fortuna
s. f. [lat. fortūna, der. di fors fortis «caso, sorte»]. – 1. Propriam., nome di un’antica divinità romana, personificazione della forza che guida e avvicenda i destini degli uomini, ai quali [...] f. mie tante, e sì gravi (Petrarca). 6. letter. Fortunale, burrasca, tempesta sul mare: Ond’el piegò come nave in f. (Dante); Quando ingrossa ruggendo la f. (Manzoni); si disse anche f. di mare, e, con altre specificazioni, f. di vento, f. di pioggia ...
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meravigliare
(tosc. o letter. maravigliare) v. intr. e tr. [der. di meraviglia, maraviglia] (io meravìglio o maravìglio, ecc.). – 1. intr. pron. a. Provare meraviglia, essere preso da meraviglia, per [...] di meraviglia, di stupore: Non mi far dir mentr’io mi maraviglio, Ché mal può dir chi è pien d’altra voglia (Dante). 2. tr. a. Destare meraviglia in qualcuno, provocare un sentimento di meraviglia: meravigliò tutti con la sua eloquenza; ciò che dici ...
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mercede
mercéde (ant. merzéde) s. f. [lat. merces -ēdis, der. di merx mercis «merce»]. – 1. a. Ciò che si dà a una persona come compenso per un lavoro o corrispettivo per una prestazione; è vocabolo [...] suso a la mercede Ch’el meritò nel suo farsi pusillo (Dante), al premio eterno del paradiso, più esplicitamente detto m. eterna : s’elli hanno mercedi, Non basta, perché non ebber battesmo (Dante). 3. ant. Pietà, grazia: quanto più ’l tuo aiuto ...
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poco
pòco (tronc. po’ 〈pò〉) agg., pron. e avv. [lat. paucus] (pl. m. -chi). – 1. agg. Indica in genere quantità o numero limitato, scarso, e si contrappone direttamente a molto. Quindi, unito a un sost. [...] ...: per p. non ci cascavo anch’io; per p. non mi colpiva in testa; or pur mira Che per p. che teco non mi risso! (Dante), quasi quasi verrei a lite con te (col sign. di «quasi quasi» è oggi abbastanza viva la locuz. poco poco, nell’uso fam.: mi fece ...
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verso2
vèrso2 (tronc. poet. vèr o vèr’) prep. [lat. vĕrsus o vĕrsum]. – Si unisce direttamente al sostantivo o pronome (v. il monte, v. tutti), ma ha per lo più dopo di sé la prep. di davanti a pronome [...] che si meriterebbe; Tutte l’acque che son di qua più monde, Parrieno avere in sé mistura alcuna Verso di quella, che nulla nasconde (Dante). Ant., verso di sé, in sé, di per sé, nel suo genere: con logge e con sale e con camere, tutte ciascuna v. di ...
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guardare
v. tr. e intr. [dal germ. wardōn] (come intr., aus. avere). – 1. Dirigere gli occhi, fissare lo sguardo su qualche oggetto (non include necessariamente l’idea del vedere, in quanto si può guardare [...] guardate voi quanto possa valere questo anello; guarda se il conto è esatto; Guarda la mia virtù s’ell’è possente (Dante); non g. troppo per il sottile (raro per la sottile), non dare troppa importanza a particolari insignificanti. b. Cercare con gli ...
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sasso
s. m. [lat. saxum]. – 1. a. Roccia compatta, materia pietrosa: le fondamenta della casa poggiano sul s.; una grotta scavata nel s.; è un terreno povero: affondando la zappa si trova subito il sasso. [...] Fean pavimento (Foscolo); o, anche, monumento marmoreo: non sorgea dentro a tue mura un sasso, Firenze, a quello [Dante] per la cui virtude Tutto il mondo t’onora (Leopardi). ◆ Dim. sassétto, sassettino, sassolino (v. sassolino1); accr. sassóne ...
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insegna
inségna s. f. [lat. insĭgnia, pl. del sost. neutro insigne «segno, insegna», comp. di in-1 e signum «segno»]. – 1. In genere, qualsiasi segno o contrassegno visibile, che sia distintivo di una [...] , ecc. Con sign. più generico: vidi una ’nsegna Che girando correva tanto ratta, Che d’ogne posa mi parea indegna (Dante: è il vessillo che guida la schiera delle anime vili, nel vestibolo infernale). Spesso fig.: lo segnore de la giustizia chiamoe ...
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poi
pòi (tronc. po’ 〈pò〉) avv. [lat. pŏst «dopo»]. – 1. a. Dopo, nel tempo che segue, in un tempo successivo: ci penseremo poi; voleva rifiutare l’offerta, ma poi ci ha ripensato; bisogna agire subito, [...] La sua testa è di fin oro formata, E puro argento son le braccia e ’l petto, Poi è di rame infino a la forcata (Dante); o in un ordinamento qualsiasi: viene prima la m, poi la n; nella gerarchia ecclesiastica c’è prima il papa, poi i cardinali, poi i ...
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rabbia
ràbbia s. f. [lat. tardo rabia, lat. class. rabies]. – 1. a. Malattia infettiva, detta anche, ma inesattamente, idrofobia, provocata da un virus neurotropo (rhabdovirus) che determina un’encefalopatia [...] dalla r.; voce tremante di r.; rosso, schiumante di r.; Nullo martiro, fuor che la tua rabbia, Sarebbe al tuo furor dolor compìto (Dante); per doglia fu presso a convertire in r. la sua grande ira (Boccaccio); arse D’ira e di r. immoderata immensa (T ...
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Poeta (Firenze, tra il maggio e il giugno 1265 - Ravenna, notte dal 13 al 14 settembre 1321). Della madre, che dovette morire presto, non sappiamo che il nome, Bella; il padre, Alighiero di Bellincione di Alighiero, morto intorno al 1283, apparteneva...
Dante
In tutta l'opera sua D. nomina sé stesso (e per la forma del nome, v. DURANTE) solo in Rime XCIII 1 (Io Dante a te che m'hai così chiamato, in un sonetto di risposta a un amico), e in Pg XXX 55, dove si fa rimproverare da Beatrice: Dante,...