mortificazione
mortificazióne s. f. [dal lat. tardo mortificatio -onis, der. di mortificare: v. mortificare]. – 1. a. ant. Stato d’insensibilità, simile a morte, di un organismo. b. In medicina, m. dei [...] termine usato talvolta nell’arte culinaria per indicare la frollatura delle carni. 2. Nel linguaggio ascetico cristiano, sofferenza che l’uomo volontariamente s’impone per vincere le cattive inclinazioni conseguenti al peccato originale, soprattutto ...
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sequenza
sequènza (ant. o pop. seguènza) s. f. [dal lat. tardo sequentia, der. di sequens -entis, part. pres. di sequi «seguire»; in alcuni sign., come il 2 e il 3, ricalca il fr. séquence]. – Genericam., [...] preesistenti melodie gregoriane dell’Alleluia e che si sviluppò enormemente durante tutto il medioevo nei diversi centri del canto cristiano in tutta Europa. Dopo la riforma del concilio di Trento rimasero in uso, delle circa 5000 sequenze conosciute ...
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druso
druṡo s. m. [dall’arabo Durūz, dial. Drūz, plur. di Darazī, che deriva dal nome di uno dei fondatori della setta, l’egiz. ad-Darazi]. – Denominazione dei seguaci di una setta religiosa di origine [...] califfo fatimita al-Ḥākim, nel sec. 11°); attualmente costituiscono un’importante componente etnico-religiosa della popolazione libanese, storicamente opposta ai cristiano-maroniti, dotata di proprie forze armate e organizzata in un partito politico. ...
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oratore
oratóre s. m. (f. -trice) [dal lat. orator -oris, der. di orare «parlare»]. – 1. In senso stretto, chi professa l’arte oratoria o comunque possiede le doti di eloquenza necessarie per parlare [...] , per discutere questioni politiche e difendere gli interessi del proprio stato. 2. ant. Chi prega, chi è in orazione (dal sign. cristiano del lat. orare «pregare»): Li occhi da Dio diletti e venerati, Fissi ne l’orator, ne dimostraro Quanto i devoti ...
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NoMose
(No Mose, no Mose), agg. inv. Contrario alla realizzazione del Mose a Venezia. ◆ L’anima popolare. Che oggi cala in città, si mischia ai sindacati di base, ai centri sociali in arrivo da tutta [...] europeo] ha comunque ascoltato con interesse la testimonianza dell’assemblea NoMose, i cui rappresentanti – Tommaso Cacciari, Cristiano Gasparetto, Luciano Mazzolin – hanno anche annunciato di voler ricorrere alla Corte Europea di Giustizia contro la ...
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martirio
martìrio (ant. o poet. martìre, martìro) s. m. [dal lat. tardo martyrium, gr. μαρτύριον, propr. «testimonianza»; v. màrtire]. – 1. In senso stretto, la morte violenta o le sofferenze subìte [...] e accettate da un cristiano pur di non rinnegare la propria fede (e ci si riferisce in questo caso soprattutto al cristianesimo dei primi secoli o a quello missionario) o di non violarne i principî e i doveri morali: soffrire, patire, affrontare il m ...
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antievangelicita
antievangelicità s. f. inv. Mancata adesione ai princìpi del vangelo, che ispirano la vita cristiana. ◆ Nel mondo cristiano, nonostante il silenzio imbarazzante del vescovo [di Vicenza], [...] il dibattito è quantomai vivo sull’«antievangelicità» del nuovo insediamento di guerra [l’ampliamento della base «Dal Molin»]. (Checchino Antonini, Liberazione, 2 gennaio 2008, p. 8, Politica e Società).
Derivato ...
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recettore
recettóre s. m. [dal lat. receptor -oris (che nel lat. class. aveva però il sign. di «ricettatore» e solo più tardi quello di «accoglitore»), der. di receptus, part. pass. di recipĕre «ricevere»]. [...] – 1. Chi riceve (sinon. più elevato o tecn. di ricevitore): r. di spirito cristiano, o cattolico, operatore culturale e artistico che si adegui, nella propria attività, ai principî dottrinali e soprattutto morali della Chiesa. In radiotecnica, r. di ...
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epifania
epifanìa s. f. [dal lat. tardo epiphanīa, gr. ἐπιϕάνεια, in origine agg. neutro pl., «(feste) dell’apparizione» e quindi «manifestazione (della divinità)», da ἐπιϕανής «visibile», der. di ἐπιϕαίνομαι [...] le azioni con cui la divinità si manifestava, passò nel mondo cristiano a designare la celebrazione delle principali manifestazioni della divinità di Gesù Cristo (battesimo nel Giordano, adorazione dei Magi e primo miracolo), restringendosi nella ...
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antirelativista
(anti relativista), s. m. Chi si oppone a ogni forma di relativismo. ◆ «[Silvio] Berlusconi […] forse sotto l’infausta influenza di [Gianni] Baget Bozzo e [Angelo] Panebianco, cioè il [...] neo-assolutista cristiano e l’anti relativista laico, ha dato una picconata sul pilastro strategico della lotta al terrorismo» [Fabio Mussi]. (Manifesto, 2 ottobre 2001, p. 9, Apocalisse) • «Non giudichiamo nulla e nessuno. Lottiamo contro un assalto ...
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Chi professa la religione cristiana. Il nome non fu adottato dagli stessi seguaci di Cristo, che nel Nuovo Testamento si chiamano "fedeli, eletti, santi", e anche nei testi patristici più antichi il termine ricorre piuttosto raramente; negli...
cristiano
Lucia Onder
" Di Cristo ": l'aggettivo è riferito a fede (Pd XII 56) e a sentenza (Cv IV XV 9), che sono legate o riguardano la dottrina di Cristo. È indetto di popolo " che professa il cristianesimo ", in Pd XXVII 48 e, in contesto...