ascoltare v. tr. [lat. volg. ✻ascultare, per il class. auscultare] (io ascólto, ecc.). - 1. [prestare ascolto a qualcosa, anche assol.: a. una predica; non fare commenti e a.!] ≈ (stare a) sentire, stare [...] («prestare attenzione a ciò che si percepisce con l’udito») ed è da taluni, spec. al Sud dove è poco frequente, ritenuto termine più tremola dava così poca forza a quelle minacce, che nessuno se ne diede per inteso [E. De Amicis]). D’altro canto, ...
Leggi Tutto
cosa /'kɔsa/ [lat. causa "causa", che ha sostituito il lat. class. res]. - ■ s. f. 1. a. (filos.) [tutto quanto esiste, nell'immaginazione, di astratto o d'ideale] ≈ entità, essenza, idea. b. [tutto quanto [...] c’era anche coso, alla festa, come si chiama il cugino di Luisa? Da c. deriva anche un verbo, cosare (ancora più fam. di c.), che può moltissimo. In quest’uso c. si è quasi tecnicizzato: alla fine dei libri di tipo scientifico c’è stato per lungo tempo ...
Leggi Tutto
battere /'bat:ere/ [lat. tardo battĕre, dal lat. class. battuĕre]. - ■ v. tr. 1. a. [dare colpi con le mani o con altro arnese] ≈ colpire, percuotere. ● Espressioni (con uso fig.) e prov.: prov., battere [...] bastone), bersagliare, martellare e crivellare (se si usa un’arma da fuoco), ferire (se l’atto del battere ha comportato una sulla tastiera dei computer i testi si digitano.
C’è infine tutta una serie di colpi accidentali che si possono dare battendo: ...
Leggi Tutto
bello /'bɛl:o/ [lat. pop. bellus "carino, grazioso"] (sing. m. bèl, pl. m. bèi, davanti a consonante seguita da vocale, e davanti a f, p, t, c, v, b, d, g seguite da l o r; bèllo, bègli negli altri casi; [...] un certo grado di gentilezza: sei molto carino a venire da me. Da questo sign., il der. fam. carineria «gesto gentile».
bel cervello e sim.; in questo caso b. è sinon. di acuto, fine, pronto, vivace e si contrappone a ottuso o tardo ma non a brutto.
...
Leggi Tutto
buono¹ /'bwɔno/ [dal lat. bŏnus]. - ■ agg. 1. a. [nel senso morale, tendente al bene] ≈ benevolente, benevolo, benigno. ↑ angelico, caritatevole, misericordioso, pietoso, pio, santo, umano, virtuoso. ↔ [...] formale; rio (Ahi, crudel sorte e ria, come deposto m’hai da cima al fondo! [M. M. Boiardo]) è termine poetico; ostile sono diamanti veri; il contr. è falso o contraffatto).
Infine, soprattutto nell’uso fam., b. indica talora una quantità notevole, ...
Leggi Tutto
dire (ant. dicere /'ditʃere/) [lat. dicĕre] (pres. dico, dici [ant. o pop. di'], dice, diciamo, dite, dìcono; imperf. dicévo, ecc.; pass. rem. dissi, dicésti, ecc.; fut. dirò, ecc.; condiz. dirèi, ecc.; [...]
Discorso diretto e indiretto - D. è usato spessissimo per introdurre il discorso diretto, sia prima, sia nel mezzo, sia alla fine del brano riportato: da celo venneme una voce / e disse: «Ségnate con croce / e piglia el ramo de la luce / lo quale è a ...
Leggi Tutto
mettere /'met:ere/ [lat. mittere "mandare", nel lat. tardo "mettere"] (pass. rem. misi, mettésti, part. pass. mésso). - ■ v. tr. 1. a. [far sì che qualcosa occupi una determinata posizione o un determinato [...] testa (o, scherz., nella zucca) 1. [imprimersi qualcosa nella coscienza o nella memoria, seguito da prop. oggettiva: mettiti in testa che io non me ne voglio più occupare] ≈ convincersi, ficcarsi in testa. ‖ ricordare, tenere a mente, tenere presente ...
Leggi Tutto
giocare (meno com. giuocare) [lat. iocare, iocari "scherzare"] (io giòco o giuòco, tu giòchi o giuòchi, ecc., ma le forme con dittongo sono ormai rare). - ■ v. intr. (aus. avere)1. a. [dedicarsi a un gioco, [...] gioco: g. una carta; g. una pedina] ≈ [di carta da gioco] calare, [di carta da gioco] mettere in tavola, [di pedina e sim.] muovere. ● per svolgere le quali non occorrono particolari attitudini né energie, si possono usare i termini passatempo, ...
Leggi Tutto
esitare¹ /ezi'tare/ v. intr. [dal lat. haesitare, intens. di haerēre "essere attaccato"] (io èsito, ecc.; aus. avere). - [essere e mostrarsi incerto, perplesso, con la prep. a: e. a credere] ≈ indugiare, [...] (poi vidi molte cose, che gran dubbio / mi misser ne la mente [Burchiello]), sia la cosa stessa che genera l’ è termine più marcato) riguardo a una situazione e a una decisione da prendere, sia un elemento o una situazione e sim. poco chiari ( ...
Leggi Tutto
essere¹ /'ɛs:ere/ [lat. esse (volg. ✻essĕre), pres. sum, da una radice ✻es-, ✻s-, che ricorre anche nel sanscr. ásti "egli è", gr. estí, osco est, ant. slavo jestŭ, ecc.] (pres. sóno, sèi, è, siamo [ant. [...] di dove siete? è di Milano; è di buona famiglia] ≈ provenire (da), venire (da). 8. [riferito al tempo, essere giunti, con la prep. a: siamo una cosa). Forma più lett. di esserci è esservi: né luce v’è né buio (G. Pascoli).
Copula - A metà strada tra ...
Leggi Tutto
Istorija Asi Kljačinoj, kotoraja ljubila, da ne vyšla zamuž
Paolo Vecchi
(URSS 1966, 1988, Storia di Asja Kljacina che amò senza sposarsi, bianco e nero, 97m); regia: Andrej Michalkov Končalovskij; produzione: Goskino II; sceneggiatura: Jurij...
NE O NE?
Si tratta di due ➔omonimi, che nella lingua scritta vengono distinti tramite l’uso dell’accento.
• Senza accento grafico, ne (dal latino inde) ha due funzioni grammaticali:
– come avverbio di ➔luogo, esprime allontanamento da un luogo...