fedire
v. tr. – Variante ant. e poet. di ferire (con dissimilazione della -r-). Usate soprattutto le forme dell’inf. e del part. pass. fedito, oltre al pres. fedisco e al pass. rem. fedìi: più volte [...] . fig. di tendere a un fine (anche intr.): la gente, che sua guida vede Pur a quel ben fedire ond’ella è ghiotta (Dante). Si hanno inoltre le forme ant. fièdo, ecc., nel pres. indic., e il pres. cong. fièda, ecc., con la variante fèggia, ecc. (raro ...
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quietare
(letter. quetare) v. tr. [dal lat. tardo quietare o quietari, der. di quietus «quieto»] (io quièto, o quèto, ecc.). – 1. Porre in quiete, calmare: q. le tempeste; q. il mare, le onde; q. un [...] la tua leggiadra lingua (Bembo); con senso più vicino ad appagare: la nostra volontà [compl. oggetto] quïeta Virtù di carità (Dante). Riferito a persona, far stare tranquillo, calmare: q. un bambino che piange; ho cercato di quietarlo, di calmare la ...
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quieto
quièto (letter. quèto) agg. [dal lat. quietus, der. di quies -etis «quiete»]. – 1. a. Che è in uno stato di quiete, assoluta (e quindi con sign. prossimo a fermo, immobile) e più spesso relativa [...] tu (Leopardi); e per indicare la cessazione di situazioni o stati d’animo diversi: Allor fu la paura un poco queta (Dante). c. Nell’uso scient., riferito a un fenomeno o a una grandezza, normale, non perturbato: giorni q., in relazione al magnetismo ...
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forma
fórma s. f. [lat. fōrma]. – 1. a. L’aspetto esteriore con cui si configura ogni oggetto corporeo o fantastico, o una sua rappresentazione: f. circolare, quadrata, ovale, sferica, regolare, irregolare; [...] di contenuto: come f. non s’accorda Molte fïate a l’intenzion de l’arte, Perch’a risponder la materia è sorda (Dante); nella storia dell’estetica il termine, non univoco, è stato inteso talora come ordine della trattazione di un tema (che nell’opera ...
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quinci
avv. [lat. tardo eccu(m) *hĭnce (variante di hĭnc «di qui»)], ant. – 1. Di qui, da questo luogo (come compl. di moto da luogo o anche, talvolta, di moto attraverso luogo): Q. non passa mai anima [...] ...; Or ti parrà, se tu q. argomenti [se trai le conseguenze di quanto ti ho detto], L’alto valor del voto (Dante). 2. In correlazione, quinci ... quindi, di qua ... di là, da una parte ... dall’altra (con valore generico, non necessariamente di moto ...
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vergine
vérgine s. f. e agg. [lat. vĭrgo -gĭnis, di etimo ignoto]. – 1. a. Donna che non ha mai avuto rapporti sessuali completi: una v.; santa Cecilia v. e martire; le v. Vestali; le sacre v., o assol. [...] Minerva; O sacrosante Vergini, se fami, Freddi o vigilie mai per voi soffersi, Cagion mi sprona ch’io mercé vi chiami (Dante), delle Muse. b. Con sign. più generico, nell’uso letter., giovinetta, fanciulla: Vergine era fra lor di già matura Verginità ...
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osso
òsso s. m. [lat. ŏs ŏssis] (pl. -i; in senso proprio e con valore collettivo, le òssa). – 1. a. Ciascuno degli elementi, duri, resistenti, di colore biancastro, formati di un particolare tessuto [...] e ch’ella è di carne e d’ossa come son le altre (Boccaccio). Anche semplicem. per significare il fatto d’esser vivo; e così in Dante: Mentre ch’io forma fui d’ossa e di polpe Che la madre mi diè (quand’ero ancora unita al corpo: è l’anima di Guido ...
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presso1
prèsso1 avv., prep. e s. m. [lat. presse «strettamente», avverbio der. di pressus, part. pass. di premĕre «premere»]. – 1. avv. Vicino, in luogo non lontano da quello in cui si parla o a cui [...] vicino): un giardino p. alla casa; nel bar p. alla stazione; con valore temporale: Ma se presso al mattin del ver si sogna (Dante); siamo già p. a Natale. c. Seguito dalla prep. di, non com. con senso spaziale: lo scolare ... tra salci e altri alberi ...
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gente2
gènte2 s. f. [lat. gens gĕntis, affine a gignĕre «generare», genus, genĭtus, ecc.]. – 1. Nella Grecia e in Roma antica, gruppo di famiglie che riconosceva un ceppo comune e prendeva spesso il [...] g. sono mutevoli; State contenti, umana g., al quia (Dante). Spesso, al contrario, può indicare pochissime persone, o anche g. da galera; g. di città, g. di campagna; poet. (in Dante), la morta g., la perduta g., i dannati. In partic.: g. di lettere ...
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nave
s. f. [lat. navis, affine al gr. ναῦς]. – 1. a. Nome generico delle costruzioni di una certa grandezza e capacità, munite di adeguati sistemi di propulsione, adibite al trasporto per acqua di persone [...] , traduz. da H. Heine); o di una comunità: la n. de l’umana compagnia dirittamente per dolce cammino a debito porto correa (Dante); anche per indicare il paese, lo stato, in quanto, come la nave, ha bisogno di chi lo governi: Nave sanza nocchiere in ...
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Poeta (Firenze, tra il maggio e il giugno 1265 - Ravenna, notte dal 13 al 14 settembre 1321). Della madre, che dovette morire presto, non sappiamo che il nome, Bella; il padre, Alighiero di Bellincione di Alighiero, morto intorno al 1283, apparteneva...
Dante
In tutta l'opera sua D. nomina sé stesso (e per la forma del nome, v. DURANTE) solo in Rime XCIII 1 (Io Dante a te che m'hai così chiamato, in un sonetto di risposta a un amico), e in Pg XXX 55, dove si fa rimproverare da Beatrice: Dante,...