pazzo
agg. e s. m. (f. -a) [forse alteraz. del lat. patiens «paziente, che patisce» (v. paziente)]. – 1. agg. e s. m. a. Malato di mente; è, come pazzia, termine generico e non tecnico, e ha come sinon. [...] mostra comunque poco senno in ciò che fa o dice. In similitudini: rideva, si cose da pazzi!, esclam. di stupore sdegnoso di fronte a cose che sembrano insensate, assurde o anche degne di riprovazione. b. Per estens., di chi è o sembra fuori di sé ...
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guardare
v. tr. e intr. [dal germ. wardōn] (come intr., aus. avere). – 1. Dirigere gli occhi, fissare lo sguardo su qualche oggetto (non include necessariamente l’idea del vedere, in quanto si può guardare [...] sé; g. dietro a sé, dietro di sé, o g. indietro, voltando indietro il capo; g. innanzi e indietro, in qua e in là, in su e in giù, per tutti i versi; g. in giro, g. intorno a sé o anche ad adulti) di non toccare cose fragili o preziose; stare a g., di ...
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smascherare
v. tr. [der. di maschera, col pref. s- (nel sign. 4)] (io smàschero, ecc.). – 1. Togliere la maschera o l’abito con cui uno è mascherato: guarda se ti riesce di smascherarlo, per sapere chi [...] rifl.: andiamo a smascherarci e torniamo a casa. 2. Più com. in senso fig., rivelare, mettere a nudo la vera natura di una ha finito per smascherarsi da sé. ◆ Part. pass. smascherato, anche come agg., fig., riferito a persone o cose di cui è stata ...
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vita
s. f. [lat. vīta, affine a vivĕre «vivere»]. – 1. In senso ampio, proprietà o condizione di sistemi materiali (i sistemi viventi, dagli organismi unicellulari a quelli pluricellulari più evoluti) [...] in basso, verso il polso: indicherebbe vita lunga se ben marcata, vita breve se corta, mortale malattia se spezzata. d. In amata; la fede è v. dell’anima; e con riferimento a cose inanimate: il credito è la v. del commercio; gli abbonati sono la ...
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ribaldo
(ant. rubaldo) s. m. e agg. [dal provenz. e fr. ant. ribaud, der. del germ. hrība «prostituta»; cfr. il ted. mod. reiben]. – 1. s. m. a. Negli eserciti medievali, erano così chiamati i soldati, [...] , Distruggitor di sé e di sue cose (Dante); uomo di bassa condizione, straccione: che ne fareste voi più, se egli a un ribalda, né delle minacce (Manzoni); talora per esprimere, in tono energicamente o ironicamente sprezzante, un giudizio di biasimo ...
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guidare
v. tr. [dal provenz. guidar, di origine franca]. – 1. a. Accompagnare, condurre qualcuno facendogli da guida: g. una comitiva, un amico; g. alla visita di una città, di un museo; g. per luoghi [...] anche a cose astratte: norme precise che guidano nei casi dubbiosi; le idee che guidarono gli uomini del Risorgimento. In partic., condursi: rimasto solo, dovette guidarsi da sé; non gli fu facile guidarsi in quell’ambiente pieno di invidie e di ...
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disperdere
dispèrdere v. tr. [dal lat. disperdĕre, comp. di dis-1 e perdĕre «rovinare, dissipare»] (coniug. come perdere). – 1. a. Dividere mandando o cacciando in varie direzioni, disseminando qua e [...] : disperdersi in vane ricerche; si disperde in studî troppo diversi. c. Come intr. pron., riferito a cose, e spec dispersione. In senso meno materiale o fig., non riuscire a un effetto, rimanere sterile, inefficace: le energie si disperdono se non ...
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disporre
dispórre (ant. dispónere) v. tr. e intr. [lat. dispōnĕre, comp. di dis-1 e ponĕre «porre»] (coniug. come porre). – 1. tr. Collocare più persone o cosein un certo ordine: d. il vasellame nel [...] posti; l’albergo dispone di 50 camere. b. D. di una persona, averla soggetta a sé con facoltà di impartirle ordini e di guidarne la volontà: in regime schiavistico, il padrone disponeva dei suoi servi con potere assoluto; di me dispongo io soltanto ...
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bisognare
biṡognare v. intr. [der. di bisogno] (pres. biṡógna, biṡógnano [rare le forme personali io biṡógno, ... noi biṡogniamo, ..., cong. biṡogniamo, biṡogniate, ecc.]; aus. essere). – Esser necessario, [...] chi rivolgerci (cioè: all’occorrenza, se sarà necessario, ecc.). In espressioni enfatiche, con valore fraseologico: bisognava ; più che non bisogna, più del necessario, anche troppo (di cose spiacevoli): di seccature ne abbiamo più che non bisogna. ...
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intelligente
intelligènte agg. [dal lat. intellĭgens -entis, part. pres. di intelligĕre «intendere», comp. di inter «tra» e legĕre «scegliere»]. – 1. a. Dotato d’intelletto e d’intelligenza, che ha facoltà [...] In filosofia, principio i., il «soggetto», cioè il principio attivo dell’intendere. b. Più com., di persona che ha intelligenza pronta e vivace, che capisce e apprende con facilità, che vede e giudica le cose , che pur essendo insé un male non porta ...
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Filosofo peripatetico (1º sec. d. C.), maestro di Nerone; scrisse commenti alle Categorie e forse al De caelo di Aristotele, utilizzati da Simplicio. Notevole la sua concezione degli universali, per la quale si collega a Boeto di Sidone e prelude...
Dottrina filosofica secondo la quale noi non conosciamo le cose 'come sono' (la loro essenza o sostanza, le 'cose in sé'), ma le cose 'come ci appaiono' (i fenomeni). G. Berkeley e D. Hume videro nei fenomeni la realtà stessa, senza alcun residuo...