strusciare
v. tr. e intr. [lat. *extrusare (der. di extrudĕre «cacciare fuori», part. pass. extrusus), influenzato da strisciare] (io strùscio, ecc.). – 1. tr. a. Strofinare un oggetto trascinandolo [...] da lui favori personali: si struscia da mesi al direttore perché spera di esser promosso. 2. intr. (aus. avere) In dialetti settentr., fare lavori di gran fatica, sgobbare (spec. con riferimento a lavori casalinghi): quanto ha dovuto s. quella povera ...
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mena
ména s. f. [der. di menare]. – 1. Maneggio, azione poco onesta, intrigo ai danni di qualcuno; usato per lo più al plur.: m. occulte, segrete; sventare le m. degli avversarî. 2. ant. a. Affare, negozio, [...] o region. L’atto di menare, cioè di condurre. In partic., mena delle pecore, espressione ancora oggi in uso nei dialetti abruzzese, laziale e pugliese, e usata ufficialmente, dall’epoca aragonese fino all’età napoleonica, per indicare la transumanza. ...
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espressivismo
s. m. [der. di espressivo]. – Termine usato dalla critica letteraria più recente, in alternativa alla forma espressionismo (v.), per indicare un tipo di scrittura che ricorre liberamente [...] a realtà linguistiche periferiche e irregolari, attingendo ai dialetti, alle lingue straniere, ai gerghi, ai diversi linguaggi tecnici e settoriali, non riprodotti mimeticamente, ma ricreati dagli scrittori con invenzioni personali; presente con ...
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tega
téga s. f. [lat. thēca «teca»]. – Voce diffusa in molti dialetti per indicare il guscio o baccello di fagioli, piselli e fave, mentre in parte della Toscana significa resta (del grano) e lisca, [...] donde anche, in senso fig., il plur. teghe per indicare i capelli lisci e dritti: le messi, ai lati della strada, ondeggiavano come un mare ai soffi del venticello mattutino, facendo un rumore secco, stridente ...
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toscano
agg. e s. m. [lat. Tuscanus, der. di Tuscus, pl. Tusci, altro nome con cui furono indicati gli Etruschi, cioè gli abitanti dell’Etruria: v. tósco e etrusco]. – 1. agg. Che appartiene o si riferisce [...] un sigaro toscano. 3. agg. e s. m. Della lingua parlata in Toscana: l’idioma t., e in passato il volgare t.; le parlate t.; i dialetti, i vernacoli t.; la gorgia t. (v. gorgia, n. 2); parlare t., con accento t.; in buon t., in pretto t. si dice così ...
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tosco1
tòsco1 agg. [dall’albanese toskë] (pl. m. -chi). – Dell’Albania meridionale, a sud del fiume Shkumbî: la popolazione t. (e, come sost., un tosco, una tosca, i Toschi); le tradizioni popolari t., [...] i costumi t.; i dialetti t. (e assol., come s. m., il tosco), il gruppo meridionale dell’albanese, parlato nelle regioni a sud del fiume Shkumbî e nelle colonie albanesi dell’Abruzzo e dell’Italia meridionale. ...
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contatto1
contatto¹ s. m. [dal lat. contactus -us, der. di contingĕre «toccare», part. pass. contactus]. – 1. Il toccare, il toccarsi: il c. della sua mano mi dava forza; evitare il c. col malato; stare, [...] tipo di interferenza (a livello fonetico, fonologico, morfologico, sintattico, lessicale) tra sistemi linguistici diversi, sia lingue sia dialetti, che in qualche modo vengano a trovarsi in contatto, sia per motivi di ordine geografico (come avviene ...
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macedone
macèdone agg. e s. m. e f. [dal lat. Macĕdo(n) -ŏnis, sost., gr. Μακεδών -όνος]. – Della Macedònia, regione storica della penisola balcanica, oggi politicamente divisa fra Bulgaria (10%), Grecia [...] parlata in Macedonia, sia quella antica, conosciuta attraverso glosse e nomi proprî che rivelano affinità con i dialetti greci, sia quella attuale, appartenente al gruppo meridionale della famiglia linguistica slava (è una varietà dialettale del ...
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meridionalismo
s. m. [der. di meridionale]. – 1. Vocabolo, locuzione, costruzione sintattica e sim. peculiare dei dialetti parlati nelle regioni meridionali d’Italia, spec. in quanto siano penetrati [...] nella lingua nazionale o nell’uso d’altre regioni. In linguistica, il termine può essere analogam. riferito anche a regioni meridionali d’altri paesi, considerate in rapporto con zone mediane e settentrionali. ...
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stutare
v. tr. [lat. *extutare, comp. di ex «via da» e tutare «proteggere, colmare», der. di tutus «sicuro»], ant. – Smorzare, spegnere: voi, sì come savio, anzi che più s’accenda il fuoco, providamente [...] pensate di stutarlo (Boccaccio). Con varianti locali, la voce è ancora viva in varî dialetti. ...
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L’esigenza di ordinare in base a precisi parametri il panorama delle parlate dialettali d’Italia è stata avvertita fin dagli albori della dialettologia scientifica, anche se i tentativi compiuti in tal senso hanno risposto solo in parte a due...
stocavi, dialetti Dialetti del serbocroato nei quali il pronome interrogativo neutro «che cosa?» è što: sono i più importanti perché su di essi si fonda la lingua letteraria (➔ caicavi, dialetti; ciacavi, dialetti).