morire [lat. ✻mŏrĭre per il lat. class. mŏri] (pres. io muòio, tu muòri, egli muòre, noi moriamo, voi morite, essi muòiono [pop. mòio, mòri, mòre ..., mòiono; ant. o dial. mòro ..., mòrono]; cong. pres. [...] cinque persone.
Usi familiari, burocratici e letterari - D’uso più fam. sono andare all’altro mondo d’uso per lo più burocr. e giorn. (dieci persone perirono nell’incidente), così come decedere, che è usato quasi esclusivamente al part. pass. (tutti i ...
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Fabio Rossi
gente. Finestra di approfondimento
Raggruppamenti per origine o residenza - Una moltitudine di persone può essere indicata in vario modo, a seconda dei contesti. Se si fa riferimento all’origine [...] i più com. sono gentaglia e gentaccia (il primo di più antica attestazione): l’istinto, l’abitudine piuttosto del giovane ben educato non gli permise di mischiarsi senza transazioni a quanto vi avea d’impuro e d’abietto in quella gentaglia, operai d ...
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eterno /e'tɛrno/ (ant. etterno) [dal lat. aeternus, da aeviternus, der. di aevum "evo"]. - ■ agg. 1. a. [che non ha principio né fine, riferito a Dio, a cose divine e sim.: la giustizia e.] ≈ infinito, [...] di immortale) è imperituro: mai, mai, mai, per cambiar d’uomini o di tempi non appoggiare la speranza d’una causa nobile generosa imperitura, all’interesse all’avarizia altrui (I. Nievo). Usato soltanto in senso fig. è intramontabile, riferito ...
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muovere /'mwɔvere/ (pop. o lett. movere) [lat. movēre, con mutamento di coniug.] (pass. rem. mòssi, movésti, ecc.; part. pass. mòsso; fuori d'accento le forme senza dittongo [moviamo, movéte, movéssi, [...] e graduale (sono giovane, e amore mi sospinge, e la buona speranza [G. Boccaccio]; i soffii erranti alzavano sospingevano le onde qua e là [G. D’Annunzio]). Tirare e trascinare indicano, al contrario, una forza esercitata da qualcuno per far muovere ...
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Fabio Rossi
andare. Finestra di approfondimento
Cambiare luogo - Il concetto di «trasferirsi da un luogo a un altro» può essere espresso da molti altri verbi, oltre al generico a., secondo sfumature ora [...] stasera?; non mi va che racconti in giro certe cose di me. I sinon. possibili sono quasi tutti marcati: a) andare a genio indica un ), passare a miglior vita, scomparire, spegnersi e molti altri. D’uso ora lett. ora burocr. (e comunque sempre eufem. ...
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Fabio Rossi
soffrire. Finestra di approfondimento
Stare male - S. è il verbo più generale per indicare l’essere sottoposti a dolori fisici o psichici, sentimentali e sim. I sinon. sono tutti più formali, [...] ’Annunzio). Infermità è d’uso lett. (per «lunga malattia che costringe a letto»), oppure compare in espressioni giur. quali infermità mentale: la mia infermità mi procura ogni notte sonni convulsivi (I. U. Tarchetti). Analogo è invalidità, che però è ...
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Fabio Rossi
armonia. Finestra di approfondimento
In senso musicale - Il sign. originario di a. è quello musicale di «azione o prodotto del comporre, accordare, combinare più suoni in modo piacevole all’orecchio»: [...] i fiati non producevano una buona consonanza. Negli antichi trattati musicali, addirittura a. poteva designare anche l’intervallo o l’accordo in senso proprio (a. d di solito un modo più formale per dire secondo, d’accordo con: operò in a. con le linee ...
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Fabio Rossi
arte. Finestra di approfondimento
Arti alte e basse - La vasta estensione semantica di questo termine era già tutta nel lat. ars artis, che voleva dire almeno «maniera di agire», «talento», [...] figlio d’a., per «figlio di attori», e nome d’a., per «pseudonimo» (soprattutto di attori). I der. e i comp. di usato come sinon. di lavoro, mestiere o professione, anche se è d’uso marcato rispetto a questi tre termini: dire che quella del falegname ...
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debole /'debole/ (ant. o region. debile) [dal lat. debĭlis]. - ■ agg. 1. [che manca o è scarso di vigore, forza fisica: il malato è ancora d.; mi sento molto d.] ≈ debilitato, fiacco, fragile, gracile, [...] f.) [chi si trova in condizione di inferiorità: opprimere id.] ≈ oppresso, vinto. ⇓ emarginato, perseguitato. ↔ forte cui qualcuno è meno capace o più vulnerabile: la storia è il suo d.] ≈ debolezza, difetto, neo, punto debole. ↔ dote, forte, pregio ...
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stato s. m. [lat. status -us "condizione, posizione, stabilità"]. - 1. [modo di essere temporaneo o permanente di cosa o persona: in buono, cattivo s.; s. di benessere] ≈ condizione, situazione. ● Espressioni: [...] classe operaia, proletariato; terzo stato [categoria sociale che possiede i mezzi di produzione ed esercita il potere economico e politico e sovrano e, anche, il territorio che esso occupa: gli s. d'Europa; invadere uno s.] ≈ nazione, paese. b. [modo ...
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Cardinale (Ferrara 1479 - ivi 1520). Terzogenito di Ercole I duca di Ferrara e di Eleonora d'Aragona, fu destinato alla carriera ecclesiastica, nella quale raggiunse rapidamente le più alte cariche: a sette anni, infatti, era nominato arcivescovo...
Secondogenito (n. 1451 circa - m. Tours 1504) di Ferdinando I, dopo una lunga residenza in Francia, tornato in patria nel 1482, rifiutò la corona offertagli durante la Congiura dei baroni. Dopo la morte prematura del nipote Ferdinando II (1496)...