trarre
(ant. tràere e tràggere) v. tr. [lat. trahĕre] (io traggo, tu trai [ant. traggi], egli trae [ant. tragge], noi traiamo [ant. traggiamo], voi traéte, essi tràggono; pres. cong. tragga, ... traiamo [...] traevano (Foscolo); trarre la seta, filarla; trarre a sé, tirare a sé: Com’ei parlava, e Sordello a sé il trasse (Dante). b. Trascinare le gambe o parti del corpo, con movimento stentato e faticoso: traendo poi l’antiquo fianco Per l’estreme giornate ...
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virtu
virtù (ant. virtude o virtute, e anche vertù, vertude o vertute) s. f. [lat. virtus-ūtis «forza, coraggio», der. di vir «uomo»; il sign. moderno è dovuto principalmente al lat. cristiano]. – 1. [...] ant. la locuz. in virtù, nel sign. di in potenza (cfr. virtuale): e in virtute Ne porta seco e l’umano e ’l divino (Dante). 3. a. Con sign. vicino a quello che ebbe la parola ἀρετή presso i Greci, capacità di compiere una determinata opera o funzione ...
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tenere
tenére v. tr. [lat. tĕnēre] (pres. indic. tèngo [ant. tègno], tièni, tiène, teniamo [ant. tegnamo], tenéte, tèngono [ant. tègnono]; pres. cong. tènga ..., teniamo, teniate, tèngano [ant. tègna [...] ). 4. Con un soggetto inanimato: a. Di luogo, accogliere in sé: La tua città ... Seco mi tenne in la vita serena (Dante). b. Di recipiente, o di ambiente, nell’uso fam., contenere: una cisterna che tiene venti ettolitri; lo stadio potrà t. ventimila ...
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tale
agg. e pron. [lat. talis]. – 1. agg. a. Di questa o di quella sorta; che ha le qualità, le caratteristiche, la natura di cui si sta parlando o a cui si accenna in modo chiaro o sottinteso: non si [...] accoramento tale, che durò fatica a tener le lacrime (Manzoni); donna mi chiamò beata e bella, Tal che di comandare io la richiesi (Dante), qui con funzione simile a quella avv. con cui entra nella cong. talché (v. talché; e v. anche qui il n. 4). b ...
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si
sì avv. [lat. sīc; nel sign. 2 come forma abbreviata della locuz. affermativa sic est «così è»] (radd. sint.). – 1. Forma ant. e letter. equivalente a così: a. Con sign. modale, «in questo modo, in [...] sign. delle correlative «sia ... sia», «e ... e»: io sol uno M’apparecchiava a sostener la guerra Sì del cammino e sì de la pietate (Dante); Cimone, sì per la sua forma e sì per la sua rozzezza e sì per la nobiltà e richezza del padre, quasi noto a ...
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lume
s. m. [lat. lūmen (-mĭnis), affine a lūx «luce»]. – 1. a. In genere, sorgente luminosa, apparecchio o mezzo, anche molto semplice, per produrre luce artificiale e illuminare: Facesti come quei che [...] ; Li raggi de le quattro luci sante Fregiavan sì la sua faccia di lume, Ch’i ’l vedea come ’l sol fosse davante (Dante); Il cinguettio, così tra l. e scuro, Cessò d’un tratto (Pascoli). Con questo sign. la parola, se riferita alla luce naturale, è ...
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vedere
vedére v. tr. [lat. vĭdēre] (pres. indic. védo [letter. véggo, ant. o poet. véggio], védi [ant. véi, vé’], véde, vediamo [ant. o poet. veggiamo], vedéte, védono [letter. véggono, ant. o poet. [...] era vivo. d. Prevedere cosa che avverrà nel futuro: El par che voi veggiate, se ben odo, Dinanzi quel che ’l tempo seco adduce (Dante). 4. a. Avere un’esperienza di vita: ne ha dovute v. di cotte e di crude; ho sessant’anni ormai e ne ho viste tante ...
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muovere
muòvere (pop. o letter. mòvere) v. tr. e intr. [lat. movēre, con mutamento di coniug.] (pass. rem. mòssi, movésti, ecc.; part. pass. mòsso; fuori d’accento le forme senza dittongo [moviamo, movéte, [...] seguitava a muoversi per forza d’inerzia; Dal centro al cerchio, e sì dal cerchio al centro Movesi l’acqua in un ritondo vaso (Dante). In partic., essere in moto: il treno si muove con una velocità oraria di 80 km; o mettersi in moto: l’autobus si ...
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tanto
agg., pron. e avv. [lat. tantus agg., tantum avv.]. – 1. agg. a. Al sing., riferito a cosa, così grande, in così gran quantità, e con sign. più determinati, così lungo, così ampio, così esteso, [...] , o sim., finirà ecc.). Correlativo a quanto, ha usi analoghi a quelli dell’aggettivo: tanto m’è bel, quanto a te piace (Dante); t. beve l’oca quanto il papero (prov.); con valore limitativo: dammene t. quanto basta (o anche appena t. che basti, quel ...
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sapere2
sapére2 (ant. o dial. savére) v. tr. [lat. volg. *sapēre, per il lat. class. sapĕre «aver sapore; esser saggio, capire», che in epoca tarda ha sostituito nel sign. il lat. class. e letter. scire] [...] s. di rancido, di muffa, di stantìo; l’arrosto sa un po’ di bruciato; Tu proverai sì come sa di sale Lo pane altrui (Dante; qui in senso fig.); queste sigarette sanno di menta; stanze che sanno di chiuso; la biancheria sa di pulito; non ti mettere in ...
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Poeta (Firenze, tra il maggio e il giugno 1265 - Ravenna, notte dal 13 al 14 settembre 1321). Della madre, che dovette morire presto, non sappiamo che il nome, Bella; il padre, Alighiero di Bellincione di Alighiero, morto intorno al 1283, apparteneva...
Dante
In tutta l'opera sua D. nomina sé stesso (e per la forma del nome, v. DURANTE) solo in Rime XCIII 1 (Io Dante a te che m'hai così chiamato, in un sonetto di risposta a un amico), e in Pg XXX 55, dove si fa rimproverare da Beatrice: Dante,...