democristianizzarsi
v. intr. pron. Diventare democristiano, appropriarsi delle caratteristiche e dei modi tipici dei democristiani, della Democrazia cristiana. ◆ E lei, da questo successo dei postdemocristiani, [...] preciso, «democristianizzarsi», come negli anni tristi del Caf - e non è un caso che ne siano protagonisti proprio gli ex-dc. Intanto, essa scarica tutto quel che può sul paese e sulla crisi sociale del paese. (Rina Gagliardi, Liberazione, 24 luglio ...
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dicci
diccì s. m. e f. e agg. inv. Trascrizione della realizzazione fonetica della sigla Dc (Democrazia cristiana); chi o che fa parte della Democrazia cristiana. ◆ Rilancia [Marco] Verzaschi: «[Luca] [...] Danese aveva i voti degli ex diccì, gente che non c’entra niente con noi. Forse voleva il partito per portarne la maggior parte nell’Udr». (Foglio, 18 gennaio 2001, p. 3) • Paolo Cirino Pomicino - ministro ...
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romitismo
s. m. Modo di fare e strategia gestionale propri di Cesare Romiti. ◆ Fin dagli Anni ’80 era nato addirittura un neologismo per indicare il carattere, il modo di fare, lo stile di Cesare Romiti: [...] città continua invece a comportarsi secondo le vecchie logiche. Guido Bodrato, già ministro dell’industria e vicesegretario della Dc, premette di «osservare ormai dall’esterno quanto accade in città». Ma il suo giudizio sul passaggio dal romitismo ...
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rosapugnone
s. m. (iron.) Chi fa parte della coalizione politica della «Rosa nel pugno». ◆ [tit.] Come vota la tribù di questo giornale / Foglianti forzisti, ulivisti, rosapugnoni, finanche dc. Sempre [...] no dipietristi (Foglio, 6 aprile 2006, p. 2) • E a proposito di posti, è stato un pezzo di teatro dell’assurdo l’incontro fra [Romano] Prodi e i «rosapugnoni» (cioè i radicali e i socialisti uniti). «Fatemi ...
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ciccidi
ciccidì (cicidì), s. m. e agg. inv. Trascrizione della realizzazione fonetica della sigla Ccd, Centro cristiano democratico, partito politico costituitosi a Roma il 18 gennaio 1994; appartenente [...] • otto anni fa quando lei, [Pier Ferdinando] Casini e [Francesco] D’Onofrio, per la prima volta nella storia usciste dalla Dc, eravate isolati e derisi, vi chiamavano i ciccidì-coccodè... «È vero ci sbeffeggiavano e in quel tempo il futuro era ignoto ...
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ciccidino
(cicidino), s. m. e agg. Appartenente o sostenitore del Centro cristiano democratico; a esso relativo. ◆ Un problema fonetico ancora maggiore pongono le altre due formazioni cattoliche del [...] (Repubblica, 27 gennaio 2000, p. 8, Politica) • Scrisse una volta Marco Follini, in veste di politologo, che la dc era finita, ma i democristiani niente affatto. Bene: questo Michele Iorio, trionfatore del Molise ritornato bianco, testimone della più ...
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coalizionale
agg. Che esprime l’appartenenza a una stessa coalizione politica. ◆ Massimo D’Alema ha sintetizzato la questione con una formula politologica: «Nel 2001 furono loro la vera “forza coalizionale”, [...] un partito democratico a vocazione maggioritaria ma anche a vocazione coalizionale -- ha attaccato il ministro della famiglia --. La Dc aveva cura dei suoi alleati. Quando se li dimenticava le cose andavano male…». (Romina Velchi, Liberazione, 5 ...
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Cosa bianca
(Cosa Bianca), loc. s.le f. Raggruppamento politico non ben definito nell’area del centro di ispirazione cattolica. ◆ Identità, o programma. Partito di ispirazione cristiana, o «Cosa bianca». [...] strada per uscire dal limbo del 4-6 per cento in cui sono finiti, nella Seconda repubblica, gli eredi maggiori della Dc. (S[tefano] Marr[oni], Repubblica, 25 aprile 1998, p. 8, Politica) • L’Udc […] tiene un basso profilo, soddisfatta per la svolta ...
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Cosa tre
loc. s.le f. Movimento politico non ben definito nell’area della sinistra, formatosi a partire dai primi mesi del 2002 per impulso del movimento dei girotondi, con l’adesione di altri gruppi [...] il nostro orizzonte, ma qui si ferma, i suoi ragionamenti sono spesso fermi al passato. Io non sono mai stato dc, vedo però rischi di “democristianeria”. L’unico vero antidoto è rimanere ancorati al bipolarismo. E su questo devo dire che [Francesco ...
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cossuttista
s. m. e f. Sostenitore della linea politica di Armando Cossutta. ◆ Il vero riformista, [Piero] Fassino, non può né presentarsi come un leader della sinistra democratica occidentale né tendere [...] di nome e di fatto; un uomo, che ha nel Dna quanto di peggio o di meglio ha caratterizzato la Dc postdegasperiana, al contrario, è libero di allacciare «relazioni pericolose» con no global e dipietristi, rifondazionisti e cossuttisti. Tenace, sì ...
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DC SQUID
DC SQUID 〈di-si squìd〉 [FSD] [ELT] Sigla, dall'ingl. D(irect) C(urrent) SQUID, per indicare un dispositivo SQUID in corrente continua: v. Josephson, effetto: III 351 a.
Gruppo rock australiano fondato nel 1973 dai fratelli Malcolm e Angus Young. Dopo il primo album del 1974 entrarono nella formazione il cantante Bon Scott, il bassista Mark Evans (fino al 1978, poi sostituito da Cliff Williams) e il batterista...