sta
agg. f. – Aferesi di esta «questa» (v. esto), viva in molti dialetti insieme con le corrispondenti forme del masch. sto (v.), e dei plur. sti, ste. Nella lingua è molto comune nei composti stamane [...] o stamani, stamattina, stasera, stanotte, stavolta ...
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trascrizione
trascrizióne s. f. [dal lat. transcriptio -onis, der. di transcribĕre «trascrivere», part. pass. transcriptus]. – 1. L’azione e l’operazione di trascrivere, il fatto di venire trascritto, [...] terreno, di un contratto di cessione dei diritti d’autore. 3. In linguistica: a. Rappresentazione grafica dei fonemi di un contesto, di una lingua o di un dialetto, in un sistema di scrittura diverso o comunque non usuale per quella lingua o per quel ...
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rima2
rima2 s. f. [dal lat. rima]. – Propr., fenditura, fessura, crepa. Il termine (che è conservato in dialetti alpini per indicare, per es., i solchi della mano o fessure, crepe sulla roccia e sul [...] ghiaccio) è soprattutto frequente nel linguaggio medico, dove designa in genere una fessura lineare posta tra due parti omologhe adiacenti: r. labiale, palpebrale, ecc.; r. di frattura, la fessura lineare ...
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dima
s. f. [dal gr. δεῖγμα «mostra, saggio, campione», der. di δείκνυμι «mostrare», penetrato nell’Italia settentr. attraverso l’Esarcato; cfr. lat. mediev. digma, e regionalmente anche degma, delma, [...] deuma, che sopravvivono in dialetti settentr. nelle forme delma, derma, dema, con gli stessi sign. o con accezioni simili], non com. – Termine che, in varie tecniche, significa genericam. campione, sagoma, modano e sim.; per es., nelle cosiddette « ...
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prosa2
pròṡa2 s. f. [voce diffusa nei dialetti settentr., cfr. anche sicil. pròscia, umbro presa, di etimo incerto]. – In agraria, sinon. di porca1. ◆ Accr. proṡóne m. (v.). ...
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cilecca
cilécca s. f. [prob. dal ted. schleck!, espressione di scherno nei dialetti bavaro-austriaci]. – 1. fam. tosc., ant. Burla consistente nel ritirare all’ultimo momento la mano con la quale si [...] porge qualcosa; estens., promessa non mantenuta; fare c. a qualcuno, deluderlo: speranza, che mi ha fatto c. tante volte (Giusti). 2. Più com., anche fuor di Toscana, far cilecca, fallire, mancare di effetto, ...
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basso1
basso1 agg. [lat. tardo bassus]. – 1. a. Poco elevato dal suolo o da altro livello, sia rispetto ad altre cose determinate, sia rispetto all’altezza ordinaria delle cose dello stesso genere: un [...] fiume in tale tratto): il b. Danubio, il b. Nilo, il b. Egitto. Davanti a nomi di lingue, designa di solito i dialetti parlati nella parte pianeggiante o meno montuosa del territorio (per es. basso-tedesco) in opposizione ad alto. e. Di acque, mare e ...
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Krapfen
〈kràpfën〉 s. m., ted. [voce dei dialetti tedeschi merid.]. – Specie di frittella fatta di pasta dolce, lievitata con lievito di birra, e fritta nel grasso bollente in forma di palla o più raram. [...] di ciambella, riempita in genere di marmellata o, talvolta, di crema ...
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dorico
dòrico agg. [dal lat. Dorĭcus, gr. Δωρικός] (pl. m. -ci). – 1. Dei Dori, pertinente ai Dori, uno dei tre gruppi etnici (insieme con gli Ioni e gli Eoli) dell’antica Grecia: la stirpe d.; gli stati [...] es., dorico ἵσταμι, ionico-attico ἵστημι); poesia o lirica d., la lirica corale dei Greci antichi, composta in dialetto dorico (caratteri dorici presentavano anche le parti corali della tragedia). b. Ordine d., uno degli ordini architettonici greci ...
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scuro2
scuro2 s. m. [voce settentr., soprattutto veneta, dal longob. *skūr «riparo, protezione»]. – 1. Ciascuno dei battenti di legno applicati, soprattutto nel passato, alla parte interna di finestre [...] però usato talvolta anche al sing.: chiuse la finestra: lasciò aperto appena appena uno s. (Pirandello). 2. In dialetti settentr., sinon. di imposta1, come serramento esterno alla finestra a vetri. ◆ Dim. scurétto, usato senza valore diminutivo, per ...
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L’esigenza di ordinare in base a precisi parametri il panorama delle parlate dialettali d’Italia è stata avvertita fin dagli albori della dialettologia scientifica, anche se i tentativi compiuti in tal senso hanno risposto solo in parte a due...
stocavi, dialetti Dialetti del serbocroato nei quali il pronome interrogativo neutro «che cosa?» è što: sono i più importanti perché su di essi si fonda la lingua letteraria (➔ caicavi, dialetti; ciacavi, dialetti).