falso1
falso1 agg. [lat. falsus, propr. part. pass. di fallĕre «ingannare»]. – 1. In genere, si definisce falso tutto ciò che è sostanzialmente non vero, ma è creduto o si vuol far passare per vero. [...] L’una è la f. ch’accusò Gioseppo; L’altr’è ’l falso Sinon greco di Troia (Dante). f. Simulato, finto: f. amicizia, f. devozione; f. virtù, f. modestia; carezze f.; parole f.; con f. lacrime, con f. sorriso, con f. scuse. Di persona, che fa o dice il ...
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immarcescibile
immarcescìbile agg. [dal lat. tardo immarcescibĭlis, comp. di in-2 e marcescĕre «marcire», traduz. del gr. ἀμάραντος], letter. – Che non può marcire, non soggetto a corruzione; per lo [...] più in espressioni fig. ed enfatiche, spesso anche in tono iron.: la corona i. del martirio, della gloria; con i. fede; continua a proclamare la sua i. devozione alla causa. ◆ Avv. immarcescibilménte, in modo durevole, imperituro. ...
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triduo
trìduo s. m. [dal lat. triduum «periodo di tre giorni» comp. di tri- «tre» e tema affine a dies «giorno»]. – Ciclo di preghiere o di riti concluso nello spazio di tre giorni; i tridui di preghiere [...] sono previsti dalla liturgia (per es., in onore di un santo dopo la sua canonizzazione) e sono consueti nella devozione popolare (e privata) in preparazione di una determinata festa o per ricevere una grazia particolare: fare un t. alla Madonna; ...
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stimmatino
(non com. stimatino) agg. e s. m. (f. -a) [der. di stimmate]. – Denominazione con cui sono correntemente noti i religiosi che si intitolano dalla devozione alle sacre stimmate, e cioè gli [...] stimmatini, o padri s., appartenenti alla congregazione delle Ss. stimmate di N. S. Gesù Cristo, fondata nel 1816 con fini missionarî e per l’educazione e istruzione scolastica della gioventù; e le stimmatine, ...
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breve2
brève2 s. m. [dal lat. mediev. breve]. – 1. Nel medioevo, fino al sec. 13°, documento redatto dal notaio, per conservare memoria e fare prova della conclusione di un negozio (donde imbreviare, [...] 5. Involtino di stoffa con dentro una piccola reliquia di santi o formule di preghiera, da portarsi al collo per devozione (anche al dim., brevicino), spesso adorno, all’esterno, di immagini o di ricami. Anticam., amuleto, talismano e sim., dotato di ...
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confraternita
confratèrnita s. f. [dal lat. mediev. confraternitas -atis, der. di confrater sul modello di fraternĭtas]. – 1. Associazione di fedeli, costituita in una chiesa mediante formale decreto [...] regolare ordinamento amministrativo, di musulmani di sesso maschile i quali si propongono di vivere una vita religiosa più stretta col riunirsi almeno una volta alla settimana per pratiche di devozione in comune, oltre a quelle cultuali obbligatorie. ...
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religiosita
religiosità s. f. [dal lat. tardo religiosĭtas -atis, der. di religiosus «religioso»]. – 1. Il fatto di essere religioso, atteggiamento e sentimento religioso, non necessariamente legati [...] sua r. mi sembra sincera; dalle sue pagine spira una vaga r.; la r. di Giuseppe Mazzini; la r. della vita, dell’arte. 2. Devozione, scrupolosa cura: conserva con r. i documenti relativi a un suo antenato garibaldino; osserva con r. i proprî doveri. ...
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immutabile
immutàbile agg. [dal lat. immutabĭlis]. – Che non muta o non può mutare, quindi fisso, stabile, costante, sempre uguale, detto in genere di cose astratte: l’i. destino; decisione, proposito, [...] risoluzione i.; leggi, regole i.; con i. volontà; con i. affetto, devozione. Raro e letter. di cose più concrete: con propizio et immutabil vento (Ariosto). ◆ Avv. immutabilménte, in maniera immutabile, in modo costante, fisso, invariabile: ...
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immutato
agg. [dal lat. immutatus, comp. di in-2 e mutatus, part. pass. di mutare «cambiare»]. – Non mutato, perciò uguale, identico a ciò ch’era prima: gli ordini restano i.; la classifica è rimasta [...] i.; con i. profonda devozione. ...
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torcere
tòrcere v. tr. [lat. tŏrquēre, divenuto, nel lat. pop., *tŏrquĕre, poi *tŏrcĕre] (pres. tòrco, tòrci, ... tòrcono; cong. pres. tòrca, ... torciamo, torciate, tòrcano; pass. rem. tòrsi, torcésti, [...] da parte di un serpe, di una lucertola, o di un altro animale; t. il collo, ripiegarlo verso una spalla, per ostentare devozione, riferito soprattutto a bacchettoni o ipocriti. Meno com. di storcere nelle locuz. t. il muso, t. il naso, le labbra, la ...
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Presso i Romani si diceva d. (devotio) l’offerta agli dei di persone o cose determinate, come vittime, per stornare un pericolo dalla comunità. Tipica è la devotio di Publio Decio Mure. Nell’età imperiale fu frequente la devotio pro salute principis,...
devozionismo
s. m. Ostentazione di devozione religiosa.
• Al termine della funzione, Franco Pizzolato, ha letto, a nome della comunità parrocchiale, una lettera intensa e vibrante [...] Poi, con pudore e tenendola ben alla larga dal «devozionismo»,...