guazzabuglio /gwats:a'buʎo/ s. m. [prob. comp. fonosimbolico di guazza e bollire]. - 1. [insieme di elementi disparati, anche con la prep. di: g. d'ingredienti] ≈ accozzaglia, (non com.) cibreo, coacervo, [...] cocktail, fricassea, miscuglio, mistura. ↔ scelta, selezione. 2. (fig.) [situazione caotica: è un g.; combinare un g.] ≈ babilonia, baraonda, caos, confusione, disordine, (fam.) macello, pasticcio. ↔ ordine. [⍈ CONFUSIONE] ...
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stare [lat. stare, da una radice indoeuropea] (pres. indic. sto /stɔ/ [radd. sint.], stai, sta [radd. sint.], stiamo, state, stanno; pres. cong. stia [poet. ant. stèa], stia [poet. ant. stie], stia [poet. [...] bianca turba, eretta / in su le tombe guarda, attende e sta (G. Carducci); ma sta’! Folle desio dove mi spigni? (L. Magalotti). e distesi a dirittura in sufficiente prosa toscana la tragedia d’Antigone [V. Alfieri]), mentre risiedere è talora burocr ...
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Fabio Rossi
Fede. Finestra di approfondimento
Tipi di fede - Diversi termini indicano il credere in qualcosa o in qualcuno. Tra questi, f. designa una convinzione piena, talora senza bisogno di prove, [...] un cane nei confronti del padrone (lo guarda nell’atteggiamento d’un cane fedele, rimproverato a torto dal padrone [L. rimasto qui per assisterla (I. Svevo); votato alla lotta col peccato (G. Verga). Fidato e fido, sinon. di leale, si riferiscono a ...
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offendere /o'f:ɛndere/ [lat. offendĕre, propr. "urtare contro"] (io offèndo, ecc.; pass. rem. offési, offendésti, ecc.; part. pass. offéso, ant. offènso). - ■ v. tr. 1. a. [recare danno a qualcosa] ≈ danneggiare, [...] stato e sim.: l’imputato oltraggiò il giudice: per uno scudo d’argento vilipendere così la Madonna (A. Oriani).
Offese - Offesa grida, con le contumelie, qualche volta con violenze più ignobili (G. D’Annunzio). Parolaccia è termine più com. e fam., e ...
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Fabio Rossi
piano. Finestra di approfondimento
Aggettivi usati come avverbi - Molti agg. possono essere usati anche come avv., soprattutto nel registro fam.: chiaro (vederci chiaro, anziché chiaramente), [...] che per spostamenti: si muoveva svelto perché era in ritardo. D’ambito più colloquiale sono alla svelta e di corsa, come sinon. di p. p.: dalla Maddalena scendeva lemme lemme il notaro (G. Verga).
Volume - P. e forte esprimono anche un basso o un ...
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Fabio Rossi
evitare. Finestra di approfondimento
Modi di evitare - Il concetto di «portarsi lontano da qualcuno o qualcosa di nocivo» può essere espresso da molti termini. Si può evitare un problema, [...] troppo scomodo o sconveniente: non si sottrasse al bacio castissimo d’Emilio (I. Svevo). Aggirare è proprio degli ostacoli sventare è scongiurare: sicuro d’aver per quella notte almeno scongiurato ogni pericolo (G. D’Annunzio). Meno forte di ...
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Fabio Rossi
particolare. Finestra di approfondimento
Non di tutti - Ciò che non è di tutti, bensì di un singolo individuo o di un gruppo di individui, è detto particolare. A seconda dei contesti, questo [...] degli uomini la viltà di condannare e perseguitare in altri quei beni che essi più desidererebbero a se medesimi (G. Leopardi). Precipuo, d’analogo sign., è più formale: il mio compito precipuo era di difenderlo da inutili angustie (I. Svevo).
Non da ...
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città (ant. cittade) s. f. [lat. civĭtas -atis "condizione di cittadino" e "insieme di cittadini"]. - 1. [centro abitato di una certa estensione che, per le sue funzioni amministrative, economiche, sociali, [...] rurali (il suo ragazzo campava andando a vendere della legna al villaggio [G. Verga]).
Un sinon. di c. può essere centro, in due accezioni: sia in quella di «centro abitato» (i centri industriali d’Italia sono quasi tutti al Nord), sia nell’altra di « ...
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Fabio Rossi
offendere. Finestra di approfondimento
Offendere fisicamente e moralmente - Si può danneggiare qualcuno in molti modi, con le percosse, con i comportamenti, con le parole, ecc. Se il danno [...] stato e sim.: l’imputato oltraggiò il giudice: per uno scudo d’argento vilipendere così la Madonna (A. Oriani).
Offese - Offesa grida, con le contumelie, qualche volta con violenze più ignobili (G. D’Annunzio). Parolaccia è termine più com. e fam., e ...
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particolare (ant. particulare) [dal lat. tardo particularis, der. di particŭla, dim. di pars partis "parte"]. - ■ agg. 1. a. [che appartiene a un singolo individuo, a una singola cosa, o a una determinata [...] degli uomini la viltà di condannare e perseguitare in altri quei beni che essi più desidererebbero a se medesimi (G. Leopardi). Precipuo, d’analogo sign., è più formale: il mio compito precipuo era di difenderlo da inutili angustie (I. Svevo).
Non da ...
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D’Anna Casa editrice fondata a Messina (1926) da Giacomo D. (Villarosa 1896 - Perugia 1982); trasferita a Firenze (1948), è passata al figlio Guido (Messina 1929 - Firenze 2004), che nel 1990 ne acquisì la proprietà completa. Ha pubblicato...