culmo
s. m. [dal lat. culmus]. – In botanica, il caule delle graminacee e di altre monocotiledoni, erbaceo o legnoso, di solito cavo negli internodî (tranne che nel mais e nella canna da zucchero). ...
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ginocchiatura
s. f. [der. di ginocchio]. – In agricoltura, piegatura a ginocchio di un organo vegetale: g. della spiga del frumento, deformazione per cui l’asse della spiga è distorto per azione della [...] che la colpisce quando è «in botticella»; g. del culmo dei cereali (detta anche ernia o ernia strozzata), ripiegamento a uncino di uno degli internodî inferiori del culmo, dovuto alla minore resistenza meccanica causata da difetto di potassio ...
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clorope
cloròpe s. f. [lat. scient. Chlorops, comp. di chloro- «cloro-» e del gr. ὤψ ὠπός «aspetto»]. – Genere di insetti ditteri della famiglia muscidi, cui appartiene la c. del grano (lat. scient. [...] brune sul torace e fasce trasversali sull’addome, che depone le uova alla base delle spighe di grano, orzo e segale; le larve scendono verso le foglie per la parte interna del culmo, facendo intristire gli steli e impedendo la maturazione dei semi. ...
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genicolato
agg. [dal lat. geniculatus «inginocchiato», «ricco di nodi (detto di pianta)», der. di genicŭlum, dim. di genu «ginocchio»]. – 1. In anatomia, di formazione anatomica curva a forma di ginocchio: [...] g., nucleo di sostanza grigia situato a ridosso della prima angolatura del nervo facciale. 2. In botanica, detto di asse (fusto, ecc.) che presenta nodi distinti, come il culmo delle graminacee, oppure di asse che cambia direzione improvvisamente. ...
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gentiluomo
gentiluòmo (ant. 'gentile uòmo') s. m. [comp. di gentile1 e uomo; i sign. 2 e 3 per traslato] (pl. gentiluòmini). – 1. a. Uomo di nobile origine e che ha la condizione sociale, le cariche [...] pietre e mitraglie. 3. Malattia del riso, detta anche mal dello sclerozio, caratterizzata da un annerimento della porzione del culmo e delle guaine che stanno sott’acqua, seguito da screpolamento e dalla morte della pianta; anche, l’alterazione del ...
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alfa2
alfa2 s. f. [dall’arabo ḥalfā]. – Erba perenne delle graminacee (lat. scient. Stipa tenacissima), impropriam. detta sparto e confusa con questo anche in commercio: forma grossi e densi cespi con [...] foglie provviste di una guaina che abbraccia strettamente il culmo, sulla quale è articolata la lamina, lineare, lunga sino a 1 m, nella stagione secca arrotolata per il lungo così da assomigliare a un giunco. È specie tipica delle regioni ...
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mais
màis (ant. màiz) s. m. [dallo spagn. maiz, voce della lingua aruaca]. – Pianta annua (lat. scient. Zea mays) della famiglia poacee o graminacee, detta anche granoturco, granone, frumentone; l’apparato [...] radicale è formato da radici avventizie che si sviluppano in corrispondenza dei nodi inferiori del culmo; questo è costituito da un numero variabile di internodî che racchiudono un tessuto midollare spugnoso; le foglie hanno un lembo con nervatura ...
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meristema
meristèma s. m. [der. del gr. μεριστός «diviso»] (pl. -i). – In istologia vegetale, tessuto giovane, di solito localizzato negli apici del fusto e delle radici, costituito da cellule indifferenziate, [...] crescita della pianta rimane isolato tra i tessuti definitivi e rende possibile l’accrescimento intercalare, come per es. nel culmo delle graminacee; m. apicale, quello che, localizzato negli apici dei fusti e delle radici, ne regola l’accrescimento ...
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neoformazione
neoformazióne s. f. [comp. di neo- e formazione; nel sign. 1, ricalca il ted. Neubildung]. – Formazione recente; ha sign. specifici negli usi seguenti: 1. In linguistica, per indicare derivati [...] diverso da quello dal quale si origina: per es., le radici avventizie che si formano dal culmo delle graminacee. 4. In fitopatologia, tessuto iperplastico (tumore, tubercolo, nodosità) originato per proliferazione anomala delle cellule ...
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segale
ségale (o ségala) s. f. [lat. sēcăle o sēcāle]. – Erba annua delle graminacee (Secale cereale), simile al grano di cui ha all’incirca le stesse norme colturali e modalità di raccolta, e col quale [...] si coltiva spesso in consociazione: ha foglie con lamine strette e più corte di quelle del frumento, rivestite, come il culmo, di abbondante deposito di cera, spiga lunga, eretta da giovane e pendula o curva alla maturità, glume corte, glumetta ...
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Il caule delle Poacee e di altre Monocotiledoni, erbaceo o legnoso, di solito cavo negli internodi (tranne che nel mais e nella canna da zucchero), per la scomparsa del midollo, al cui posto si trova un canale interrotto da diaframmi in corrispondenza...
Nome dato da Linneo al fusto delle Graminacee e di altre piante Monocotiledoni, ordinariamente semplice, erbaceo o legnoso, generalmente cavo negl'internodî per scomparsa del tessuto centrale, al cui posto si forma un canale (fusto fistoloso)...