temere
temére v. tr. e intr. [lat. timēre] (io témo, ecc.). – 1. tr. a. Aspettarsi, con timore, che avvenga, o sia avvenuta, cosa considerata un danno, un pericolo, o comunque un fatto spiacevole: temo [...] di timore (di fronte a un pericolo determinato o vago): ond’io lasciai la cima Cadere, e stetti come l’uom che teme (Dante); Pace non trovo, e non ho da far guerra, E temo, e spero; e ardo, e son un ghiaccio (Petrarca). Preceduto dalla negazione ...
Leggi Tutto
porgere
pòrgere v. tr. [lat. pŏrgĕre, forma sincopata di pŏrrĭgĕre, comp. di por- «in avanti» (affine a pro- e per-) e rĕgĕre «dirigere in linea retta»] (io pòrgo, tu pòrgi, ecc.; pass. rem. pòrsi, porgésti, [...] attenzione, dare retta; solo ant., p. gli occhi, p. il guardo, fissare lo sguardo: Poi fisamente al sole li occhi porse (Dante); In lei [la vita] porgendo il guardo, Cerca il confuso viatore invano Del cammin lungo che avanzar sì sente Meta e ragione ...
Leggi Tutto
mare
s. m. [lat. mare]. – 1. La parte della superficie terrestre coperta d’acqua (ad eccezione delle acque continentali: laghi, fiumi, ecc.), e quindi, in generale, il complesso delle acque salate che [...] , il muggito del m.; Infin che ’l mar fu sovra noi richiuso (Dante); noi siamo come il m., che riceve acqua da tutte le parti, e (E messi in un vasel, ch’ad ogni vento Per mare andasse, Dante); viaggio di m.; spedire via m., per nave; correre il m., ...
Leggi Tutto
operare
(ant. o poet. oprare; ant. ovrare) v. intr. e tr. [lat. operari «lavorare, essere attivo», der. di opus opĕris «opera, lavoro»] (io òpero, ecc.; come intr., aus. avere). – 1. intr. a. Agire: [...] vista morale: o. bene, male; Ed el mi cinse de la sua milizia, Tanto per bene ovrar li venni in grado (Dante); Miser chi mal oprando si confida Ch’ognor star debbia il maleficio occulto (Ariosto); o. rettamente; o. secondo ragione, secondo coscienza ...
Leggi Tutto
seno1
séno1 s. m. [lat. sĭnus -us, propr. la piega concava formata dalla veste, nella quale le donne portavano i loro figlioletti; quindi, per estens., «petto, anima, cavità, insenatura, ecc.»]. – In [...] : Ogne lingua per certo verrìa meno Per lo nostro sermone e per la mente C’hanno a tanto comprender poco seno (Dante), scarsa capacità. 4. In anatomia e zoologia, cavità, infossamento di un organo molle o di una struttura ossea, dilatazione di un ...
Leggi Tutto
sentire
v. tr. [lat. sĕntire] (io sènto, ecc.). – In senso ampio, avvertire un qualsiasi stato di coscienza indotto in noi dal mondo esterno attraverso i sensi o un qualsiasi stato affettivo insorgente [...] , e hai voler che si ricerna In sì aperta e ’n sì distesa lingua Lo dicer mio, ch’al tuo sentir si sterna (Dante), che si abbassi alla tua possibilità di comprenderne il significato. 8. Con uso intr. (aus. avere, ma i tempi composti sono rari), s ...
Leggi Tutto
morire
v. intr. [lat. *mŏrīre per il lat. class. mŏri] (pres. muòio, muòri, muòre, moriamo, morite, muòiono [pop. mòio, mòri, mòre ..., mòiono; ant. o dial. mòro ..., mòrono]; cong. pres. muòia ..., [...] , impenitente, nell’ira di Dio (fam., morir male); Quelli che muoion ne l’ira di Dio Tutti convegnon qui d’ogne paese (Dante); con più sensi: morir di mala morte (ammazzato o in modo non cristiano); m. come un cane (rifiutando i conforti religiosi, o ...
Leggi Tutto
amore
amóre s. m. [lat. amor -ōris, affine ad amare]. – 1. Sentimento di viva affezione verso una persona che si manifesta come desiderio di procurare il suo bene e di ricercarne la compagnia: amore [...] soggetto o oggetto di amore; il primo a., lo Spirito Santo: Fecemi la divina podestate, La somma sapïenza e ’l primo a. (Dante). Locuz.: per amor di Dio (o per l’amor di Dio), per carità, di grazia, oppure gratis, disinteressatamente: mi dia un pezzo ...
Leggi Tutto
non
nón avv. [lat. non]. – Avverbio di negazione; parola frequentissima nel discorso, serve a negare o escludere il concetto espresso dal vocabolo cui si premette (essere - non essere; andare - non andare; [...] verbi di timore, di impedimento, ecc.: E temo che non sia già sì smarrito, Ch’io mi sia tardi al soccorso levata (Dante); Né possa ella negar che non lo prenda (Ariosto); e spesso anche senza che, forse per influsso del costrutto latino timeo ne (ma ...
Leggi Tutto
vano
agg. e s. m. [lat. vanus, agg., con i varî sign. dell’agg. ital.]. – 1. agg. Vuoto, internamente vuoto, cavo: un guscio v.; la fe’ salire Là dove il monte era forato e vano (Ariosto); ella, più [...] Di gente in gente e d’uno in altro sangue (Dante); anche di sentimenti, in quanto legati a beni terreni: Del donna v.; or fu già mai Gente sì vana come la sanese? (Dante). Estens., di atti che rivelino vanità, frivolezza: v. ostentazione; discorsi ...
Leggi Tutto
Poeta (Firenze, tra il maggio e il giugno 1265 - Ravenna, notte dal 13 al 14 settembre 1321). Della madre, che dovette morire presto, non sappiamo che il nome, Bella; il padre, Alighiero di Bellincione di Alighiero, morto intorno al 1283, apparteneva...
Dante
In tutta l'opera sua D. nomina sé stesso (e per la forma del nome, v. DURANTE) solo in Rime XCIII 1 (Io Dante a te che m'hai così chiamato, in un sonetto di risposta a un amico), e in Pg XXX 55, dove si fa rimproverare da Beatrice: Dante,...