innamorato
(ant. inamorato) agg. e s. m. (f. -a) [part. pass. di innamorare]. – 1. agg. a. Che nutre amore o che è preso d’amore per una persona: indica sempre un sentimento d’amore intenso, che può [...] del mare, della montagna, dell’Italia, della Sicilia, oppure dell’arte, del bello, della musica, della pittura impressionista, o di Dante, di Goethe, di Cézanne, di Schubert, ecc.; con sign. attenuato: sono i. della mia casetta al mare. b. letter. In ...
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lena
léna s. f. [der. dell’ant. alenare «anelare», da cui anche l’ant. alena; cfr. fr. haleine]. – 1. Respiro, fiato, spec. in quanto si accelera o si rallenta nella fatica, nella corsa e sim.: come [...] nuova l., con maggior l., con più l. che mai; lavoro di l., di lunga l., che richiede vigore e applicazione intensa. Poet., riferito a cosa: Come fiume ch’acquista e perde l. (Dante), che ha più o meno forza secondo che sia ricco o povero d’acque. ...
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pure
avv. e cong. [lat. pūre «puramente», avv. di purus «puro»]. – Ha oggi fondamentalmente funzione di particella aggiuntiva o di cong. avversativa concessiva. Anticam. aveva anche valore avverbiale, [...] ant. Semplicemente, solamente, anche soltanto: Disperato dolor che ’l cor mi preme Già pur pensando, pria ch’io ne favelli (Dante); tutti i panni gli furono indosso stracciati, tenendosi beato chi p. un poco di quegli potesse avere (Boccaccio); e in ...
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innanzi
(ant. inanzi) avv. e prep. [lat. in antea: v. anzi], letter. – 1. Avv. di luogo, sinon. meno pop. di avanti, con cui ha comuni molti usi; indica la direzione di fronte al soggetto (in contrapp. [...] sì come molti innanzi a noi hanno fatto e fanno (Boccaccio). Anche unito direttamente al sost.: Quando fui desto innanzi la dimane (Dante); E compie’ mia giornata inanzi sera (Petrarca); se non vuoi t’accusi innanzi Amore (Poliziano); è un uso ant. e ...
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verdura
s. f. [der. di verde]. – 1. non com. Il colore verde, il verde aspetto della vegetazione, delle erbe: fiori che spiccano in mezzo alla v. dei prati; che v. di pascoli! Le erbe stesse, la vegetazione, [...] Di bere e di mangiar n’accende cura L’odor ch’esce del pomo e de lo sprazzo Che si distende su per sua v. (Dante); tu pur suoli al cor gentile, Amore, Riparar come augello alla v. (Poliziano). Teatro di verdura (o di verzura): erano così chiamati dei ...
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presenza
preṡènza (ant. preṡènzia) s. f. [dal lat. praesentia, der. di praesens -entis «presente1»]. – 1. a. Il fatto di essere presente in un determinato luogo, o di intervenire, di assistere a qualche [...] alla p. di Dio; Quelli ch’usurpa in terra il luogo mio, ... che vaca Ne la presenza del Figliuol di Dio (Dante, nell’invettiva fatta pronunciare da s. Pietro contro Bonifacio VIII, il quale ha usurpato il trono papale, per cui questo nel giudizio ...
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rodere
ródere v. tr. [lat. rōdĕre] (io ródo, ecc.; pass. rem. rósi, rodésti, ecc.; part. pass. róso). – 1. a. Staccare con i denti minuti frammenti da un corpo solido e in genere molto duro: rodeva un [...] con azione meccanica o chimica: la lima rode il ferro; un ruscelletto che quivi discende Per la buca d’un sasso, ch’elli ha roso (Dante); le onde del mare rodono la costa; l’acqua del fiume rode gli argini (ma in tutti questi casi, in cui l’azione è ...
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accingere
accìngere (ant. accìgnere) v. tr. e intr. pron. [dal lat. accingĕre, comp. di ad- e cingĕre «cingere»] (coniug. come cingere). – 1. tr. a. letter. Cingere: accinse (o s’accinse) la spada. b. [...] veste, succingersi: Enea ... s’accinse e prese la scure ad aiutare tagliare le legne (Dante; l’interpretazione non è peraltro certa: il passo dell’Eneide che Dante ha presente [VI, 183-84] dice infatti: «Necnon Aeneas ... hortatur socios paribusque ...
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vergogna
vergógna s. f. [lat. verecŭndia; cfr. verecondia]. – 1. a. Sentimento più o meno profondo di turbamento e di disagio suscitato dalla coscienza o dal timore della riprovazione e della condanna [...] : si fece avanti pieno di v.; arrossire di v. (o per la v.), essere rosso di v.; E di trista v. si dipinse (Dante); la donna, che assai onesta persona era, udendo così dire al marito, tutta di v. arrossò (Boccaccio); Tutto avvampato di v. in faccia ...
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quindi
avv. e cong. [lat. tardo eccu(m) ĭnde]. – 1. ant. o letter. Con valore locativo, di qui, di lì, da questo o da quel luogo o punto: quindi giù nel fosso Vidi gente attuffata (Dante), guardando [...] telefonò, q. si recò personalmente da lui. 3. fig. Con valore causale, perciò, per tal motivo: Quindi Cocito tutto s’aggelava (Dante), a causa del movimento delle ali di Lucifero; anche, di qui, nelle espressioni q. è che ..., q. avviene che ... Oggi ...
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Poeta (Firenze, tra il maggio e il giugno 1265 - Ravenna, notte dal 13 al 14 settembre 1321). Della madre, che dovette morire presto, non sappiamo che il nome, Bella; il padre, Alighiero di Bellincione di Alighiero, morto intorno al 1283, apparteneva...
Dante
In tutta l'opera sua D. nomina sé stesso (e per la forma del nome, v. DURANTE) solo in Rime XCIII 1 (Io Dante a te che m'hai così chiamato, in un sonetto di risposta a un amico), e in Pg XXX 55, dove si fa rimproverare da Beatrice: Dante,...