fine2
fine2 s. m. e f. [lat. fīnis «limite, cessazione»; nel lat. mediev. « somma convenuta da pagare»]. – 1. s. f. (raro o ant. come s. m.) a. L’ultima parte, l’ultimo tempo di una cosa, il punto o [...] (Dante); mettere un f. ai proprî desiderî. b. s. m. (raro come s. f.), ant. Confine (sing. o pl., senza differenza di sign.): al f. de la terra il suono uscìe (Dante); da i fin de l’itala contrada (Carducci); anche con sign. più generico, limite ...
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testa1
tèsta1 s. f. [lat. tardo testa «cranio, testa», in origine «conchiglia, guscio, vaso», attraverso un uso metaforico]. – 1. Parte del corpo animale in cui si apre la bocca e che contiene il cervello [...] comuni con capo): con le sue chiacchiere mi ha gonfiato la t., m’ha fatto la t. come un pallone, mi ha stordito; gli testa, che abbia t., che abbia buona t.; mandare anche altri, de’ più disinvolti e di buona t., a mescolarsi con la gente (Manzoni ...
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murmure
mùrmure s. m. [dal lat. murmur -ŭris; v. mormorare]. – 1. poet. Mormorio: con grato m. cadea L’acqua di fuore in vaso d’alabastro (Ariosto); me non il canto De’ colorati augelli, e non de’ faggi [...] saluta (Leopardi); carraio che risale Il colle nitido di luna, lento Tra il m. d’ulivi saraceni (Quasimodo). 2. In semeiotica medica, m. (o mormorio) vescicolare, rumore caratteristico, dovuto alla penetrazione dell’aria negli alveoli polmonari, che ...
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passato
agg. e s. m. [part. pass. di passare]. – 1. agg. a. Che è trascorso nel tempo, anteriore rispetto al momento attuale, al presente: il tempo p.; i secoli p.; nei giorni p. il tempo è stato bellissimo. [...] avi, gli antenati: Gherardo Gambacorti ... era stato sempre, insieme con i suoi p., o soldato o raccomandato de’ Fiorentini (Machiavelli). 2. a. s. m. Il tempo addietro, il tempo ormai trascorso, e gli avvenimenti che in esso si sono verificati: il p ...
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quadrunvirato
(o quadrumvirato) s. m. [der. di quadrunviro, quadrumviro]. – Magistratura, o comitato, consiglio, direttorio, ecc. formato da quattro membri (quadrunviri): il q. fascista, costituito nel [...] 1922 per organizzare la conquista dello stato e formato da M. Bianchi, E. De Bono, C. M. De Vecchi e I. Balbo. Per la magistratura di Roma antica, è più usato il latinismo quattuorvirato. ...
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cognato
s. m. e agg. [dal lat. cognatus «consanguineo», comp. di co-1 e gnatus (natus), part. pass. di nasci «nascere»; quindi propr. «nato insieme, nella stessa famiglia»]. – 1. s. m. Il fratello del [...] ., letter. Consanguineo, di consanguinei: Cognati petti il vincitor calpesta (Leopardi); fig., di cose congiunte fra loro per origine o somiglianza: de’ c. e de i dispersi miti Per la selva d’Europa indagatore (Carducci). ◆ Dim. e vezz. cognatino s ...
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devoto
devòto (raro o ant. divòto) agg. e s. m. [dal lat. devotus, part. pass. di devovere «promettere con voto, consacrare», comp. di de- e vovere «consacrare»]. – 1. agg., letter. a. Votato, consacrato: [...] tutta quella sponda Coprìr le invitte schiere De’ corpi ch’alla Grecia eran devoti (Leopardi); anche come vero e a qualche cosa: d. agli studî, alla patria. 2. agg. e s. m. (f. -a) Dedito all’amore e al culto della divinità, all’osservanza delle ...
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altezza
altézza s. f. [lat. tardo altĭtia, per il class. altitudo]. – 1. In generale, una delle tre dimensioni di un corpo, di solito quella verticale (le altre due sono la lunghezza, o larghezza, e [...] metri sul livello del mare e si indica con la sigla m. s. m. cioè «metri sul mare») dall’a. relativa riferita ad la locuz. essere all’a. di ricalca il fr. être à la hauteur de). b. In altro senso fig., nobiltà, eccellenza, perfezione: a. d’animo, ...
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manzonismo
manżonismo s. m. – 1. L’adozione del fiorentino parlato dalle persone colte propugnata da A. Manzoni come lingua letteraria comune per tutti gli italiani; più in partic., il carattere e lo [...] , soprattutto scrittori, che hanno aderito a tale indicazione: il m. del Bonghi, del De Amicis. 2. In senso spreg., l’abuso di fiorentinismi, soprattutto nella lingua scritta: La favella toscana, ch’è sì sciocca Nel m. de gli stenterelli (Carducci). ...
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posta1
pòsta1 s. f. [lat. pŏsĭta, part. pass. femm. di ponĕre «porre»; cfr. posto part. pass. e s. m.]. – 1. a. ant. Posto assegnato o stabilito per fermarsi temporaneamente o per stare definitivamente: [...] e mi dava posta per domenica alla stessa ora (F. De Sanctis). 2. Fermata, tappa, stazione. Nell’uso region., richiesta, a istanza, dietro ordine: quell’altro magnanimo, a cui posta Restato m’era (Dante); il re è un essere ... il quale dee moversi a ...
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De Silva, Diego. – Scrittore e giornalista italiano (n. Napoli 1964). Autore di romanzi tradotti in diversi lingue, di racconti e di sceneggiature cinematografiche e televisive, collabora con il quotidiano Il Mattino. Dal romanzo del 2001 Certi...
Uomo politico italiano (Casale Monferrato 1884 - Roma 1959); decorato al valore nella guerra 1915-18, fu tra i promotori del fascismo piemontese. Deputato dal 1921, fu uno dei quadrumviri della marcia su Roma e successivamente comandante generale...