segnacaso
segnacaṡo s. m. [comp. di segnare e caso (nel
sign. grammaticale)]. – Elemento grammaticale, costituito in genere da una preposizione, che, premesso ai nomi e ai pronomi, ne specifica la funzione [...] logico-sintattica, assolvendo quel compito che nelle lingue classiche e nelle altre lingue flessive è svolto dalle desinenze dei casi: la preposizione «di» si può considerare come il s. del genitivo; la preposizione «a» è il s. del complemento di ...
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rideterminazione
rideterminazióne s. f. [der. di rideterminare]. – In linguistica, ulteriore determinazione morfologica ottenuta mediante l’uso di più morfemi della stessa classe funzionale: cumulo di [...] desinenze, coesistenza di desinenza e preposizione, preposizioni derivate, ecc. In lessicologia, modificazione semantica di un vocabolo operata mediante un richiamo a un valore etimologicamente più antico che si era obliterato col tempo. ...
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specchietto
specchiétto s. m. [dim. di specchio]. – 1. Specchio di piccole dimensioni: s. portatile; s. da borsetta; lo s. del trucco; s. di cortesia, nelle autovetture (v. cortesia, n. 2 a). In partic.: [...] in cui sono esposti in modo riassuntivo, ma con immediata evidenza, i dati essenziali di un determinato argomento: uno s. delle desinenze delle declinazioni latine; uno s. con l’orario delle lezioni; bisogna fare uno s. con i nomi e le mansioni di ...
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monofonematico
monofonemàtico agg. [comp. di mono- e fonematico] (pl. m. -ci). – In linguistica, di parole, desinenze o simili, costituite di un solo fonema. ...
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atlante2
atlante2 s. m. [dal titolo dato alla raccolta di carte geografiche (1595) del cartografo fiammingo G. Mercatore, per la figura del gigante Atlante rappresentata nel frontespizio]. – 1. a. Raccolta [...] a. linguistico, atlante che registra su un congruo numero di carte (regionali o nazionali) parole rispondenti a un concetto, oppure desinenze di certe forme nominali o verbali, al fine di offrire una visione spaziale simultanea di uno o più fenomeni ...
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onomatopea
onomatopèa (meno com. onomatopèia) s. f. [dal lat. tardo onomatopoeia, gr. ὀνοματοποιία, der. di ὀνοματοποιέω, comp. di ὄνομα -ατος «nome» e ποιέω «fare»]. – In linguistica, modo di arricchimento [...] in seguito a tale procedimento, alcune delle quali subiscono un completo adattamento grammaticale, con l’aggiunta di desinenze e suffissi che le rendono elementi stabili (soprattutto sostantivi e verbi) del lessico della lingua (così bisbigliare ...
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morfema
morfèma s. m. [der. del gr. μορϕή «forma», sul modello di fonema] (pl. -i). – In linguistica, elemento formale che conferisce aspetto e funzionalità alle parole e alle radici, definendone la [...] sia ai monemi) possono essere isolati, come le preposizioni e le congiunzioni, o uniti alla radice, come affissi, desinenze, alternanze qualitative o quantitative (per es., nel lat. didicĕram «avevo imparato», sono morfemi di- prefisso, -era- infisso ...
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battere
bàttere v. tr. e intr. [lat. tardo battĕre, dal lat. class. battuĕre]. – 1. tr. In genere, colpire ripetutamente con le mani o con altro arnese: a. In senso proprio: b. qualcuno, picchiarlo, [...] , una parola (anche b. sopra o su una sillaba, ecc.), pronunciarla con tono più marcato, più spiccatamente: batti meglio le desinenze; devi b. di più su questa parola. c. Detto delle ore, suonare (dal battere del martello sulla campana): l’orologio ...
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inversione
inversióne s. f. [dal lat. inversio -onis, der. di invertĕre «invertire»]. – 1. Cambiamento in senso contrario del verso del moto, che può essere operato sia mediante un rivolgimento della [...] da uno scambio di parole in una frase, o da un’ordinata lettura invertita della frase stessa, oppure da uno scambio speciale di desinenze in una frase (esempî: l’interesse del tasso, il tasso dell’interesse; fiori di campo, campo di fiori; leggere la ...
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analitico
analìtico agg. [dal lat. tardo analytĭcus, gr. ἀναλυτικός, der. di ἀνάλυσις «analisi»] (pl. m. -ci). – 1. Di analisi, che è proprio dell’analisi o procede per via di analisi: metodo a.; studio [...] di preferenza a particelle, verbi ausiliarî, ecc., mentre le lingue sintetiche usano esprimere tali rapporti per mezzo di desinenze e variazioni tematiche; così, rispetto al latino, sono analitiche le lingue neolatine (del padre, du père contro ...
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Per desinenze, nella grammatica tradizionale, s’intendono le terminazioni delle parti del discorso variabili (➔ parti del discorso), che in genere recano informazione morfologica di natura flessiva (➔ flessione). Il termine, già in uso nella...
Elemento conclusivo della parola fonica, con funzione morfologica o morfosintattica. Fanno ricco uso di desinenze le lingue ‘sintetiche’, come il latino, il greco, il sanscrito, il tedesco, alcune lingue semitiche ecc. È invece ridotto l’uso...