essere vero, l’essenza delle cose, realtà che ...
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Filosofo peripatetico (1º sec. d. C.), maestro di Nerone; scrisse commenti alle Categorie e forse al De caelo di Aristotele, utilizzati da Simplicio. Notevole la sua concezione degli universali, per la quale si collega a Boeto di Sidone e prelude...
Dottrina filosofica secondo la quale noi non conosciamo le cose 'come sono' (la loro essenza o sostanza, le 'cose in sé'), ma le cose 'come ci appaiono' (i fenomeni). G. Berkeley e D. Hume videro nei fenomeni la realtà stessa, senza alcun residuo...