dovere2
dovére2 v. tr. [lat. debēre, contratto da dehibere, comp. di de- e habere «avere», quindi propr. «avere avuto qualcosa da uno e perciò essergli debitore»] (pres. indic. dèvo o dèbbo [ant. o poet. [...] dèggio], dèvi [ant. o poet. dèi], dève [ant. o poet. dè, dèe, dèbbe], dobbiamo, dovéte, dèvono o dèbbono [ant. o poet. dèono, dènno, dèggiono la dovuta cautela, ecc. (cfr. debito1); e come s. m.: dare, pagare il dovuto, cioè la somma dovuta; e così, ...
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metropolitana
s. f. [ellissi di ferrovia metropolitana, locuz. modellata sul fr. chemin de fer métropolitain, abbreviato in le métropolitain e oggi più comunem. in le métro]. – Sistema di trasporto su [...] convoglio delle vetture, il tracciato: l’inaugurazione, il completamento della m.; prendere la m.; la stazione, l’ingresso (della stazione) della m.; il biglietto per la m.; le gallerie della m., ecc. ◆ Il termine è prevalentemente usato nei paesi di ...
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soprarrivare
v. intr. [comp. di sopr(a)- e arrivare] (aus. essere), non com. – Sopraggiungere, sopravvenire: Ma calca l’impedisce intempestiva De’ pagani e de’ suoi che soprarriva (T. Tasso); soprarrivò [...] la sua cameriera (Foscolo); come di gente Che soprarrivi cheta e frettolosa (Giusti). ◆ Part. pass. soprarrivato, anche come s. m. (f. -a): i soprarrivati, le persone sopraggiunte; un di coloro si staccò dalla brigata, s’accostò al soprarrivato, e ...
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urto
s. m. [der. di urtare]. – 1. a. Il fatto di urtare; colpo battuto, per lo più accidentalmente, contro qualcuno o qualcosa: si scontrò con un altro che correva, e l’u. lo fece cadere a terra; passando, [...] impiegato per rompere il fronte nemico; forza d’u. si usa anche, come corrispondente della locuz. francese force de frappe (v.) o de dissuasion, per indicare il complesso dei mezzi che, sul piano strategico e politico, sono disponibili per un’azione ...
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sensibile
sensìbile agg. [dal lat. sensibĭlis, con sign. passivo e attivo (der. di sentire «percepire», part. pass. sensus); in alcuni sign., è influenzato dal fr. sensible]. – 1. Con valore passivo: [...] come colui che è cieco de li occhi sensibili ..., così colui che è cieco del lume de la discrezione (Dante). b tornasole). d. In termotecnica, calore s. di una sostanza di massa m alla temperatura t è la quantità di calore q necessaria a riscaldare ...
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malvolere
malvolére (o 'mal volére') v. tr. e s. m. – 1. v. tr. Sentire e dimostrare verso qualcuno malevolenza e antipatia (usato esclusivamente nell’inf. pres. e nel part. pass. malvoluto): farsi m.; [...] a. non com. Cattiva disposizione d’animo, mala intenzione verso qualcuno: il suo m. era evidente. b. Volontà di fare il male: dove l’argomento de la mente S’aggiugne al mal volere e a la possa, Nessun riparo vi può far la gente (Dante). Più genericam ...
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mammalucco
(o mamelucco o mammelucco) s. m. [dall’arabo mamlūk, propr. «schiavo comperato»] (pl. -chi). – 1. Nome con cui furono chiamati gli appartenenti a quelle milizie turche e circasse, originariamente [...] da Napoleone I: Lodi pur l’acqua del Nilo Il soldan de’ mammalucchi (Redi). 2. In senso fig., persona sciocca e goffa ): non capisce proprio niente quel m. (o quella m.); spìcciati, non stare lì a guardarmi come un m.; e come appellativo d’ingiuria ...
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cavaiolo1
cavaiòlo1 agg. – Di Cava de’ Tirreni, cittadina in prov. di Salerno. Farsa cavaiola: farsa nata nel Napoletano sulla fine del sec. 15° e fiorita nel 16°; era scritta in versi, in una lingua [...] piena di espressioni dialettali, e rappresentava scene di vita popolare. Come s. m. (f. -a), abitante o nativo di Cava de’ Tirreni. ...
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dipingere
dipìngere (ant. o region. dipìgnere) v. tr. [lat. depingĕre, comp. di de- e pingĕre «dipingere»] (io dipingo, tu dipingi [ant. dipigni], ecc.; pass. rem. dipinsi, dipingésti [ant. dipignésti], [...] lasciare trasparire nel volto un affetto, un sentimento: l’angoscia de le genti Che son qua giù, nel viso mi dipigne Quella ; anche rifl.: E di trista vergogna si dipinse (Dante). ◆ Part. pass. dipinto, anche come agg. e s. m. (v. le voci seguenti). ...
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sentire
v. tr. [lat. sĕntire] (io sènto, ecc.). – In senso ampio, avvertire un qualsiasi stato di coscienza indotto in noi dal mondo esterno attraverso i sensi o un qualsiasi stato affettivo insorgente [...] sente, non ci sente affatto, è sordo; Non veder, non sentir m’è gran ventura (Michelangelo); da quest’orecchio ci sento meno; fig., non io lo sento uguale a me, lo sento diverso; l’angoscia de le genti Che son qua giù, nel viso mi dipigne Quella ...
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De Silva, Diego. – Scrittore e giornalista italiano (n. Napoli 1964). Autore di romanzi tradotti in diversi lingue, di racconti e di sceneggiature cinematografiche e televisive, collabora con il quotidiano Il Mattino. Dal romanzo del 2001 Certi...
Uomo politico italiano (Casale Monferrato 1884 - Roma 1959); decorato al valore nella guerra 1915-18, fu tra i promotori del fascismo piemontese. Deputato dal 1921, fu uno dei quadrumviri della marcia su Roma e successivamente comandante generale...