tarantella
tarantèlla s. f. [propr., forma dial. per tarantola, con allusione alle convulsioni che si ritenevano provocate dal morso della tarantola o alla danza che in alcune regioni si faceva come [...] di quel morso; per la connessione della rete di cui al n. 2 con la tarantola, cfr. ragna, sorta di rete]. – 1. Danza tradizionale e popolare dell’Italia merid., caratterizzata dal movimento e dal ritmo vivacissimo, in tempo di 3/8 o 6/8, accompagnata ...
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sarabanda
s. f. [dallo spagn. zarabanda, d’incerta origine]. – 1. Danza e aria di danza, forse di origine orientale, affermatasi in Spagna nel sec. 16°: il suo movimento, su un ritmo ternario, fu dapprima [...] allegro, in seguito assunse un carattere più sostenuto fino a divenire grave e lento, e con questo carattere entra alla fine del sec. 17° a far parte della suite e in genere di composizioni strumentali ...
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pavana
s. f. [femm. sostantivato di pavano «padovano»; propr. «danza padovana»]. – Danza diffusa spec. nei paesi latini dall’inizio del sec. 16° a tutto il 17°, la cui musica è in movimento solenne, [...] a ritmo pari con inizio dattilico. È stata ripresa anche da compositori recenti, per es. da M. Ravel ...
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malaguena
malagueña ‹malagħén’a› s. f., spagn. [propr. agg. femm., «di Malaga»]. – Danza popolare spagnola (forse originaria di Malaga), di ritmo ternario e in modo minore, costituita generalmente dall’intonazione [...] eseguita da uno o due ballerini senza uno schema coreutico fisso, in un libero susseguirsi di numerose figure e passi caratteristici. La danza è stata utilizzata anche nella musica colta da numerosi compositori, tra i quali I. Albeniz e M. Ravel. ...
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polacca1
polacca1 s. f. [dall’agg. polacco]. – 1. Danza tradizionale nata in Polonia verso la fine del sec. 16°; di carattere nobile e cavalleresco, in ritmo di 3/4, di andamento moderato, si diffuse [...] in Europa durante il secolo 19° come forma utilizzata sia per la danza sia per composizioni da concerto o pagine teatrali: le p. per pianoforte di Chopin (è spesso usato anche il corrispondente termine fr. polonaise). 2. Nella moda della fine dell’ ...
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allemanda
s. f. [dal fr. allemande, femm. sostantivato di allemand «tedesco»]. – 1. Componimento generalmente strumentale derivato da una danza tedesca, forse in uso prima del Seicento, in misura pari [...] e movimento di allegro moderato. 2. Danza popolare germanica settecentesca, in misura dispari e movimento di allegro vivace, considerata quale storico annuncio del valzer: le a. di Mozart, di Beethoven, di Schubert. ...
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tripudio
tripùdio s. m. [dal lat. tripudium, comp. di tri- «tre» e pes pedis «piede»]. – 1. Presso gli antichi Romani, danza sacerdotale ritmica, che veniva forse eseguita battendo tre volte il piede [...] in terra. Per estens., nel linguaggio letter. o poet., danza gioiosa: Poi che ’l t. e l’altra festa grande Sì del cantare e sì del fiammeggiarsi ... Insieme a punto e a voler quetarsi (Dante); l’ombra de’ boschi Sacri al t. di Dïana e al coro ( ...
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menare
v. tr. [lat. tardo mĭnare «spingere», propr. «spingere un animale minacciandolo con le grida o con la frusta», sign. rustico svoltosi dal lat. class. minari «minacciare»] (io méno, ecc.). – 1. [...] morte, ch’ i’ non me n’aveggio (Petrarca). Ant. o poet. menar la danza, guidarla, dirigerla (dal fr. ant. mener la danse): menando la Lauretta una danza (Boccaccio); menar donna o moglie, ammogliarsi; menar prigione qualcuno, farlo prigioniero. 3. a ...
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foxtrot
〈fòkstrot〉 (o fox-trot) s. ingl. (propr. «passo [trot] di volpe [fox»]; pl. foxtrots 〈fòkstrots〉), usato in ital. al masch. – Danza, e musica per danza, appartenente al genere ragtime, di ritmo [...] pari (4/4 o 2/2) ad andamento vivace; creata nel Nord America intorno al 1912, si è diffusa in Europa dopo la prima guerra mondiale, acquistando grande voga. ◆ Nel codice alfabetico internazionale, è la ...
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ballo
s. m. [der. di ballare]. – 1. a. L’arte di ballare, cioè di muovere i passi e atteggiare le membra secondo determinate regole e seguendo un ritmo musicale: studiare, imparare il b.; scuola di b.; [...] maschera, in costume; b. di corte; invitare, essere invitati a un ballo. 2. Azione scenica espressa per mezzo della danza e della pantomima, accompagnate dalla musica (più comunem. detta balletto). Corpo di ballo, il complesso dei ballerini e delle ...
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Insieme ritmico di movimenti successivi, di una parte o di tutto il corpo, eseguiti secondo uno schema individuale o un’azione concertata nel complesso; in genere è associata a un testo musicale ma talvolta è priva di accompagnamento musicale...
danza
Beatrice Guidi
In opposizione alla " ridda " degli avari e prodighi (If VII 24), nel Paradiso è sempre manifestazione di letizia spirituale: VII 7 ed essa [sustanza] e l'altre mosser a sua danza; XIII 20 la doppia danza / che circulava...