mestiere
mestière (ant. o pop. tosc. mestièro; ant. mestièri, soprattutto nel sign. 5, e anche mistière, mistièro, mistièri) s. m. [lat. mĭnĭstĕrium «funzione di minister (v. ministro), aiuto; servizio», [...] ant. Ministero, ufficio: quando tu [canzone] sarai In parte dove sia la donna nostra, Non le tenere il tuo mestier coverto (Dante), non le nascondere l’ufficio che sei chiamata a compiere, lo scopo della tua missione. Con senso più partic.: quando io ...
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percuotere
percuòtere (pop. o poet. percòtere) v. tr. [lat. percŭtĕre, comp. di per-1 e quatĕre «scuotere»] (io percuòto, ecc.; pass. rem. percòssi [ant. o raro percotéi], percotésti, ecc.; part. pass. [...] qualcuno (meno com., p. qualcuno nell’orecchio), con urla, suoni sgraziati, ecc.; son venuto Là dove molto pianto mi percuote (Dante); Volò per l’aria un grido ... quale, certo, Mai non percosse umane orecchie (Graf). Letter., della luce del sole o ...
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seme
séme s. m. [lat. sēmen sēmĭnis, della stessa radice se- del verbo serĕre «seminare»]. – 1. a. Nelle piante, l’ovulo maturo delle spermatofite che racchiude il giovane sporofito quiescente, o embrione, [...] poet., frutto, in quanto in esso è contenuto il seme: pon mente a la spiga, Ch’ogn’erba si conosce per lo seme (Dante; il passo è reminiscenza biblica: «Unaquaeque enim arbor de suo cognoscitur», Luca 6, 44; cfr. anche Matteo 7, 16 segg.). 2. fig. a ...
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onda
ónda s. f. [lat. ŭnda]. – 1. a. Massa d’acqua che si solleva e si abbassa alternativamente sul livello di quiete (del mare, di un lago, ecc.), per effetto del vento o per altra causa (maree, ecc.), [...] del mare (o di un’altra massa liquida), anche se calma: la prua solcava l’o.; Così sen vanno su per l’o. bruna (Dante, con riferimento all’Acheronte); Zacinto mia, che te specchi nell’onde Del greco mar (Foscolo); o il mare in genere: l’o. egea, l ...
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padre
(ant. patre) s. m. [lat. pater -tris]. – 1. a. Uomo che ha generato uno o più figli, considerato rispetto ai figli stessi: essere, diventare p.; p. di molti figli; o anche nei rapporti umani, affettivi [...] , anche riferito ad animali: il p. dei cuccioli è un pastore maremmano; In picciol corso mi parieno stanchi Lo p. e’ figli (Dante), il lupo e i lupacchiotti. c. Uomo che adempie alle funzioni di padre, che ha il comportamento di un vero padre, senza ...
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sopra
sópra (ant. e letter., o region., sóvra) prep. e avv. [lat. sŭpra, sincopato da sŭpĕrā (parte), propr. «nella parte superiore, più alta», ablativo femm. dell’agg. supĕrus «che sta sopra»] (radd. [...] s.? (al piano superiore, o genericam. in casa); In anima in Cocito già si bagna, E in corpo par vivo ancor di sopra (Dante), sulla Terra; i due nominati di s., prima, in una pagina o in un passo precedente; in unione con altra prep.: passiamo per di ...
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onore
onóre s. m. [lat. honos (o honor) -ōris]. – 1. a. In senso ampio, la dignità personale in quanto si riflette nella considerazione altrui (con sign. che coincide con quello di reputazione) e, in [...] di onore, di stima, di lode, di ammirazione: Tu se’ solo colui da cu’ io tolsi Lo bello stilo che m’ha fatto o. (Dante); sono sentimenti nobili che ti fanno o.; sei stato leale e questo ti fa molto o. (anche, con lo stesso senso, torna tutto a tuo ...
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suo
agg. poss. [lat. sŭus]. – È il possessivo corrispondente al pronome di terza persona; può riferirsi al soggetto della proposizione (come era di regola per il lat. suus), che può essere persona, animale [...] con suo figlio; di chi è il figlio?). Il masch. plur. è suoi, ant. o dial. sui (A Dio spiacenti e a’ nemici sui, Dante); regolare è la formazione del femm. sua, sue; in alcune regioni (come la Toscana e il Lazio) si ha una forma dialettale sua per ...
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fine2
fine2 s. m. e f. [lat. fīnis «limite, cessazione»; nel lat. mediev. « somma convenuta da pagare»]. – 1. s. f. (raro o ant. come s. m.) a. L’ultima parte, l’ultimo tempo di una cosa, il punto o [...] s. m. (raro come s. f.), ant. Confine (sing. o pl., senza differenza di sign.): al f. de la terra il suono uscìe (Dante); da i fin de l’itala contrada (Carducci); anche con sign. più generico, limite, parte terminale: Indi venimmo al f. ove si parte ...
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meno
méno avv. e agg. [lat. mĭnus, neutro (con valore avverbiale) di minor, compar. di parvus «piccolo»]. – 1. avv. a. Funge da comparativo dell’avv. poco; significa quindi più poco, in minor quantità, [...] m. intelligente; il m. male possibile. In posizione proclitica, può talvolta troncarsi in men: Caccianli i ciel per non esser men belli (Dante); men che mai; in meno di un’ora; in men che non si dica, ecc. Può a sua volta essere modificato da altri ...
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Poeta (Firenze, tra il maggio e il giugno 1265 - Ravenna, notte dal 13 al 14 settembre 1321). Della madre, che dovette morire presto, non sappiamo che il nome, Bella; il padre, Alighiero di Bellincione di Alighiero, morto intorno al 1283, apparteneva...
Dante
In tutta l'opera sua D. nomina sé stesso (e per la forma del nome, v. DURANTE) solo in Rime XCIII 1 (Io Dante a te che m'hai così chiamato, in un sonetto di risposta a un amico), e in Pg XXX 55, dove si fa rimproverare da Beatrice: Dante,...