persóna s. f. [lat. persōna, voce di origine prob. etrusca, che significava propr. «maschera teatrale» e poi prese il valore di «individuo di sesso non specificato», «corpo», e fu usata come termine grammaticale [...] l’armi (T. Tasso). 3. a. Il corpo, il fisico umano: Amor ... Prese costui de la bella persona Che’ mi fu tolta (Dante); quanti luoghi sua bella persona Coprì mai d’ombra, o disegnò col piede (Petrarca); sentire dolore, freddo e sim. nella p., in ...
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govèrno s. m. [lat. gŭbĕrnum «timone della nave»; in alcuni sign., der. di governare]. – 1. ant. Timone: barca ... Disarmata di vele e di governo (Petrarca). 2. L’atto e l’ufficio di governare, in tutti [...] i sign. del verbo: a. La guida di una nave, e l’azione del manovrarla: Sotto ’l g. d’un sol galeoto (Dante); essendosi gravemente ammalato il capitano, il g. del veliero fu assunto dal nostromo; per estens., il g. di una macchina, di un aeromobile, ...
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famìglia s. f. [lat. famĭlia, che (come famŭlus «servitore, domestico», da cui deriva) è voce italica, forse prestito osco, e indicò dapprima l’insieme degli schiavi e dei servi viventi sotto uno stesso [...] un gruppo di filosofi; Dal ‘voi’ che prima a Roma s’offerie, In che la sua f. [i cittadini di Roma] men persevra (Dante); la f. italiana, anglosassone, europea, e in senso più ampio la f. umana; la f. piemontese, la f. romagnola, la f. modenese, ecc ...
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geometria
1. MAPPA La GEOMETRIA è la parte della matematica che studia lo spazio e le figure nello spazio, come per esempio i punti, le linee, le figure piane, le figure solide ecc. (regola, postulato, [...] di un romanzo, di un poema; la g. della Commedia di Dante), 4. o anche un insieme di figure e disegni geometrici (le geometrie disputare in geometria, in astrologia e in fisica.
Dante,
Convivio
Vedi anche Architettura, Corpo, Disegno, Figura, ...
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sangue
sàngue s. m. [lat. sanguis -ĭnis e sanguĕn -ĭnis; accus. sanguĭnem e anche sanguem]. – 1. a. Liquido organico, opaco, viscoso, di colore rosso (rosso vivo il sangue arterioso, rosso scuro il venoso) [...] un grave fatto di s., un delitto; uomo di s., sanguinario, portato alla violenza: io ’l vidi omo di s. e di crucci (Dante); avere le mani lorde di s., imbrattate di s., che grondano s., che hanno ucciso; lavare un’offesa nel s., onta vendicata col s ...
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gentile1
gentile1 agg. [dal lat. gentilis «che appartiene alla gens, cioè alla stirpe», poi «di buona stirpe» (e da qui si svolgono i sign. moderni)]. – 1. ant. o letter. a. In senso originario (ancora [...] . a. Riferito all’aspetto della persona o a parti del corpo, delicato, fine, grazioso: Biondo era e bello e di g. aspetto (Dante); una personcina g., una figurina g.; lineamenti g.; il gentil sesso (ormai ant. o scherz. o iron.), le donne. Per estens ...
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che2
che2 〈ké〉 pron. e agg. [lat. quid e altre forme pronominali] (radd. sint.). – È parola frequentissima, con usi varî: può essere pronome relativo, interrogativo, esclamativo, indefinito; con valore [...] , anche con preposizione: questo è il diavolo di che io t’ho parlato (Boccaccio); quel gran seggio a che tu li occhi tieni (Dante); la carta con che si fanno i giornali; conosco le condizioni in che si trova, ecc. Non di rado la preposizione manca, e ...
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in1
in1 prep. [lat. ĭn, affine al gr. ἐν]. – Si fonde con l’articolo, o più propr. con le forme ant. dell’articolo ello, ella, ecc., dando luogo alle preposizioni articolate nel, nello, nella, nei, negli, [...] talora, per più efficacia, alla prep. su (spec. nell’uso ant. e poet. o letter.): In su l’estremità d’un’alta ripa (Dante); un giorno in sul mezzo dì (Boccaccio); D’in su la vetta della torre antica (Leopardi); in sul principio, in sulla fine, ecc. c ...
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levare
v. tr. [lat. lĕvare «alleviare, alleggerire, alzare», der. di lĕvis «leggero»] (io lèvo, ecc.). – 1. a. Lo stesso che alzare, nel suo primo e più generico sign., cioè sollevare in alto: l. le [...] parte ov’era Quella ch’io cerco, e non ritrovo in terra (Petrarca); esaltare: Voi mi levate sì, ch’i’ son più ch’io (Dante). In partic.: l. al cielo, esaltare con grandi lodi; l. grido, o levar grido di sé, salire in gran fama; levar rumore, produrlo ...
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modo
mòdo s. m. [lat. mŏdus «misura», e quindi anche «norma, regola, modo»]. – 1. La forma particolare di essere, di presentarsi di una cosa, o di operare, procedere e sim. In questo sign. generico (e [...] , similmente: Intra due cibi, distanti e moventi D’un modo (Dante); eran tutti vestiti d’un m.; sono tutti imbroglioni a un non so chi tu se’ né per che modo Venuto se’ qua giù (Dante). In questo m., a quel m., espressioni equivalenti a «così»: le ...
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Poeta (Firenze, tra il maggio e il giugno 1265 - Ravenna, notte dal 13 al 14 settembre 1321). Della madre, che dovette morire presto, non sappiamo che il nome, Bella; il padre, Alighiero di Bellincione di Alighiero, morto intorno al 1283, apparteneva...
Dante
In tutta l'opera sua D. nomina sé stesso (e per la forma del nome, v. DURANTE) solo in Rime XCIII 1 (Io Dante a te che m'hai così chiamato, in un sonetto di risposta a un amico), e in Pg XXX 55, dove si fa rimproverare da Beatrice: Dante,...