entro
éntro prep. [lat. ĭntro]. – Lo stesso che dentro, di uso letter. o raro con sign. locale (e. casa), più com. in determinazioni di tempo: e. un anno; e. e non oltre il termine di tre mesi. Nell’uso [...] da altra prep.: d’e., da dentro, per e., attraverso: D’e. le leggi trassi il troppo e ’l vano (Dante); per e. i luoghi tristi Venni stamane (Dante); talora il per è solo rafforzativo e tra le due prep. s’inserisce il sostantivo: il sole è alto e dà ...
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sensibile
sensìbile agg. [dal lat. sensibĭlis, con sign. passivo e attivo (der. di sentire «percepire», part. pass. sensus); in alcuni sign., è influenzato dal fr. sensible]. – 1. Con valore passivo: [...] ..., così colui che è cieco del lume de la discrezione (Dante). b. In senso relativo, per indicare una maggiore o minore pur coloro che la poteano sensibilemente vedere, ma li altri (Dante). Più spesso, per quanto si può giudicare con i sensi: ...
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rimuovere
rimuòvere (pop. o letter. rimòvere) v. tr. [lat. removēre «allontanare», comp. di re- e movēre «muovere»] (coniug. come muovere). – 1. non com. Muovere di nuovo: il vento muoveva e rimuoveva [...] m., il rimosso). Nell’uso ant. e letter., anche con il sign. di «lontano»: Già eravam da la selva rimossi Tanto ... (Dante: qui però eravam rimossi può essere inteso come forma di trapassato prossimo intr.); talora con uso avverbiale, e quindi invar ...
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senso
sènso s. m. [lat. sēnsus -us, der. di sentire «percepire», part. pass. sensus]. – 1. a. La facoltà di ricevere impressioni da stimoli esterni o interni (affine quindi a sensibilità): gli animali [...] spec. in contrapp. alla vita spirituale: la maggior parte de li uomini vivono secondo senso e non secondo ragione, a guisa di pargoli (Dante). In partic., i s., gli appetiti fisici, soprattutto la lussuria e la gola: Regnano i s., e la ragion è morta ...
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dipartire
v. tr. e intr. [comp. del pref. di-1 e partire] (io diparto, ecc.; nel sign. 1 a, anche dipartisco, dipartisci, ecc.), letter. – 1. a. ant. Dividere una cosa in parti; scompartire, distribuire. [...] un luogo o da altra persona: mal segue quello Sempre chi la giustizia e lui diparte (Dante); ombre mostrommi ... Ch’amor di nostra vita dipartille (Dante). 2. intr. pron. Allontanarsi, andare via da un luogo, separarsi da una persona partendo: e così ...
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sentenza
sentènza (ant. sentènzia) s. f. [dal lat. sententia, der. di sentire «ritenere, giudicare»]. – 1. Nel sign. originario (oggi letter. o ant.), parere, giudizio, opinione in merito a qualche cosa: [...] espressa in forma sentenziosa): di dubitar ti dà cagione Parer tornarsi l’anime a le stelle, Secondo la sentenza di Platone (Dante). 2. a. Nella scolastica medievale, la parola indicava, oltre che l’espressione di un pensiero o di una tesi, anche la ...
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dipingere
dipìngere (ant. o region. dipìgnere) v. tr. [lat. depingĕre, comp. di de- e pingĕre «dipingere»] (io dipingo, tu dipingi [ant. dipigni], ecc.; pass. rem. dipinsi, dipingésti [ant. dipignésti], [...] volta, un soffitto, una cappella; d. un vaso. 2. a. poet. Colorire, ravvivare con colori: Non avea pur natura ivi dipinto (Dante); prov., marzo tinge, april dipinge, marzo fa crescere l’erba, aprile i fiori. b. Pitturare, dare il colore, la tinta, la ...
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temperare
(o temprare) v. tr. [dal lat. temperare (con i varî sign. del n. 1), der. di tempus -pŏris «tempo»] (io tèmpero o tèmpro, ecc.). – 1. a. ant. In senso proprio e originario, mescolare nelle [...] armonico, accordare: la rota che tu sempiterni Desiderato, a sé mi fece atteso Con l’armonia che temperi e discerni (Dante), l’armonia delle sfere celesti, che Dio accorda in suoni sapientemente distribuiti; Temprar potess’io in sì soavi note I miei ...
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travagliare
v. tr. e intr. [dal fr. travailler, lat. *tripaliare «martirizzare», der. del lat. tardo tripalium «strumento di tortura fatto di tre pali» (cfr. l’agg. lat. tripalis «sostenuto da tre pali»)] [...] forma attiva: ha i reumatismi che lo travagliano. Recare molestia, tormentare: La sete natural che mai non sazia ... Mi travagliava (Dante), qui in senso fig., intendendo per sete la brama di conoscere la verità; nel rifl. recipr.: mentre l’un con l ...
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drudo
s. m. (f. -a) e agg. [dal provenz. ant. drut, lat. mediev. drudus, e questi prob. dal germ. *drud «fedele»]. – 1. In origine, fedele (in senso feudale-cavalleresco), difensore: l’amoroso drudo [...] drudo avere (G. Cavalcanti); fig.: quando essa [la filosofia] con li suoi d. ragiona (Dante). Oggi conserva solo il sign., già antico, di amante disonesto (cfr. Dante: Taïde è, la puttana che rispuose Al d. suo ...), con riferimento, in genere spreg ...
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Poeta (Firenze, tra il maggio e il giugno 1265 - Ravenna, notte dal 13 al 14 settembre 1321). Della madre, che dovette morire presto, non sappiamo che il nome, Bella; il padre, Alighiero di Bellincione di Alighiero, morto intorno al 1283, apparteneva...
Dante
In tutta l'opera sua D. nomina sé stesso (e per la forma del nome, v. DURANTE) solo in Rime XCIII 1 (Io Dante a te che m'hai così chiamato, in un sonetto di risposta a un amico), e in Pg XXX 55, dove si fa rimproverare da Beatrice: Dante,...