deja-vudéjà-vu ‹deˇ∫à vü› locuz. fr. (propr. «già visto»), usata in ital. come s. m. e agg. – 1. s. m. In psicologia, tipo di paramnesia (detta anche falso riconoscimento) consistente nella sensazione [...] illusoria di aver già visto una certa immagine o addirittura di aver già vissuto (déjà vécu) una determinata situazione, anche se la circostanza può essere razionalmente e facilmente smentita; è dovuta per lo più a immagini elaborate in passato sotto ...
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visto
agg. e s. m. – È il part. pass. di vedere, più com. e più pop. della forma veduto (v.). 1. Con valore di participio: Quasi in un tratto vista, amata e tolta Dal fero Pluto, Proserpina pare (Poliziano); [...] che l’espressione già visto, come variante di già vissuto, ha in psicologia, v. la corrispondente e più com. espressione fr. déjà-vu). 3. s. m. Seguìto dalla firma, e accompagnato se occorre da opportuna formula (per es. visto, si stampi, o visto per ...
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vissuto
agg. e s. m. [part. pass. di vivere]. – 1. agg. a. Con sign. attivo, che ha vissuto, in alcune espressioni come un uomo ben v. (poco com.) o mal v. (anche in grafia unita: v. malvissuto) e, con [...] Per la locuz. già vissuto, anche nell’accezione psicologica cfr. già visto (alla voce visto, n. 2) e l’equivalente fr. déjà-vu. 2. s. m. Quanto si è sperimentato nel passato, e che conserva una sua presenza attuale nella memoria e nella coscienza: un ...
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riconoscimento
riconosciménto s. m. [der. di riconoscere]. – L’azione e l’atto di riconoscere, il fatto di venire riconosciuto. 1. a. Identificazione di persone, fatti e situazioni, oggetti e cose: segni [...] è necessario il r. da parte del suo proprietario; in psicologia, falso r., espressione con cui è talvolta tradotto il fr. déjàvu (v.). 2. Ammissione, presa d’atto o accettazione dell’esistenza e della validità di una situazione o di un fatto: r ...
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nannista
s. m. e f. (iron.) Sostenitore e seguace di Nanni Moretti. ◆ Déjàvu, naturalmente, anticipato dai no global e completato dai «nannisti», (Salvatore Scarpino, Giornale, 28 febbraio 2002, p. [...] 5, Interni).
Derivato dal nome proprio Nanni (Moretti) con l’aggiunta del suffisso -ista.
V. anche morettiano, Moretti boy, nannimorettiano ...
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neuroimmagine
s. f. In medicina, metodica estremamente dettagliata per la rappresentazione del sistema nervoso, e in particolare del cervello, ottenuta con tecniche di risonanza magnetica funzionale. [...] , p. 26, Cronaca) • I ricercatori inglesi hanno sottoposto a una serie di prove soggetti che affermavano di avere esperienze di déjà-vu quasi quotidiane, servendosi anche dell’ipnosi – per capire il ruolo che hanno la memoria e la coscienza in queste ...
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pseudomnesia
pseudomneṡìa s. f. [comp. di pseudo- e -mnesia]. – In psichiatria, forma di paramnesia consistente in allucinazioni della memoria per cui elementi della fantasia danno luogo a ricordi di [...] il soggetto non ha mai vissuto, e che possono configurarsi come falsi riconoscimenti (ne è un esempio il fenomeno del déjàvu, che si osserva anche in soggetti normali, causato da stanchezza o emozione), o come falsi ricordi, talora prodotti da uno ...
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cazzimma
s. f. (pop.) 1. Atteggiamento o comportamento improntato a furbizia opportunistica e cinica, teso a ottenere il proprio esclusivo tornaconto senza preoccuparsi del fatto di poter in tal modo [...] a bordo del Moro di Venezia. (Paolo Russo, Repubblica, 15 gennaio 2000, Napoli, p. 14) • Chi pensa di avere avuto un déjàvu è Gino Rivieccio. «Se cominciamo così è come se non avessimo finito mai. Stesso spreco di palle gol, stessa capacità di ...
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déjà-vu Fenomeno psichico consistente nella sensazione errata di aver già visto una data cosa. Insieme con il déjà-vécu («già vissuto»), è la più nota delle esperienze di ‘falso riconoscimento’ e si riscontra nel sogno, negli stati emotivi...
Disturbo della memoria che consiste nell’alterazione dei ricordi; si distinguono: allomnesie, ricordi incompleti o erroneamente localizzati nel tempo e nello spazio; pseudomnesie, in cui elementi di fantasia danno luogo a ricordi di situazioni...