interrompere
interrómpere v. tr. [dal lat. interrumpĕre, comp. di inter- e rumpĕre «rompere», propr. «rompere nel mezzo»] (coniug. come rompere). – 1. a. Impedire, sospendere, arrestare, in maniera più [...] urla, ecc.); m’interrompeva con continue domande; scusa se t’interrompo; spesso usato assol.: non interrompa!; c il passaggio era stato interrotto per lavori in corso. Frequente con riferimento a cose che rendono discontinua una estensione, una serie ...
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sfuggire
v. tr. e intr. [der. di fuggire, col pref. s- (nel sign. 3); cfr. lat. effugĕre, comp. di ex- e fugĕre «fuggire»] (coniug. come fuggire). – 1. tr. Evitare, scansare un danno o un rischio, una [...] , anche seguito da un infinito con la prep. di: se ci riesco, sfuggo d’incontrarlo; parlando pianissimo e sfuggendo di morte, alla strage. b. Con riferimento a cose, cadere, scivolare, mettersi in moto all’improvviso e inavvertitamente: mi è sfuggito ...
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meteofax
s. m. inv. Apparecchio per la ricezione di previsioni e carte meteorologiche. ◆ Se poi, dopo la partenza da Les Sables D’Olonne in Francia, ci si trova in mezzo all’Atlantico con il telefono [...] satellitare per le previsioni del tempo fuori uso e il meteofax, per le cartine con le isobare, in panne, allora le cose si mettono davvero male. (Silvia Testa, Corriere della sera, 16 giugno 2001, p. 50, Sport) • Anche l’apparato radio VHF, l’ ...
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attorcere
attòrcere v. tr. [dal lat. attorquēre, rifatto su torcere] (coniug. come torcere), non com. – Torcere all’intorno; avvolgere una cosa insé stessa o più cose insieme: a. una fune; a. la lana; [...] Minòs ... attorse otto volte la coda al dosso duro (Dante). ◆ Part. pass. attòrto, anche come agg.: un canapo attorto; Chiome d’argento fine, irte ed attorte Senz’arte (Berni) ...
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dovere1
dovére1 s. m. [uso sostantivato del verbo]. – 1. a. Obbligo morale di fare determinate cose; più spesso, ciò che si è obbligati a fare dalla religione, dalla morale, dalle leggi, dalla ragione, [...] verso la società, verso il prossimo, verso la famiglia, verso sé stesso; doveri di padre, di marito, di figlio, di reato di corruzione. b. Locuzioni: a dovere, come si deve: fare le cose a d.; in altri casi, stare a d., mettere a d., far stare a d., ...
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schema
schèma s. m. [dal lat. schema, gr. σχῆμα -ματος «forma, aspetto, configurazione», da un tema di ἔχω «possedere, avere»] (pl. -i). – 1. Modello convenzionale, semplificato rispetto alla più complessa [...] ; anche con riferimento a comportamenti, a modelli etici, spec. se rigidi e superati: ormai vive aggrappato agli s. morali della e le cosein zone per poter affrontare separatamente sesso, intelligenza, amore (Enrico Palandri). 6. In filosofia, ...
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reale2
reale2 agg. [dal lat. mediev. realis, der. di res «cosa»]. – 1. Che è, che esiste veramente, effettivamente e concretamente (contrapp., nell’uso com. e generico, a immaginario, illusorio e anche [...] Usi e sign. scient. e tecn.: a. In filosofia, che esiste insé e per sé, oggettivamente ed effettivamente (contrapp. a possibile, apparente, cose stanno realmente così; mi sono convinto che è realmente ammalato; in usi ant. e rari, sinceramente; in ...
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pero
però cong. [lat. per hoc «per questo»]. – 1. Cong. avversativa con valore analogo a ma, di cui è d’uso meno frequente avendo senso più decisamente avversativo: sarà faticoso, p. è bello; è un film [...] , ma però qualche piccolo sforzo devi farlo anche tu; cose da levarvi l’allegria per tutta la vita; ma però scrivere, preceduto dalla cong. e (anche in grafia unita, epperò): stando così ferma io svengo; e però, se ti dà l’animo di corrermi allato, ...
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aprire
v. tr. [lat. apĕrīre] (pass. rem. aprìi o apèrsi, apristi, ecc.; part. pass. apèrto). – 1. Verbo di largo uso e di sign. ampio e generico, contr. di chiudere e serrare. a. Disgiungere le parti [...] .; a. la casa, ricevere ospiti, offrire ricevimenti. c. Di altre cose: a. il rubinetto, a. la cannella, farne uscire l’acqua girando qualcuno); a. l’animo, il cuore alla speranza, accoglierla insé, cominciare a sperare. b. letter. e poet. Di piante ...
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uguale
(meno com. eguale, ant. equale) agg. e s. m. e f. [lat. aequalis, der. di aequus «uguale, piano, equo»]. – 1. agg. a. Che nella natura, o nell’aspetto, non differisce, non si discosta sostanzialmente [...] quel gattino è proprio u. alla madre; di più cose o persone che non differiscono tra loro: questi due In matematica, due enti a e b si dicono uguali se sono la stessa cosa, cioè se coincidono, o, più in generale, se godono delle medesime proprietà in ...
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Filosofo peripatetico (1º sec. d. C.), maestro di Nerone; scrisse commenti alle Categorie e forse al De caelo di Aristotele, utilizzati da Simplicio. Notevole la sua concezione degli universali, per la quale si collega a Boeto di Sidone e prelude...
Dottrina filosofica secondo la quale noi non conosciamo le cose 'come sono' (la loro essenza o sostanza, le 'cose in sé'), ma le cose 'come ci appaiono' (i fenomeni). G. Berkeley e D. Hume videro nei fenomeni la realtà stessa, senza alcun residuo...