fervorino
s. m. [der. di fervore]. – Breve ma fervido discorso per incitamento a far bene; più propr., breve discorso religioso in occasione di prime comunioni, di emissioni di voti e simili circostanze, [...] diretto a eccitare sentimenti di devozione e di zelo, a muovere gli affetti del cuore più che l’intelletto. Spesso estens., scherz.: un f. del preside agli scolari meno diligenti. Nel linguaggio del teatro, parole che un tempo erano rivolte dalla ...
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Via Crucis
(lat. «via della Croce», la strada che Cristo percorse, con la croce sulle spalle, dal tribunale di Pilato fino al luogo della crocifissione, sulla cima del Calvario). – 1. Esercizio di devozione [...] è deposto dalla croce; 14, è sepolto. L’esercizio della Via Crucis, arricchito di molte indulgenze, si collega ad antiche devozioni in uso nei luoghi santi (sembra già nel 5° secolo; pratica ripresa alla fine del sec. 14°), e diffusa soprattutto per ...
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miscela
miscèla s. f. [dal lat. miscellus (agg.) «misto», der. di miscere «mescolare», rifatto col suff. di cautela, querela e sim.]. – Aggregato di due o più sostanze diverse (dette componenti della [...] miscela. Per ulteriore estens., insieme di due o più elementi non materiali: una m. di luci, di suoni, di colori; l’ammirazione repulsiva che provo per mio padre, la m. di devozione e disgusto che sento fin dalla prima infanzia (Domenico Starnone). ...
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santo
agg. e s. m. (f. -a) [lat. sanctus, propr. part. pass. di sancire «sancire, rendere sacro», in rapporto etimologico con sacer «sacro», essendo anche questo connesso con sancire]. – 1. agg. a. In [...] della s. croce; per santacroce o crocesanta, antico abbecedario, v. santacroce. b. Che è degno di particolare riverenza, devozione e rispetto, con riferimento alle credenze, agli atti e agli strumenti di culto della religione cattolica, ai luoghi ...
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zelatore
żelatóre s. m. (f. -trice) [dal lat. tardo zelator -oris]. – 1. non com. Chi si adopera con zelo per uno scopo; fautore ardente e convinto: z. della monarchia, della pace, della fede cristiana. [...] e zelatrici quei fedeli, di solito organizzati in gruppi e associazioni, che con la preghiera e con l’azione diretta procurano di diffondere particolari forme di devozione e di culto (zelatori e zelatrici del S. Cuore, della Vergine Maria, ecc.). ...
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riconfermare
v. tr. [comp. di ri- e confermare] (io riconférmo, ecc.). – 1. Confermare di nuovo, per la seconda volta (o per più volte successive): l’incarico può essere riconfermato tutti gli anni. [...] ); nel rifl., in usi letter. o elevati: riconfermarsi nella fede, in una convinzione. 2. Assicurare della veridicità: r. una notizia; o riaffermare: gli riconfermò la sua devozione; nelle chiuse delle lettere: mi riconfermo Suo devotissimo, ecc. ...
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pellegrino
s. m. (f. -a) e agg. [lat. peregrīnus «straniero», riferito nel lat. tardo a chi veniva a Roma per scopo religioso; v. anche peregrino]. – 1. s. m. a. In senso stretto, chi si reca in pellegrinaggio [...] spostata processionalmente da una parrocchia all’altra, sostando in ciascuna per qualche giorno, come pratica di devozione mariana (detta, nel lat. eccles., peregrinatio Mariae). Più genericam., errante, errabondo: Rondinella pellegrina Che ti posi ...
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vigilia
vigìlia s. f. [dal lat. vigilia, propr. «il fatto di vegliare, vigilanza» e quindi «veglia», der. di vigil -ĭlis «vigile»]. – 1. a. letter. Veglia, notte trascorsa senza dormire, per studio, [...] per dovere, per devozione, per malattia o per altro motivo: O sacrosante Vergini, se fami, Freddi o vigilie mai per voi soffersi ... (Dante, in un’invocazione alle Muse); il vigore del quale ... né i digiuni né le v. potevano macerare (Boccaccio); se ...
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ligio
lìgio agg. [dal fr. ant. lige, che è il lat. mediev. *leticus, der. di letus o litus «vassallo»; voce di origine franca, cfr. ted. ledig «libero»] (pl. f. -gie o -ge). – Nel diritto feudale, di [...] consigliarlo aperto (T. Tasso). Di qui, nell’uso com., fedelissimo, strettamente sottomesso o legato ad altri per servilità o devozione: era un funzionario l. al governo austriaco; Giovene schivo e vergognoso in atto Et in penser, poi che fatto era ...
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ginocchio
ginòcchio s. m. [lat. genŭcŭlum per il class. genĭcŭlum, dim. di genu «ginocchio»] (pl. -chi, e con valore collettivo nel sign. proprio, le ginòcchia). – 1. a. Nell’uomo, la regione dell’arto [...] ); in ginocchio, come locuz. avv., per indicare la positura della persona che si regge sulle ginocchia piegate a terra, per devozione, per punizione, per atto di preghiera, di sottomissione, di umiltà: stare in g., mettersi in g., buttarsi in g ...
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Presso i Romani si diceva d. (devotio) l’offerta agli dei di persone o cose determinate, come vittime, per stornare un pericolo dalla comunità. Tipica è la devotio di Publio Decio Mure. Nell’età imperiale fu frequente la devotio pro salute principis,...
devozionismo
s. m. Ostentazione di devozione religiosa.
• Al termine della funzione, Franco Pizzolato, ha letto, a nome della comunità parrocchiale, una lettera intensa e vibrante [...] Poi, con pudore e tenendola ben alla larga dal «devozionismo»,...