spirito
spìrito (ant. e poet. spirto) s. m. [dal lat. spirĭtus -us «soffio, respiro, spirito vitale», der. di spirare: v. spirare1; il sign. grammaticale 1 b ricalca il gr. πνεῦμα (che è l’equivalente [...] , ῥεῖ); l’assenza di aspirazione viene indicata col segno «᾿», detto spirito dolce o lene (per es., in ἀδικία). 2. Principio E par che de le sue labbia si mova Un spirito soave pien d’amore, Che va dicendo a l’anima: Sospira (Dante); Ma gli spiriti ...
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volere2
volére2 v. tr. [lat. *vŏlēre, per il classico velle, formato su volo, volebam, volui] (pres. indic. vòglio [tosc., in proclisi, vo’], vuòi [poet. vuòli], vuòle [poet. o pop. vòle], vogliamo, [...] mia madre vuole, esco anch’io con te. d. Accettare: non ha voluto il mio aiuto (l a questo prezzo nessuno la vuole; ha detto che la banconota è falsa, e non l ragione a lui; scherz., volere o volare, per amore o per forza (volere o volare, il padrone ...
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padre
(ant. patre) s. m. [lat. pater -tris]. – 1. a. Uomo che ha generato uno o più figli, considerato rispetto ai figli stessi: essere, diventare p.; p. di molti figli; o anche nei rapporti umani, affettivi [...] Mio e de li altri miei miglior che mai Rime d’amor usar dolci e leggiadre (Dante, con riferimento a Guido Guinizzelli atomico o atomo dal cui decadimento si origina un altro diverso, detto figlio. 5. a. Titolo reverenziale che si premette al nome di ...
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onore
onóre s. m. [lat. honos (o honor) -ōris]. – 1. a. In senso ampio, la dignità personale in quanto si riflette nella considerazione altrui (con sign. che coincide con quello di reputazione) e, in [...] sconfitto che si è eroicamente battuto, riconoscimento detto o. delle armi (v. arma, n. 1 b). d. Atto di culto, di venerazione: a è dato, onor mi tegno (Dante); non li fu onore [ad Amore] Ferir me de saetta in quello stato, A voi armata non mostrar ...
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portare
v. tr. [lat. pŏrtare, affine a porta «porta1» e a portŏs -us «porto3»] (io pòrto, ecc.). – 1. a. Reggere, sostenere su di sé un oggetto (o un peso qualsiasi), di solito mentre si compie un movimento, [...] me solo una piccola borsa da viaggio; è vietato p. armi. d. Talora manca l’accezione del movimento, e si ha solo quella del , lo porta scritto in fronte. c. Detto di sentimenti, provare, nutrire: p. amore, odio, rancore a qualcuno; te lo prometto ...
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sentire
v. tr. [lat. sĕntire] (io sènto, ecc.). – In senso ampio, avvertire un qualsiasi stato di coscienza indotto in noi dal mondo esterno attraverso i sensi o un qualsiasi stato affettivo insorgente [...] spiriti. b. Assai spesso riferito alla voce umana, alle parole dette da altri (con la duplice accezione di percepire il suono o di volontariato. Con compl. indeterminato, allude spesso a sentimento d’amore: cominciò a s. qualcosa per lei; non senti ...
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rete
réte s. f. [lat. rēte]. – 1. Intreccio di fili di materiale vario, incrociati e annodati tra loro regolarmente in modo che restino degli spazî liberi, detti maglie: il materiale (canapa, sparto, [...] letter., rete d’amore, r. amorosa, o assol. rete, la forza di seduzione, l’attrattiva dell’amore: Amor fra l’erbe una leggiadra rete D’oro e di da più circuiti che hanno dei punti in comune, detti nodi; i tratti di rete che sono compresi tra ...
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gentile1
gentile1 agg. [dal lat. gentilis «che appartiene alla gens, cioè alla stirpe», poi «di buona stirpe» (e da qui si svolgono i sign. moderni)]. – 1. ant. o letter. a. In senso originario (ancora [...] plur., i g., i nobili: vedi la pressura D’i tuoi g. (Dante). 2. a. Con amore e gentilezza: Al cor gentil rempaira sempre amore (Guinizzelli); Amor la parte di pianta che viene innestata sul selvatico; detto di legname da opera (più raram. di metallo, ...
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vero
véro agg. e s. m. [lat. vērus, e sostantivato vērum, neutro]. – 1. agg. a. Che è realmente ciò che dice il suo nome (contrapp. ora a falso, ora a presunto o immaginario): Cristo, v. Dio e v. uomo; [...] ; chiamare le cose col loro v. nome. d. Che rappresenta un fatto o una sitazione fedelmente il trionfo del v., la luce del v.; per amore del v.; in omaggio al v.; s’io al vero il v., le carte mi hanno detto il v., con riguardo all’interpretazione del ...
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occhio
òcchio s. m. [lat. ŏcŭlus]. – 1. a. In anatomia, organo di senso, pari, caratteristico dei vertebrati, che ha la funzione di ricevere gli stimoli luminosi e di trasmetterli ai centri nervosi dando [...] delle condizioni spirituali: Ne li o. porta la mia donna Amore (Dante); la gioia gli traspariva dagli o.; i suoi di piccoli fagioli pregiati, così detti per l’anellino scuro che i semi presentano intorno all’ilo. d. Occhio di marezzo: marezzatura dei ...
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Detto d’Amore Poemetto di cui sono pervenuti 2 frammenti di 480 settenari, pubblicato per la prima volta, con questo titolo, nel 1888. Scritto sotto l’influsso del Roman de la Rose, è quasi certamente opera dello stesso autore del Fiore, ragione...
Dante Alighieri, Opere minori: Detto d'amore - Introduzione
Gianfranco Contini
Titolo, estratto dai primi versi a cura del suo scopritore, il filologo triestino Salomone Morpurgo (1860-1942), e rimasto poi obbligatorio (alla convenzione si...