dentro /'dentro/ (ant. o pop. drento) [lat. de intro]. - ■ avv. 1. [nella parte interna, nell'interno: rimanere d.; guardare d.] ≈ all'interno, internamente. ↔ all'esterno, (di) fuori, esternamente. ● [...] poltrire; (fam.) starci dentro [con riguardo a vendite, impiego di capitali e sim., far quadrare i conti] ≈ (fam.) rientrarci. 2. (non com.) [con riferimento al tempo: d. l'anno] ≈ entro, nell'arco (di). ■ s. m., invar. [la parte interna di qualcosa ...
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occhio /'ɔk:jo/ s. m. [lat. ŏcŭlus]. - 1. (anat.) a. [organo di senso atto a ricevere gli stimoli luminosi e a trasmetterli ai centri nervosi dando origine alle sensazioni visive] ≈ Ⓖ (poet.) ciglio, Ⓖ [...] [essere esausto al massimo grado] ≈ (fam.) averne fin sopra i capelli, (fam.) averne le tasche piene, non poterne più; buttare 'o.] ≈ di sottecchi, furtivamente; sotto gli occhi [in presenza d'una persona (in modo ch'essa possa vedere), con la prep. ...
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odio /'ɔdjo/ s. m. [dal lat. odium]. - 1. [sentimento fortemente negativo nutrito verso qualcuno, per cui se ne desidera il male e persino la morte: nutrire, covare o. contro qualcuno; portare o. a qualcuno] [...] o maligni giudizi di chicchessia (P. Borsieri). Schifare è d’uso più com., talora anche fam.: Alessandro Magno schifò quel (consiglio) d’Aristotile, che volea ch’egli trattasse i greci da parenti, e i Barbari da bestie (G. Leopardi).
Suscitare odio ...
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Fabio Rossi
eterno. Finestra di approfondimento
Infinito nel tempo e nello spazio - Ciò che non finisce (o che è reputato non finire o, per iperb., che sembra non finire mai) è detto eterno. Il sign. originario [...] di immortale) è imperituro: mai, mai, mai, per cambiar d’uomini o di tempi non appoggiare la speranza d’una causa nobile generosa imperitura, all’interesse all’avarizia altrui (I. Nievo). Usato soltanto in senso fig. è intramontabile, riferito ...
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dietro /'djɛtro/ (ant. drieto) [lat. de retro]. - ■ prep. 1. [nella parte posteriore; di là da un oggetto, da un luogo; dopo, anche con le prep. a e di: d. il tavolo; d. all'orizzonte; d. di me; camminare [...] . b. [avere come strascico: una malattia che si tira dietro molte conseguenze] ≈ comportare, implicare. 2. [con valore temporale, in successione: i guai capitano uno d. l'altro] ≈ di fila (a), di seguito (a), dopo. 3. (burocr.) [in seguito a un fatto ...
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Fabio Rossi
dimenticare. Finestra di approfondimento
Non ricordare - Il verbo più com. e fam. per esprimere il concetto di «perdere la memoria di una cosa» è scordare, o, ancora più com., scordarsi (sia [...] necessaria per fare qualcosa»: è troppo tempo che non guido e temo di avere dimenticato come si fa.
Derivati - Tra i der. di d., il più diffuso è dimenticanza «il dimenticare» e anche «ciò che si è dimenticato», con diversi sinon., secondo le ...
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Fabio Rossi
dire. Finestra di approfondimento
Modi di dire - D. significa innanzitutto «esprimere con la voce» e ha, in questa accezione, come sinon. più ricercato, pronunciare (meno com. pronunziare). [...] piglia el ramo de la luce / lo quale è a Deo molto a grato» (I. Da Todi); «Maggior difetto men vergogna lava», / disse ’l maestro, «che introduttivo, il presidente dichiarò aperti i lavori del congresso. Talora si usa d. col sign., ancora più ...
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ordine /'ordine/ s. m. [lat. ordo ordĭnis]. - 1. a. [regolare disposizione di più cose collocate, le une rispetto alle altre, secondo un criterio: tenere in o.] ≈ (non com.) assesto, assetto, sesto, sistemazione. [...] in ordine [disporre secondo un criterio] ≈ e ↔ [→ ORDINARE (1. a)]. □ ordine d'arrivo [nelle gare sportive, la successione secondo la quale i concorrenti giungono all'arrivo] ≈ classifica, graduatoria. □ ordine di partenza [nelle gare motoristiche ...
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acqua /'ak:wa/ (ant. aqua) s. f. [lat. aqua]. - 1. a. (chim.) [composto di formula H2O]. b. [nel linguaggio corrente, l'acqua allo stato liquido] ● Espressioni: acqua benedetta ≈ acquasanta; fig., acqua [...] ira, sia alludendo all’importanza dei vincoli di parentela); intorbidare le a. (creare scandali); ne è passata d’a. sotto i ponti! oppure è a. passata (per intendere una situazione passata per sempre, le cui conseguenze sono ormai cessate); portare a ...
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carattere /ka'rat:ere/ s. m. [dal lat. character -ĕris, gr. kharaktḗr -ē̂ros, propr. "impronta"]. - 1. a. [figura tracciata, impressa o incisa, a cui si dia un significato: c. magici, cabalistici] ≈ icona, [...] vuole e fa di tutto per ottenerlo, senza demordere. Il contr. è senza c., con i sinon. apatico e indifferente. Nell’uso volg., d’una persona di carattere si può anche dire che ha le palle (o i coglioni) o che è con le palle, e sim.: è un uomo (o una ...
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Cardinale (Ferrara 1479 - ivi 1520). Terzogenito di Ercole I duca di Ferrara e di Eleonora d'Aragona, fu destinato alla carriera ecclesiastica, nella quale raggiunse rapidamente le più alte cariche: a sette anni, infatti, era nominato arcivescovo...
Secondogenito (n. 1451 circa - m. Tours 1504) di Ferdinando I, dopo una lunga residenza in Francia, tornato in patria nel 1482, rifiutò la corona offertagli durante la Congiura dei baroni. Dopo la morte prematura del nipote Ferdinando II (1496)...