mica1
mica1 (ant. micca; ant. e settentr. miga) s. f. e avv. [lat. mīca, col sign. del sost.; per il sign. 2, cfr. l’emil. brisa, propr. «briciola», usato con lo stesso senso; analogo sviluppo semantico [...] o de la plebe de gli dèi, Ma tra’ grandi e celesti il più potente (T. Tasso). Ant., né mica, neppure per un poco, neanche minimamente: mitigato, nonché spento, Né mica trovo il mio ardente desio (Petrarca). ◆ Dim. michétta (v.), nel sign. 2. ...
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largare
v. tr. [der. di largo] (io largo, tu larghi, ecc.). – 1. ant. Allargare, sciogliere, allentare, distendere: Largai ’l desio, ch’i’ teng’or molto a freno (Petrarca); per invogliarci a largare [...] Novamente le vele (D’Annunzio). 2. Nel linguaggio marin., scostare un’imbarcazione (nel rifl., scostarsi) dalla costa, da una banchina, da una nave, ecc. Larga!, ordine dato a un’imbarcazione perché si ...
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ulisside
ulìsside (o ulissìde) s. m. e f. [der. del nome di Ulisse]. – Discendente di Ulisse. In usi fig., letter. o elevati, chi, come Ulisse, è spinto da un ardore incontenibile a nuove conoscenze [...] ed esperienze; in questo ultimo sign. il vocabolo è stato diffuso da G. d’Annunzio: Un Ulissìde egli era. Perpetuo desìo della terra Incognita l’avido cuore Gli affaticava (in Maia). ...
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occiduo
occìduo agg. [dal lat. occiduus, der. di occĭdĕre «tramontare»]. – 1. poet. Che tramonta, che volge al tramonto: Vedi con che desio quei colli tendono Le braccia al sole o. (Carducci); il giorno [...] o.; la luce o., e sim. Meno com., occidentale: il Sole inclinavasi all’onda Occidua (D’Annunzio). 2. In astronomia, relativo al tramonto di una stella o di un pianeta, contrapp. a ortivo, nella locuz. ...
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tempo
tèmpo s. m. [lat. tĕmpus -pŏris, voce d’incerta origine, che aveva solo il sign. cronologico, mentre quello atmosferico (cfr. al n. 8) era significato da tempestas -atis]. – 1. L’intuizione e la [...] e le cose conforme a quello suo modo di procedere, che sempre sortì felice fine (Machiavelli); E me che i t. ed il desio d’onore Fan per diversa gente ir fuggitivo (Foscolo). 5. In musica: a. Indicazione agogica che prescrive un movimento più o meno ...
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piuma
s. f. [lat. plūma]. – 1. a. Nome delle penne molli e non resistenti (lat. scient. plumulae) degli uccelli, generalm. prive di rachide e di vessillo, con barbe impiantate nell’ombelico superiore [...] . fig. di questa parola: il pensier vivo e forte Torna sempre a quel giorno, e le sue scorte Sono due stelle e gran desio le piume (Bembo). c. Per ulteriore estens., nell’uso poetico, i peli e la peluria dell’uomo, spec. la barba: intempestiva Molle ...
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cote
cóte (o còte) s. f. [lat. cōs cōtis]. – 1. Arnese per affilare, formato da un pezzo di pietra abrasiva naturale (in genere talune rocce sedimentarie più o meno ricche di silice), molto dura, a grana [...] o situazione che rende più acuto un sentimento, o è di stimolo alla volontà, all’operare, e sim.: Sempr’ aguzzando il giovenil desio A l’empia cote [di una speranza ingiusta e fallace] ond’io Sperai riposo al suo giogo aspro et fero (Petrarca); de ...
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infinta
s. f. [der. di infingere; cfr. infinto], ant. – Infingimento, simulazione, inganno: E covro lo desio di tale infinta, Ch’altri non sa di qual donna eo mi canti (Cino da Pistoia). ...
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fare2
fare2 (ant. fàcere) v. tr. [lat. facĕre] (pres. fo 〈fò〉 [radd. sint.] o fàccio, fai [ant. faci], fa [radd. sint.; ant. e poet. face], facciamo, fate, fanno; imperf. facévo, ecc. [ant. e poet., [...] faccia: l’ho fatto andar via; fammi lavorare in pace, lasciami, ecc.; ma anche indurre, costringere: E me che i tempi ed il desio d’onore Fan per diversa gente ir fuggitivo (Foscolo); non mi far dire; mi farai perdere la pazienza, ecc. b. Con sì che ...
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timore
timóre s. m. [dal lat. timor -oris, der. di timere «temere»]. – 1. La condizione, lo stato d’animo di chi teme, di chi pensa possa verificarsi un evento dannoso, doloroso o comunque spiacevole, [...] troppo t.; si riguarda molto per t. d’una ricaduta; non c’è t. che la cosa possa ripetersi; Timor d’infamia e Desio sol d’onore (Petrarca); con riferimento a particolari cause di timore, anche al plur.: tu conosci i miei timori; sono t. giustificati ...
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Piccola città nella popolosa, industre e fertile pianura che si stende a N. di Milano fra il Lambro e il Seveso e che lentamente va elevandosi verso le prime colline della Brianza. La città conta 9957 ab.; il suo comune 11.484, in gran parte...