eponimico
eponìmico agg. [der. di eponimo, eponimia] (pl. m. -ci). – Relativo all’eponimia o agli eponimi; formato, indicato, contraddistinto mediante eponimia: derivazione, interpretazione e. (del nome [...] di una città, quando si ritenga originato da quello di un eroe eponimo); sindromi, malattie e., segni e. (in medicina) ...
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deiforme
deifórme agg. [dal lat. mediev. deiformis, comp. di deus «dio» e -formis «-forme»; nel sign. 1 è calco del gr. ϑεοειδής o ϑεοείκελος «simile a un dio»], letter. – 1. Che è simile, nelle sembianze, [...] sembianze così perfette da richiamare quelle di un dio: d’Ulisse il d. figlio (Pindemonte). 2. Nel linguaggio filos. di derivazione scolastica, che riceve la forma da Dio, che riflette immediatamente la natura di Dio pura forma: d. regno (Dante), l ...
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cello-
cèllo- [tratto da cellulosa]. – Primo elemento di nomi composti della terminologia scientifica, e in partic. della chimica, nei quali indica derivazione dalla cellulosa. ...
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andrena
andrèna s. f. [lat. scient. Andrena, che è prob. una derivazione arbitraria del gr. ἀνϑρήνη «calabrone»]. – Genere di insetti imenotteri andrenidi che comprende la specie Andrena cineraria, attivissima [...] nella ricerca del nutrimento sui fiori, lunga poco più di un centimetro e mezzo, simile a un’ape, ma di colore nero con una fascia di peli bianchi sul mesonoto ...
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triconco
tricónco agg. [comp. di tri- e gr. κόγχη «abside»] (pl. m. -chi). – In architettura, detto di uno schema planimetrico costituito da un vano, per lo più quadrato, su tre lati del quale si aprono [...] tre absidi, i cui assi risultano quindi ortogonali fra loro. Lo schema t., di derivazione romana, fu usato soprattutto dall’architettura paleocristiana (cfr. il sinon. tricoro) sia in edifici a pianta centrale, come battisteri o sacelli di speciale ...
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regola
règola s. f. [dal lat. regŭla (der. di regĕre, propr. «guidare diritto»), che significò dapprima «assicella di legno, regolo» e per traslato «regola, norma»; cfr. regolo1 e, per l’analogia del [...] di taluni problemi, soprattutto matematici: r. del tre semplice, del tre composto; r. per l’estrazione di radice; r. di derivazione, di integrazione; ovvero per l’applicazione o l’interpretazione di certe leggi fisiche: r. delle tre dita, r. del ...
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rispecchiamento
rispecchiaménto s. m. [der. di rispecchiare]. – Il fatto di rispecchiare e di rispecchiarsi o venire rispecchiato. Il termine, raro in senso proprio, è più frequente in senso fig.; in [...] partic., è stato usato nella critica letteraria e nell’estetica di derivazione marxista per tradurre il ted. Widerspiegelung, concetto presente già nella riflessione di Engels e Lenin ma sviluppato soprattutto da G. Lukács (1885-1971), secondo il ...
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infinitesimale
infiniteṡimale agg. [der. di infinitesimo]. – 1. In matematica, relativo agli infinitesimi, detto di ogni procedimento nel quale intervenga un passaggio al limite: analisi i. (anche analisi [...] in due branche principali, calcolo differenziale e calcolo integrale (rispettivam. fondati sull’operazione di derivazione e di integrazione). 2. Nel linguaggio com., estremamente piccolo, appena apprezzabile: quantità, differenza infinitesimale ...
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poligenesi
poligèneṡi s. f. [comp. di poli- e -genesi]. – Origine molteplice, derivazione da ceppi diversi (direttamente contrapposto a monogenesi): p. delle razze, in antropologia fisica; p. del linguaggio. [...] Più particolarm., in biologia, il termine è usato per indicare l’origine di un dato gruppo di organismi da parecchie forme primitive diverse, anziché da una sola, oppure l’origine di un nuovo gruppo in ...
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-plano
[dal gr. πλάνος «errante, vagante», πλα-νάομαι «andare errando»]. – Secondo elemento di parole composte di formazione moderna (come acquaplano, idroplano), nelle quali indica genericamente movimento. [...] aéroplane, dove -plane, dal lat. planus «piano1» allude alla forma piana, orizzontale dell’apparecchio), così come di derivazione francese sono anche monoplano e biplano (monoplan, biplan, dove -plan, dal lat. planum «superficie piana», indica invece ...
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Linguistica
Processo mediante il quale si crea una forma (tema o parola) da una radice o da una parola preesistente. Si distinguono comunemente una d. primaria, quando da una radice o base si formano temi primari, nominali o verbali (per es.,...
La derivazione è un processo morfologico che consiste nella formazione di una parola nuova tramite l’aggiunta di un affisso (➔ affissi), cioè di un elemento non libero (tecnicamente, un morfo legato), a un elemento lessicale (una radice, un...