difendere /di'fɛndere/ [lat. defendĕre, der. di fen-dĕre "colpire, urtare", col pref. de-] (pass. rem. difési, difendésti, ecc.; part. pass. diféso). - ■ v. tr. 1. a. [preservare dal male, dai pericoli [...] non difese La conoscenza süa al mio 'ntelletto (Dante)] ≈ impedire. b. [tenere lontano: un paio d'uose che difendea il freddo (G. Pascoli)] ≈ allontanare. ■ difendersi v. rifl. 1. [prendere attive precauzioni contro qualcosa o qualcuno, con la ...
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inganno /in'gan:o/ s. m. [der. di ingannare]. - [espediente illegale per ostacolare o agevolare la riuscita di un'impresa: carpire con l'i. la buona fede di qualcuno; un pietoso i.] ≈ frode, imbroglio, [...] chi sente farsi gran lodi e non sa perché, e teme d’esser caduto in qualche imbroglio (A. Fogazzaro). Col fam. lett., mentitore: volete farmi fare la figura di bugiardo (G. Verga). Impostore è propriam. chi mente e inganna continuativamente ...
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chiedere /'kjɛdere/ [lat. quaerĕre] (pass. rem. chièsi, chiedésti, ecc.; part. pass. chièsto; nel pres. indic. e cong., accanto alle forme regolari chièdo, chièdono, chièda, chièdano, anche le forme, ant. [...] palmi, come ciò che si richiede a esser medico o geometra (G. Leopardi).
è curioso che, nonostante l’evidente differenza tra c. e e invocare (che ha per ogg. aiuto e sim.): ti prego d’aiutarmi; io combatto per difendere una donna che m’invoca ajuto ( ...
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donde /'donde/ [lat. de ŭnde], lett. - ■ avv. 1. [da quale luogo (in frasi interr. dirette e indirette): d. vieni?] ≈ da dove. 2. a. [con valore causale, per qual motivo: d. tanti piagnistei?] ≈ come mai, [...] : ritornò al punto d. era partito] ≈ da cui. 2. [di cui: perché sì rado Mi date quel dond'io mai non son sazio? (F. Petrarca)] ≈ di cui. 3. [per il quale: in un bosco si ripuose in aguato, d. doveva il Guadastagno passare (G. Boccaccio)] ≈ per cui ...
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Fabio Rossi
inganno. Finestra di approfondimento
Tipi di inganno - I. è il termine più generico per indicare l’azione del raggirare qualcuno (o il suo esito): senza dubbio, c’è un i. sotto (L. Pirandello). [...] chi sente farsi gran lodi e non sa perché, e teme d’esser caduto in qualche imbroglio (A. Fogazzaro). Col fam. lett., mentitore: volete farmi fare la figura di bugiardo (G. Verga). Impostore è propriam. chi mente e inganna continuativamente ...
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toccare [voce di origine onomatopeica] (io tócco, tu tócchi, ecc.). - ■ v. tr. 1. a. [avvicinare la mano a qualcuno o a qualcosa stabilendo un contatto: t. l'acqua con un dito] ≈ (lett., scherz.) tangere, [...] i glutei e si prese per questo un sonoro ceffone. D’uso più ricercato è brancicare, per entrambi gli ambiti semantici: , mi guardava in modo singolare ... mi tastò il polso ... (G. Verga). Oppure nel senso di «toccare con ansia o con insistenza ...
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pesante /pe'sante/ agg. [part. pres. di pesare]. - 1. a. [che ha peso relativamente grande: portare un pacco p.] ≈ (non com.) grave, gravoso, (non com.) greve, (lett.) ponderoso. ↑ (fam.) di piombo. ↔ [...] di sonno da cui non è facile svegliarsi] ≈ profondo. ↔ leggero. d. [di odore, che colpisce l'olfatto per sgradevolezza e intensità: nell' volgare. ↓ grossolano. ↔ forbito, raffinato, scelto. g. [di stile, discorso, ecc., caratterizzato da eccessiva ...
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scaricare [der. di caricare, col pref. s- (nel sign. 1)] (io scàrico, tu scàrichi, ecc.). - ■ v. tr. 1. a. [togliere un carico dal mezzo di trasporto su cui è caricato, dalla persona o dall'animale che [...] , caricare, gravare, oberare. f. [di fiumi o altri corsi d'acqua, andare a finire in un bacino e sim.: la Nera scarica le sue acque nel Tevere] ≈ riversare, sversare, versare. g. (fig.) [far ricadere, con la prep. su del secondo arg.: non ...
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D’Anna Casa editrice fondata a Messina (1926) da Giacomo D. (Villarosa 1896 - Perugia 1982); trasferita a Firenze (1948), è passata al figlio Guido (Messina 1929 - Firenze 2004), che nel 1990 ne acquisì la proprietà completa. Ha pubblicato...