mancamento
mancaménto s. m. [der. di mancare]. – 1. tosc. o letter. Con sign. generico, il fatto di mancare o di scarseggiare: grande sciocchezza era porre ne’ sogni alcuna fede, perciò che o per soperchio [...] , basta a confondermi (Manzoni). b. Mancanza di riguardo, offesa: Se ignun de’ miei t’ha fatto m. (Pulci). c. Malessere improvviso, svenimento: ho avuto un m. e sono caduto a terra; ebbe un m. plateale e dovette essere rianimata a forza di sali (Ugo ...
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deiezione
deiezióne s. f. [dal lat. deiectio -onis, der. di deicĕre «gettare giù o fuori», comp. di de- e iacĕre «gettare»]. – 1. Nel linguaggio medico (e, più generalm., dotto), scarica del ventre, [...] , e come dalla cattedra, delle dodici case del cielo, de’ circoli massimi, ... d’esaltazione e di deiezione, di del termine ted. Verfallenheit che indica, in partic. nel pensiero di M. Heidegger (1889-1976), il modo di essere inautentico dell’uomo in ...
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bene1
bène1 avv. [lat. bĕne] (in posizione proclitica, si tronca in ben). – 1. a. È l’avverbio corrispondente all’agg. buono, e significa perciò in modo buono, retto, giusto, o conveniente, opportuno, [...] ben stufo; vorrei ben vedere; c’è b. a questo mondo de’ birboni, de’ prepotenti, degli uomini senza timor di Dio (Manzoni), è proprio ripetizione può esprimere improvviso raffreddamento o disinteressamento: io m’affanno per voi, e non sono creduta: ...
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scampare
v. intr. e tr. [der. di campo, col pref. s- (nel sign. 3)]. – 1. intr. (aus. essere) Uscire salvo da un grave pericolo; sottrarsi, sfuggire a un rischio, a un male, a un danno: s. dalla morte; [...] : rallegrarsi con qualcuno per lo scampato pericolo); e come agg. e s. m. (f. -a), con valore intr., di persona che si è sottratta , un pericolo: Reduce dalla pugna, e dalle fiere Mani scampato de’ robusti Achei (V. Monti); si rifugiò sui monti con i ...
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luna
s. f. [lat. lūna, affine a lūx «luce»]. – 1. a. Unico satellite naturale della Terra (l’oggetto celeste ad essa più vicino), di forma quasi sferica, privo di acqua e di atmosfera, la cui luminosità [...] raramente negli scudi (quand’è falcata, è chiamata crescente s. m.). 2. Poiché la periodicità delle fasi lunari è elemento fondamentale (calco dell’ingl. honey moon attraverso il fr. lune de miel), comunissima per indicare il primo mese di matrimonio, ...
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parola
paròla s. f. [lat. tardo parabŏla (v. parabola1), lat. pop. *paraula; l’evoluzione di sign. da «parabola» a «discorso, parola» si ha già nella Vulgata, in quanto le parabole di Gesù sono le parole [...] ci sono state fra loro p. grosse; Corsero a un tratto, con stupor de’ tigli, Tra lor parole grandi più di loro (Pascoli); c’è stato Più com. il dim. parolina (v.). Vezz. o spreg. parolùccia. Accr. parolóna, o parolóne m. (v.). Pegg. parolàccia (v.). ...
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variamento
variaménto s. m. [der. di variare]. – Forma ant. o rara per variazione: le cagioni de’ v. de’ tempi e delle fatiche del sole e di quelle della luna (Boccaccio). ...
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pendente
pendènte agg. e s. m. [part. pres. di pendere]. – 1. agg. a. Che pende dall’alto (con uso prevalentemente participiale): i prosciutti p. dal soffitto; nel linguaggio giur., frutti p., i frutti [...] p. di Pisa; stava con la testa p. sul petto; giù dal collo de la ripa dura Supin si diede a la p. roccia (Dante). c. fig dell’agone, soprattutto nei laghi lombardi, lunga da 20 a 400 m, alta fino a 6 m e con maglie di un minimo di 20 mm, che viene ...
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regno
régno s. m. [dal lat. regnum, der. di rex regis «re»]. – 1. a. Stato retto a forma monarchica, assoluta o costituzionale, sotto la sovranità di un capo che ha il titolo di re (o di regina), e composto [...] di Nettuno, di Giove; il r. di Proserpina, l’Inferno; il r. dei celesti, l’Olimpo; Assai beato, o giovinetto, è il regno De’ celesti, ov’io riedo (Foscolo); il r. d’Amore, o l’amoroso r., nella mitologia classica; e, nella tradizione cristiana, il r ...
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orto1
òrto1 s. m. [lat. hŏrtus]. – Piccolo o medio appezzamento di terreno, spesso adiacente alla casa (o. familiare), recintato da muro o da siepe, nel quale si coltivano erbaggi e piante da frutto: [...] che agevole. In senso fig., Dante chiama o. [di Cristo] e o. catolico la Chiesa (Par. XII, 72 e 104), e o. de l’ortolano etterno il mondo, governato da Dio (Par. XXVI, 64-65). ◆ Dim. orticèllo, orticino, orticciòlo; spreg., non com., ortùccio; pegg ...
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De Silva, Diego. – Scrittore e giornalista italiano (n. Napoli 1964). Autore di romanzi tradotti in diversi lingue, di racconti e di sceneggiature cinematografiche e televisive, collabora con il quotidiano Il Mattino. Dal romanzo del 2001 Certi...
Uomo politico italiano (Casale Monferrato 1884 - Roma 1959); decorato al valore nella guerra 1915-18, fu tra i promotori del fascismo piemontese. Deputato dal 1921, fu uno dei quadrumviri della marcia su Roma e successivamente comandante generale...