ordinale
agg. [dal lat. tardo (dei grammatici) ordinalis, der. di ordo -dĭnis «ordine»]. – Che indica un ordine, una progressione: numeri o. (o, assol., gli o. s. m. pl.), quelli che esprimono il posto, [...] insieme finito); numero o. transfinito (v. transfinito). ◆ Se si eccettuano i primi dieci ordinali, da primo a decimo, di derivazione latina e di forma unica (lat. primus, secundus, ... decimus), tutti gli altri si formano dal tema del corrispondente ...
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canale
s. m. [lat. canalis, der. di canna «canna»]. – 1. a. In senso lato, qualsiasi sede di scorrimento d’acqua, creata artificialmente (per servire all’irrigazione, al prosciugamento di terre, alla [...] . A usi industriali sono destinati i canali di alimentazione o di scarico di impianti idroelettrici (c. di derivazione, c. moderatore, ecc.), di stabilimenti chimici, siderurgici, di cartiere, ecc. b. region. Fossato. c. Nelle costruzioni edilizie ...
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deduzione
deduzióne s. f. [dal lat. deductio -onis, der. di deducĕre «dedurre»]. – 1. Termine tecnico usato dai Romani per indicare la fondazione di una colonia. 2. L’atto o il processo tramite il quale [...] che giunge a proposizioni particolari partendo da proposizioni generali. b. In logica matematica, l’operazione (detta anche derivazione o dimostrazione) con la quale, in un sistema deduttivo, si ottiene una certa espressione da un dato assioma ...
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motivato
agg. [part. pass. di motivare]. – 1. Spiegato nei suoi motivi, accompagnato da debita motivazione: una richiesta esaurientemente m.; sentenza non ben m.; o mosso da precisi motivi: un comportamento [...] significato, secondo che esso appaia trasparente o, al contrario, arbitrario al parlante per ciò che riguarda la derivazione etimologica, la composizione, ecc. (così, per es., è motivato parapioggia, non motivato paradosso). 3. In psicologia, detto ...
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-occhio
-òcchio [lat. -ŭculus]. – Suffisso originariamente alterativo, avente valore diminutivo, presente in voci che hanno perduto per lo più tale valore e con esso il sentimento della derivazione (capocchia, [...] finocchio, ginocchio, pannocchia, ranocchio). La variante dotta è -ucolo ...
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conclusione
concluṡióne (raro conchiuṡióne) s. f. [dal lat. conclusio -onis, der. di concludĕre «concludere»]. – 1. a. Il fatto di concludere, d’essere concluso; compimento, termine: c. di un affare, [...] ottenuta per mezzo di dimostrazione rigorosa per via di sillogismo deduttivo. b. In logica matematica, il risultato di una derivazione. 3. Nel linguaggio giur., conclusioni, le rispettive istanze che le parti (o il pubblico ministero nei casi in cui ...
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cirenaico
cirenàico agg. e s. m. (f. -a) [dal lat. Cyrenaicus, gr. Κυρηναϊκός] (pl. m. -ci). – Relativo a Cirene o alla Cirenaica, rispettivam. città della Libia e regione dell’Africa settentr.: scuola [...] c., scuola filosofica di derivazione socratica e sofistica fondata da Aristippo di Cirene (donde il nome), i cui seguaci erano detti cirenaici; metro c. (o cirenaico s. m.), metro della metrica classica con schema ⌣⌣–́⌣⌣–́⌣–́⌣–́. Come sost., abitante ...
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nominalizzare
nominaliżżare v. tr. [der. di nominale]. – 1. Trasformare in sostantivo un verbo o un aggettivo mediante l’aggiunta di un suffisso o per derivazione diretta (per es.: importazione da importare; [...] noleggio da noleggiare). 2. Trasformare una frase in un sintagma nominale (per es.: da gli invitati sono arrivati a l’arrivo degli invitati) ...
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flessivo
agg. [der. del lat. flexus, part. pass. di flectĕre «piegare»]. – Che riguarda la flessione (cioè la declinazione e la coniugazione) delle parole: le forme f. del verbo. Nella classificazione [...] , lingue f. (in contrapp. alle lingue agglutinanti e monosillabiche), quelle, come le indoeuropee e le semitiche, in cui la derivazione e la flessione avvengono per mutamento del tema e della radice (v. apofonia, n. 1), ovvero per aggiunta e fusione ...
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ecista
s. m. [dal gr. οἰκιστής «fondatore», der. di οἰκίζω «fondare (una città o una colonia)», da οἶκος «casa»] (pl. -i). – Nell’antica Grecia, il capo di una spedizione coloniale, generalmente discendente [...] di famiglia nobile o regia, ovvero, caso frequente nella più remota antichità, mero personaggio mitico, scelto per tradizione locale di culto o per tarda derivazione eponimica. ...
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Linguistica
Processo mediante il quale si crea una forma (tema o parola) da una radice o da una parola preesistente. Si distinguono comunemente una d. primaria, quando da una radice o base si formano temi primari, nominali o verbali (per es.,...
La derivazione è un processo morfologico che consiste nella formazione di una parola nuova tramite l’aggiunta di un affisso (➔ affissi), cioè di un elemento non libero (tecnicamente, un morfo legato), a un elemento lessicale (una radice, un...