prono
pròno agg. [dal lat. pronus, der. della prep. pro «in avanti»]. – 1. Chinato, piegato verso terra: stava p. e immobile; stare, giacere, dormire p., con il ventre in giù (contr. di supino); gettarsi [...] p., prostrarsi in atto di adorazione, di devozione; camminare proni, a testa in giù, detto spec. degli animali quadrupedi. 2. fig. a. non com. Incline, propenso a una condotta, a un comportamento (soprattutto in senso negativo): sendo gli uomini più ...
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manto2
manto2 s. m. [dal lat. tardo mantum o mantus, tratto da mantellum «mantello»]. – 1. a. Mantello lungo con strascico, usato come vestimento solenne e anche come distintivo ereditario annesso ai [...] di margherite, di papaveri; le montagne erano coperte di un m. di neve. c. Finzione, pretesto: sotto il m. della carità, della devozione, dell’amicizia; Vela il soverchio ardir con la vergogna, E fa’ m. del vero a la menzogna (T. Tasso). 3. Con sign ...
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incrociare
v. tr. [der. di croce] (io incrócio, ecc.). – 1. a. Mettere una cosa trasversalmente ad altra come i bracci di una croce: i. due pezzi di legno, due nastri; mettersi un fazzoletto intorno [...] anche per sedercisi sopra (meno propr., accavallarle). I. le braccia, ripiegarle a croce sul petto, in atto di devozione, o nella posizione delle braccia conserte, per riposo; fig., astenersi dal lavoro, scioperare, fare resistenza passiva: falliti i ...
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padre
(ant. patre) s. m. [lat. pater -tris]. – 1. a. Uomo che ha generato uno o più figli, considerato rispetto ai figli stessi: essere, diventare p.; p. di molti figli; o anche nei rapporti umani, affettivi [...] p. Abramo. 3. Riferito a divinità, ha il sign. di progenitore, creatore, ed è insieme espressione di rispetto, amore, devozione: Giove, p. degli dèi e degli uomini; in partic., nella religione e teologia cristiana, la prima persona della Trinità: Dio ...
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padroncino
s. m. (f. -a) [dim. e vezz. di padrone]. – 1. Giovane padrone; il figlio dei padroni in età giovanile o infantile (spec., in passato, come appellativo di devozione e rispetto usato dalla servitù): [...] accompagnare il p. nella passeggiata; il cane seguiva scodinzolando la sua padroncina. 2. region. Titolare di una piccola azienda; in partic., tassista proprietario dell’automobile pubblica che lui stesso ...
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litania
litanìa (ant. o pop. letanìa, ant. letana) s. f. [dal lat. tardo, eccles., litanīa, gr. λιτανεία, der. di λιτανεύω «invocare con preghiere», da λιτή «preghiera, supplica»]. – 1. Nella liturgia [...] recitate nel santuario di Loreto in onore della Madonna della Santa Casa), che vengono recitate sia in chiesa sia come devozione privata, soprattutto in prosecuzione del rosario. 2. fig. Filastrocca, lunga serie: una l. di nomi, di titoli, e più ...
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pilone1
pilóne1 s. m. [prob. accr. di pila, o incrocio di pila con pignone]. – 1. Elemento strutturale in muratura, in calcestruzzo o in acciaio, per lo più di forma prismatica e ad asse verticale, che [...] costruzione di mattoni o pietra, eretta lungo il ciglio delle strade, per ricordare avvenimenti particolari, o per devozione, spesso fornita di nicchie nelle quali vengono collocate statuette o ex-voto. 4. Protesi di tipo rudimentale applicabile ...
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sgranare1
sgranare1 v. tr. [der. di grano, col pref. s- (nel sign. 4)]. – 1. Aprire il frutto delle piante leguminose, per toglierne il seme; può avere come compl. ogg. sia i frutti sia i semi: s. i [...] . 2. fig. a. S. il rosario, fare scorrere tra le dita, a uno a uno, i grani della corona recitando la devozione; per estens., s. avemmarie, paternostri, recitarne un gran numero, uno di seguito all’altro. b. Riferito ad armi automatiche, sparare in ...
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YHS
– Forma grafica adoperata fin dal sec. 6° d. C. (anche nelle grafie IHS o JHS, con altre numerose varianti maiuscole e minuscole) come traslitterazione latina del monogramma greco, d’origine paleocristiana, [...] in Jhesus, venne adottata, alla metà del sec. 15°, da s. Bernardino da Siena e dai suoi seguaci (per significare la particolare devozione al cuore di Gesù) nella forma di emblema cinto da raggi e con la prima asta dell’h sbarrata (ℏ) in modo da ...
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compagnia
compagnìa s. f. [der. di compagno2]. – 1. a. La condizione dell’essere compagni, lo stare insieme, in contrapposizione all’essere o allo stare solo: amare la c., star volentieri insieme con [...] , nome di varie confraternite, costituite essenzialmente da laici, sorte in Italia tra i sec. 15° e 16° con fini di devozione, di ascetismo e di carità; C. della buona morte, nome di sodalizî religiosi tra laici che curano il trasporto degli infermi ...
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Presso i Romani si diceva d. (devotio) l’offerta agli dei di persone o cose determinate, come vittime, per stornare un pericolo dalla comunità. Tipica è la devotio di Publio Decio Mure. Nell’età imperiale fu frequente la devotio pro salute principis,...
devozionismo
s. m. Ostentazione di devozione religiosa.
• Al termine della funzione, Franco Pizzolato, ha letto, a nome della comunità parrocchiale, una lettera intensa e vibrante [...] Poi, con pudore e tenendola ben alla larga dal «devozionismo»,...