encomiare
v. tr. [der. di encomio] (io encòmio, ecc.). – Lodare, per lo più pubblicamente e in modo solenne: e. qualcuno per l’attaccamento al lavoro, per un suo atto di coraggio; e. la virtù, la costanza, [...] l’eroismo di qualcuno ...
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temere
temére v. tr. e intr. [lat. timēre] (io témo, ecc.). – 1. tr. a. Aspettarsi, con timore, che avvenga, o sia avvenuta, cosa considerata un danno, un pericolo, o comunque un fatto spiacevole: temo [...] Petrarca); t. il castigo, il bastone, la frusta; in senso fig., nel prov. buona incudine non teme martello, con la costanza si vince ogni avversità, si contrasta ogni violenza. b. Con senso più oggettivo, essere in condizione di poter subire un danno ...
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incostante
(ant. inconstante) agg. [dal lat. inconstans -antis]. – Non costante, mutevole, instabile, soggetto a frequenti variazioni: vento i.; tempo, stagione incostante. Riferito a persona: essere [...] o non ferma nella propria volontà: i giovani sono spesso i.; è una donna incostante. ◆ Avv. incostanteménte, senza costanza o regolarità, in modo mutevole, variabile: il vento ha soffiato, ma incostantemente, durante tutta la traversata; studia, o ...
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eucheratina
s. f. [comp. di eu- e cheratina]. – In chimica organica, cheratina caratterizzata, a differenza delle cosiddette pseudocheratine, dalla costanza dei rapporti tra istidina, lisina e arginina, [...] aminoacidi sempre presenti nella composizione molecolare di tutte le cheratine ...
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sgobbo
sgòbbo s. m. [der. di sgobbare]. – Lo sgobbare; fatica sopportata in un lavoro o in uno studio che richiede applicazione intensa e costanza: dopo trent’anni di sgobbo credo di essermi meritato [...] un po’ di riposo!; è un lavoro di sgobbo, di molta fatica e di poca soddisfazione; che ti resta D’uno s. inconcludente In quel nòcciolo di testa, Sepoltura della mente? (Giusti) ...
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proposito
propòṡito s. m. [dal lat. proposĭtum, part. pass. neutro di proponĕre (v. proporre); propr., «ciò ch’è posto innanzi»]. – 1. Fermo proponimento, volontà deliberata di fare una cosa, di comportarsi [...] ; santi, generosi p.; chi poteva indovinare il suo atroce p.?; mostrarsi saldo in un p.; essere costante o avere costanza nei p.; una persona tenace, ostinata, irremovibile nei suoi p.; nessuno è riuscito a smuoverlo dal suo ostinato p.; dimenticare ...
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milleurista
s. m. e f. e agg. Chi o che vive guadagnando mille euro al mese. ◆ «L’idea me l’ha data la prof di spagnolo, Soledad – ricorda Alessandro – mostrandomi un’inchiesta del País su chi vive con [...] che una famiglia che abbia la possibilità di permettersi una colf deve sborsare (solo per lei) 800 al mese. (Costanza Rizzacasa D’Orsogna, Stampa, 25 gennaio 2007, p. 22, Cronache Italiane) • Non chiamateli bamboccioni: i trentenni pugliesi hanno le ...
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ammirare
v. tr. [dal lat. admirari, comp. di ad- e mirari «guardare con meraviglia»]. – 1. Guardare con attenzione e interessamento persona, oggetto o spettacolo che attragga e desti meraviglia per bellezza, [...] di Cesare; o la persona stessa dotata di tali qualità: ti ammiro per il tuo sangue freddo; lo ammiro per la sua costanza; anche di cosa: a. la perfetta organizzazione di un’azienda. b. Riferito talvolta, con o senza ironia, a qualità che meriti ...
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termostato
termòstato s. m. [comp. di termo- e -stato]. – 1. Apparecchio che mantiene a temperatura costante un ambiente, in genere di limitata capacità, destinato all’esecuzione di particolari lavorazioni [...] delle pareti ben isolanti termicamente e nel cui interno (ambiente termostatico) adatti artifici o dispositivi assicurano la costanza della temperatura a un determinato valore. Si distinguono: termostati a punto fisso, in cui l’ambiente termostatico ...
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usbergo
usbèrgo (non com. osbèrgo; ant. asbèrgo) s. m. [dal prov. ausberc, che è dal franco halsberg «protezione del collo»] (pl. -ghi). – 1. Indumento protettivo del corpo, in uso nel medioevo per la [...] : essere, sentirsi sotto l’u. della legge; coscienza m’assicura ... che l’uom francheggia Sotto l’asbergo del sentirsi pura (Dante); E se i duri mortali A lui voltano il tergo, Ei si fa, contro a i mali, De la costanza sua scudo ed usbergo (Parini). ...
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Figlia (n. forse 318 - m. 354) di Costantino il Grande, sposò (335) il cugino Annibaliano e ottenne il titolo di Augusta; dopo la uccisione di lui (337) sposò Gallo, creato Cesare da Costanzo II (351), con cui andò ad Antiochia. Tornando in...
(romeno Constanţa) Città della Romania (304.279 ab. nel 2007), nella Dobrugia, capoluogo del distretto omonimo ( Constanţa), situata su una penisoletta che si protende nel Mar Nero. L’intenso sviluppo dell’industria (raffinerie, cantieri navali,...