trillare
v. intr. [prob. voce onomatopeica; altri invertono il rapporto di derivazione trillo-trillare, ritenendo il verbo un der. del sost.] (aus. avere). – Fare dei trilli, emettere dei trilli: le [...] allodole trillavano festosamente sui campi di frumento (Capuana); un usignolo trillava nel giardino; i violini trillavano mentre il resto dell’orchestra accompagnava in sordina; si deve t. su questa nota ...
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nascere
nàscere v. intr. [lat. nasci, da una radice indoeur. presente anche nei temi lat. gen-, gign- e nel gr. γίγνομαι «nascere, diventare»] (io nasco, tu nasci, ecc.; pass. rem. nàcqui, nascésti, [...] ; talvolta per indicare soltanto il verificarsi improvviso di qualche cosa: se mai nascesse qualche imbroglio (Manzoni); talaltra per sottolineare la derivazione di un fatto da un altro: da cosa nasce cosa; la lite è nata da un malinteso. f. Con sign ...
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plasmocitico
plasmocìtico agg. [der. di plasmocito] (pl. m. -ci). – In biologia, relativo al plasmocito: serie p., la serie costituita dagli elementi della plasmopoiesi, cioè dal linfocito B alla plasmacellula [...] con funzione di produrre anticorpi: in considerazione di tale derivazione, attualmente è da alcuni considerata l’opportunità dell’inclusione delle plasmacellule nella serie linfocitaria. ...
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vedretta
vedrétta s. f. [der. (di area ladina) del lat. vetus -tĕris «vecchio», propr. «campo di neve vecchia»; altri propongono una derivazione dal lat. vĭtrum «vetro»]. – In geografia fisica, ghiacciaio [...] minore o di second’ordine, circoscritto entro la conca di un circo, senza una lingua ghiacciata vera e propria (ghiacciaio di circo), o che si presenta sotto forma di una falda o lamina ghiacciata che ...
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congiuntivo
agg. e s. m. [dal lat. tardo coniunctivus, der. di coniungĕre «congiungere»]. – In genere, che congiunge, che serve a congiungere. In partic.: 1. In grammatica: a. Pronome c., sinon. raro [...] (« A è B, C, D, ecc.»). 3. agg. Nella critica testuale, errori c., quelli che, non essendo banali e trovandosi identici in due o più codici, servono a dimostrare una stretta parentela fra i codici stessi, cioè la derivazione da un esemplare comune. ...
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areopagita
s. m. [dal lat. areopagites, gr. ἀρειοπαγίτης] (pl. -i). – Giudice dell’areopago ateniese. Per antonomasia, l’Areopagita, o, più spesso, Dionigi l’A., ateniese del 1° sec. convertito da s. [...] ), al quale furono attribuiti nel medioevo quattro famosi trattati teologici, ricchi di motivi mistico-speculativi di derivazione neoplatonica, opera di un autore non identificato (oggi detto Pseudo-Dionigi, o anche Dionigi Pseudo-areopagita ...
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velada
s. f. [voce veneta (attestata anche in una forma italianizzata, ant. e rara, velata), di etimo incerto; è stata proposta, ma con scarso fondamento, una derivazione dal nome di Antonio Sánchez [...] marchese di Velada, governatore di Milano negli anni 1642- 1645]. – Tipo di giustacuore, lungo sino al ginocchio e con maniche strette terminanti in larghi passamani, confezionato per lo più con stoffe ...
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tempura
s. m. o f. [dal giapp. tempura, a sua volta derivazione, attraverso il portoghese, dal lat. tempus -pŏris «tempo», per il fatto che tale cibo veniva consumato dai missionarî gesuiti nel periodo [...] delle tempora (v.)], invar. – Piatto della cucina giapponese, diffuso anche in Europa, costituito da una frittura di verdure diverse, pesce, molluschi e gamberetti, cotti in un olio leggero ...
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sabeismo
(meno com. sabaismo) s. m. [prob. der. del nome dei Sabei (v. sabeo); altri pensa a una derivazione dall’ebr. çaba «esercito (celeste)», per cui la parola significherebbe «adorazione degli astri»]. [...] – Termine che nella storia delle religioni non ha un sign. preciso, riferendosi alla dottrina e al culto di sette e gruppi diversi; così, nel Corano, indica una forma di religione giudaizzante, monoteista, ...
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polimorfo
polimòrfo agg. [dal gr. πολύμορϕος, comp. di πολυ- «poli-» e μορϕή «forma» (v. -morfo)]. – 1. letter. In genere, che ha o può assumere aspetti, forme, modi di essere varî e diversi: una realtà [...] linguaggio medico, in contrapp. a monomorfo: a. In elettrocardiografia, extrasistoli p., quelle che compaiono, in una stessa derivazione del medesimo tracciato, con forma e ampiezza diverse, espressione di una loro origine da stimoli insorgenti in ...
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Linguistica
Processo mediante il quale si crea una forma (tema o parola) da una radice o da una parola preesistente. Si distinguono comunemente una d. primaria, quando da una radice o base si formano temi primari, nominali o verbali (per es.,...
La derivazione è un processo morfologico che consiste nella formazione di una parola nuova tramite l’aggiunta di un affisso (➔ affissi), cioè di un elemento non libero (tecnicamente, un morfo legato), a un elemento lessicale (una radice, un...