jeans /dʒi:nz/, it. /dʒins/ s. ingl. [pl. di jean, tipo di tela che trae prob. il nome dalla città di Genova], usato in ital. al masch. - (abbigl.) [pantaloni di tela ruvida, in origine di colore azzurro, [...] poi anche in altre tinte, con impunture molto evidenti] ≈ blue jeans. ⇑ calzoni, pantaloni ...
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jeep /dʒi:p/, it. /dʒip/ s. angloamer. [dalle lettere G. P., sigla di general purpose "per tutti gli usi"], usato in ital. al femm. - (aut.) [autovettura a quattro ruote motrici, adatta per la guida su [...] terreni accidentati, destinata in origine a impieghi militari e poi usata anche per il trasporto civile] ≈ ‖ camionetta, campagnola, fuoristrada, gippone ...
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CD /si:'di/, it. /tʃi'd:i/ s. ingl. [sigla di c(ompact) d(isc)], usato in ital. al masch. - (elettron.) [compact disc] ≈ compact (disc). ⇓ CD-ROM, DVD. ...
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andare¹ [etimo incerto; nella coniugazione, il tema and- si alterna in alcune forme con il tema vad- dal lat. vadĕre "andare"] (pres. indic. vado [tosc. o lett. vo, radd. sint.], vai, va [radd. sint.], [...] stasera?; non mi va che racconti in giro certe cose di me. I sinon. possibili sono quasi tutti marcati: a) andare a genio indica un ), passare a miglior vita, scomparire, spegnersi e molti altri. D’uso ora lett. ora burocr. (e comunque sempre eufem. ...
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arte s. f. [lat. ars artis]. - 1. a. [attività umana che richiede la conoscenza di determinate regole e tecniche: l'a. del fabbro] ≈ lavoro, mestiere, professione. b. (estens.) [attività e tecnica di chi [...] a. drammatica; a. oratoria; a. poetica. Cristallizzate sono ormai le espressioni figlio d’a., per «figlio di attori», e nome d’a., per «pseudonimo» (soprattutto di attori). I der. e i comp. di a. riflettono tuttora la tripla natura semantica del lemma ...
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dare [lat. dare] (pres. do /dɔ/ o dò [radd. sint.], dai, dà, diamo, date, danno; imperf. davo, davi, ecc.; pass. rem. dièdi o dètti, désti, diède [poet. diè] o dètte, démmo, déste, dièdero [poet. dièro] [...] , un’occasione, aiuto e sim.: che la mia inesperienza gli avesse offerto un’occasione di burlarsi saporitamente di me? (I. Nievo). Offrire è preferito a d. (perché meno diretto) quando si tratta di cibo: chiese un boccone; gli fu offerto un po’ di ...
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decente /de'tʃɛnte/ agg. [dal lat. decens -entis, part. pres. di decēre "esser conveniente"]. - 1. [conforme al senso morale e al decoro: tenere un contegno d.] ≈ decoroso, dignitoso, discreto, moderato, [...] e pudica (F. Tozzi).
È ormai diventato frequente, per influenza dell’ingl. decent, il sign. di d. come «per bene»: i dirimpettai mi sembrano persone d. (nel senso di «brave persone» e sim.).
Nell’accezione estetica - A metà strada tra il piano morale ...
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dio s. m. [lat. dĕus, pl. dĕi e dī] (pl. dèi, ant. e dial. dii; al sing. l'art. è il, al plur. gli; al sing., la d- iniziale ha sempre, dopo vocale, il raddoppiamento sintattico). - 1. (relig.) a. (solo [...] divino o un essere diabolico (e non il Dio né il Diavolo dei cristiani in particolare). I sinon. in questo caso saranno divinità, e i meno com. deità e nume, per d. ƒfolle è chi crede altra deità che la nostra [G. Boccaccio]), e demonio o demone, per ...
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dipingere /di'pindʒere/ (ant. o region. dipignere) [lat. depingĕre] (io dipingo, tu dipingi [ant. dipigni], ecc.; pass. rem. dipinsi, dipingésti [ant. dipignésti], ecc.; part. pass. dipinto). - ■ v. tr. [...] di «rappresentare graficamente, per lo più mediante l’uso di colori» è espresso da vari verbi, secondo le tecniche usate e i contesti. D. è il verbo più adatto per produzioni artistiche, e può essere usato anche assol., nel senso di «fare il pittore ...
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dire (ant. dicere /'ditʃere/) [lat. dicĕre] (pres. dico, dici [ant. o pop. di'], dice, diciamo, dite, dìcono; imperf. dicévo, ecc.; pass. rem. dissi, dicésti, ecc.; fut. dirò, ecc.; condiz. dirèi, ecc.; [...] ] ≈ (lett.) eloquio, (lett.) loquela. ■ dirsi v. rifl. [affermare di trovarsi in un particolare stato, con valore copul.: d. incapace di frenare i propri impulsi] ≈ dichiararsi. □ a dir molto (o tanto) ≈ al massimo, tutt'al più. ↔ a dir poco. □ a ...
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Cardinale (Ferrara 1479 - ivi 1520). Terzogenito di Ercole I duca di Ferrara e di Eleonora d'Aragona, fu destinato alla carriera ecclesiastica, nella quale raggiunse rapidamente le più alte cariche: a sette anni, infatti, era nominato arcivescovo...
Secondogenito (n. 1451 circa - m. Tours 1504) di Ferdinando I, dopo una lunga residenza in Francia, tornato in patria nel 1482, rifiutò la corona offertagli durante la Congiura dei baroni. Dopo la morte prematura del nipote Ferdinando II (1496)...