beato
agg. e s. m. (f. -a) [dal lat. beatus, propr. part. pass. di beare]. – 1. Che gode o si suppone e si spera che goda la visione di Dio in paradiso: le anime b.; gli angeli b.; E vederai color che [...] offriste il petto alle nemiche lance Per amor di costei ch’al sol vi diede servirsi a tavola. Beato tra le donne, detto scherz. o con ironia di uomo circondato da accontenta troppo facilmente o vive in uno stato d’incosciente serenità e sim.: b. te ...
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servire
v. tr. e intr. [lat. servire, propr. «essere schiavo», da servus «schiavo»] (io sèrvo, ecc.; come intr., aus. avere e, in alcuni sign., essere). – 1. Essere servo, schiavo, soggetto interamente [...] devo prima s. la signora; s. qualcuno di barba e capelli, detto propriam. del barbiere, ma comunem. inteso nel senso fig., scherz. , s. la propria donna, e anche servirla d’amore, esserle amorosamente devoto: mi ricordo già aver veduto quella donna ch ...
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anello
anèllo s. m. [lat. anĕllus, dim. di anus «cerchio»] (pl. anèlli e ant. anche le anèlla f., tuttora in uso nel sign. 3). – 1. Cerchietto di metallo, per lo più prezioso, che si porta infilato in [...] e sim.: un a. d’oro; un a. di brillanti; a. di fidanzamento; a. matrimoniale o nuziale (detto anche fede e region. vera ), quello che gli sposi si scambiano all’atto della celebrazione del matrimonio, in segno di amore ...
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notte
nòtte s. f. [lat. nox noctis, da una radice conservatasi nella maggior parte delle lingue indoeuropee]. – 1. a. L’intervallo di tempo che corre fra il tramontare e il successivo sorgere del sole, [...] . che si riferiscono al modo di trascorrere la notte: una n. d’amore; passare una n. insonne, bianca o in bianco, senza dormire; qualche cosa; di n. tutti i gatti sono bigi, variante del detto proverbiale al buio tutti i gatti son bigi (v. bigio, n. ...
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culla
s. f. [lat. tardo cūnŭla, dim. di cūna «culla»; nel sign. 3, deverbale di cullare]. – 1. Lettino per bambini neonati e lattanti, generalmente costruito in modo da poter oscillare, e fornito di [...] a studio de la culla (Dante); Presso la c. in dolce atto d’amore (Giusti). 2. fig. a. La prima età: fin dalla c., cullato: fare la c.; addormentarsi senza c., senza essere cullato, detto anche di chi è molto stanco. 4. Nelle moderne artiglierie, ...
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palpitante
agg. [part. pres. di palpitare]. – 1. a. Che palpita, detto del corpo o di parte di esso: cuore ancora vivo e p.; le membra p. dell’animale morente; che si muove con ritmo frequente e agitato: [...] , che freme per qualche emozione, che manifesta trepidazione, passione, intenso desiderio: essere p. d’amore, di gioia, o di paura, di ansia, di sdegno, d’indignazione. Con sign. attivo, letter., che provoca palpitazione o che determina uno stato di ...
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proposizione
propoṡizióne s. f. [dal lat. propositio -onis, propr. «il mettere innanzi», der. di proponĕre: v. proporre]. – 1. In genere, ciò che si enuncia, si dichiara, si afferma, e la frase stessa [...] per mezzo di connettivi. Calcolo delle p. (detto anche calcolo degli enunciati), il calcolo algebrico avanzare una p.; una p. strana, inaccettabile; p. d’acquisto; p. di pace; p. d’amore. c. Offerta, solo nell’espressione biblica pani della p., ...
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atto2
atto2 s. m. [dal lat. actus -us e actum -i, der. di agĕre «spingere, agire»]. – 1. Manifestazione esterna di una determinazione della volontà. Quindi: a. Azione, spec. in quanto questa implica [...] la culla in dolce a. d’amore (Giusti); essere, stare in a. di adorazione, di preghiera. d. Manifestazione concreta di un . Scrittura di un atto giuridico richiesta dalla legge: a. scritto, detto in partic. a. pubblico se redatto da un notaio con le ...
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niello
nïèllo s. m. [lat. nigĕllus, agg., dim. di niger «nero»]. – Lavoro di oreficeria consistente nel riempire i solchi di una incisione a bulino su lamina d’argento o d’oro con un composto nero (detto [...] che agli oggetti di culto, anche a quelli profani (spade, cofanetti, vezzi, ecc. decorati con scene mitologiche, allegorie d’amore, ritratti, arabeschi, ecc.): lavorare a o di niello; intagliare di niello; fare, eseguire il niello. Per estens., la ...
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comprendere
comprèndere v. tr. [lat. comprehendĕre e comprendĕre, comp. di con- e pre(he)ndĕre «prendere»] (coniug. come prendere). – 1. a. Contenere in sé, abbracciare, racchiudere: Luce e amord’un [...] a meraviglia; si compresero al primo sguardo. 3. Sorprendere, invadere, sopraffare, detto di sentimenti o passioni: quella vista lo comprese di orrore; comprendersi d’amore per una persona. Con questa accezione è più com. nella forma passiva esser ...
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Detto d’Amore Poemetto di cui sono pervenuti 2 frammenti di 480 settenari, pubblicato per la prima volta, con questo titolo, nel 1888. Scritto sotto l’influsso del Roman de la Rose, è quasi certamente opera dello stesso autore del Fiore, ragione...
Dante Alighieri, Opere minori: Detto d'amore - Introduzione
Gianfranco Contini
Titolo, estratto dai primi versi a cura del suo scopritore, il filologo triestino Salomone Morpurgo (1860-1942), e rimasto poi obbligatorio (alla convenzione si...