parola
paròla s. f. [lat. tardo parabŏla (v. parabola1), lat. pop. *paraula; l’evoluzione di sign. da «parabola» a «discorso, parola» si ha già nella Vulgata, in quanto le parabole di Gesù sono le parole [...] caso di offendersi, per una mezza p. detta così, senza malizia, cioè per una breve frase priva d’importanza; se tu potessi dirgli una mezza p ... con alquante leggiadre parolette reprime il folle amore del re di Francia (Boccaccio); con connotazione ...
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buono
1. È BUONO qualcuno o qualcosa che risponde all’idea del bene morale o che ha come fine il bene morale (un uomo b.; compiere una buona azione; buoni sentimenti). 2. MAPPA Riferito a una persona, [...] ; un buon maestro; un buon padre di famiglia); 7. MAPPA detto di cosa, vuol dire che risponde al fine a cui è destinata può trovare il più scelerato, maligno e dannoso.
Tullia d’Aragona,
Dell’infinità di amore
Vedi anche Bello, Bene (1), Bene (2), ...
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sincero
1. MAPPA Si dice SINCERO chi parla o agisce esprimendo ciò che pensa, senza fingere o evitare di dire le cose (è un ragazzo s., gli devi credere; tra amici bisogna essere sinceri; avere un animo, [...] non è finta o esagerata (affetto, amore s.; dolore, sdegno s.; lacrime sincere vino o a un olio che, se è detto sincero, vuol dire che è genuino, non tuttavia ancora con un po’ del sentimento egoistico d’essere usciti salvi dal pericolo in cui altri ...
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cognatismo s. m. Forma di nepotismo caratterizzata dal fatto che chi favorisce e chi è favorita o favorito sono, tra di loro, cognati. ♦ Il potere personale di cui godeva Olimpia [Maidalchini, cognata [...] cognata la personificazione dell’avarizia, dell’amore per il denaro e dell’eccessivo Spagna, dove il generale Franco, detto il Generalissimo, aveva piazzato il cognato Ponteficato, trè mesi doppo la morte d'Innocentio, e questo fù Alesandro settimo ...
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cuore
cuòre (pop. e poet. còre) s. m. [lat. cŏr]. – 1. a. Organo muscolare, cavo, che costituisce il centro motore dell’apparato circolatorio, situato, nell’uomo, tra i due polmoni, sopra al diaframma, [...] cuore: sopra l’altare erano appesi c. d’argento e altri ex-voto. In partic., mia! (Leopardi). c. Come sede dell’affetto, dell’amore: affari di c., pene di c.; l’amico del se vi è posta una figura, questa è detta in cuore); anche, il petto dell’aquila ...
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innamorato
(ant. inamorato) agg. e s. m. (f. -a) [part. pass. di innamorare]. – 1. agg. a. Che nutre amore o che è preso d’amore per una persona: indica sempre un sentimento d’amore intenso, che può [...] schivi (Leopardi). 2. s. m. Chi è innamorato, chi è acceso d’amore per altra persona: si sentiva il cuore in tumulto, come un i.; gli dell’arte, vestito alla moda e privo di maschera (detto poi, quando si costituirono i ruoli, amoroso, amorosa). ...
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peccato
s. m. [lat. peccatum, der. di peccare «peccare»]. – 1. a. In generale, trasgressione di una norma alla quale si attribuisce un’origine divina o comunque non dipendente dagli uomini: il concetto [...] non è p. tornare indietro, pentirsi d’una promessa fatta alla Madonna? (Manzoni); ) brutto come il p., bruttissimo, detto generalmente di persona: una cugina ce l poiché la mia donna s’è accorta [del mio amore], è meglio ch’io muoia subito: forse lei ...
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gentilézza s. f. [der. di gentile1]. – 1. ant. Nobiltà, sia ereditaria sia (secondo l’interpretazione degli stilnovisti) acquisita con l’esercizio della virtù e con l’elevatezza dei sentimenti: prende [...] amore in g. loco (Guinizzelli). 2. a. La qualità propria di chi è gentile, nei varî sign. dell’aggettivo: g. d’aspetto, g. di modi; e in senso morale: g. d ; m’ha dato tutti questi epiteti e m’ha detto altre simili g. (cioè insolenze, impertinenze). ...
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sole
sóle s. m. [lat. sōl sōlis]. – 1. a. In astronomia, la stella attorno alla quale gravitano i corpi del sistema planetario di cui fa parte la Terra; rispetto alla nostra galassia occupa una posizione [...] .; non c’è sabato senza s., detto popolare, nato dall’osservazione o credenza che c’è il s., il diavolo fa all’amore, altro proverbio popolare; s. fulgido, splendente, quest’espressione, v. occhio, al n. 7 d); il riflesso, il riverbero del s.; vedere ...
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trarre
(ant. tràere e tràggere) v. tr. [lat. trahĕre] (io traggo, tu trai [ant. traggi], egli trae [ant. tragge], noi traiamo [ant. traggiamo], voi traéte, essi tràggono; pres. cong. tragga, ... traiamo [...] che fore Trasse le nove rime, cominciando «Donne ch’avete intelletto d’amore» (Dante). 4. a. Detrarre: tràttene le spese, il guadagno di colpirlo di punta; in partic., t. calci, tirarli, detto soprattutto dell’asino e del mulo, anche con uso assol.: ...
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Detto d’Amore Poemetto di cui sono pervenuti 2 frammenti di 480 settenari, pubblicato per la prima volta, con questo titolo, nel 1888. Scritto sotto l’influsso del Roman de la Rose, è quasi certamente opera dello stesso autore del Fiore, ragione...
Dante Alighieri, Opere minori: Detto d'amore - Introduzione
Gianfranco Contini
Titolo, estratto dai primi versi a cura del suo scopritore, il filologo triestino Salomone Morpurgo (1860-1942), e rimasto poi obbligatorio (alla convenzione si...