canovaccio
canovàccio (anche canavàccio e canevàccio) s. m. [der. di canapa, attrav. dialetti settentr., o dal fr. canevas]. – 1. Tela di canapa piuttosto grossa e ruvida per usi di cucina. 2. Tessuto [...] a larghi buchi regolari adatto per speciali ricami (punto in croce). 3. fig. a. Trama scritta di un’opera drammatica, divisa in atti e scene con il completo svolgimento dell’azione ma priva del dialogo, ...
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lupo
s. m. (f. -a) [lat. lŭpus, con svolgimento fonetico non del tutto chiaro (di fronte alle forme con -ó- ant. o dialettali: cfr. umbro lópo, tosc. ant. lóbo, ven. lóvo), forse per influsso di dialetti [...] merid.]. – 1. a. Carnivoro della famiglia canidi, di cui si conoscono due specie: l’una, Canis rufus, si ritiene estinta allo stato selvatico; l’altra, Canis lupus (alla quale appartengono anche le varie ...
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psilosi
psilòṡi s. f. [dal gr. ψίλωσις (con tutti e due i sign.), der. di ψιλόω «depilare; usare lo spirito dolce», da ψιλός «privo, spoglio» e, come termine grammaticale, «non aspirato; lene, dolce [...] scomparsa dell’aspirazione iniziale in greco (segnata, questa, dallo spirito aspro), che ha avuto luogo dapprima in certi dialetti eolici e ionici, detti psilotici, e si è poi gradatamente estesa sino ad abbracciare l’intero territorio della Grecia ...
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psilotico
psilòtico agg. [dal gr. ψιλωτικός, der. di ψίλωσις: v. psilosi] (pl. m. -ci). – Nella terminologia dei grammatici greci, detto dei gruppi etnici che non pronunciavano più lo spirito aspro: [...] dialetti psilotici. ...
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grammatica
grammàtica (ant. gramàtica) s. f. [dal lat. grammatĭca, gr. γραμματική (τέχνη), dall’agg. γραμματικός: v. grammatico]. – 1. a. Il complesso delle norme che costituiscono il particolare modo [...] per es., una grammatica dell’italiano moderno, dell’antico francese, della lingua individuale di uno scrittore), o anche di un dialetto; g. storica o diacronica, studio del successivo svolgersi nel tempo del sistema grammaticale di una lingua o di un ...
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mula
s. f. [femm. di mulo]. – 1. La femmina del mulo: e donògli una delle miglior mule che mai si cavalcasse e la più bella (Boccaccio); la m. si rivolta al medico, frase prov. che si usa ripetere quando [...] un rimprovero è fatto da chi invece dovrebbe riceverlo. 2. In botanica, erba m. (o assol. mula), lo stesso che scolopendrio. 3. Nei dialetti veneti orientali, ragazza, o anche fidanzata, morosa (v. mulo). ◆ Dim. mulétta; accr. mulóna; pegg. mulàccia. ...
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midolla
midólla (ant. o dial. medólla) s. f. [lat. medŭlla]. – 1. a. La parte molle del pane interna alla crosta; sinon. di mollica. b. non com. La polpa dei frutti. c. Anticam. la parola fu usata (come [...] ancor oggi in alcuni dialetti) anche con i sign. proprî di midollo (sia delle ossa sia delle piante): dalla spinal midolla (Redi), dal midollo spinale; Non ò medolla in osso, o sangue in fibra (Petrarca); così pure negli usi fig.: Ma fuoco mai così ...
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ve1
ve1 〈vé〉 pron. e avv. – Forma che il pronome atono vi (dativo o accusativo o particella della coniugazione pronominale) e l’avv. atono vi assumono quando sono seguiti da lo, la, li, le, ne, in posizione [...] per vi, in enclisi, anche senza essere seguito da altre particelle; cfr., per es., Petrarca, Canz. LXXXIX, 3: Donne mie, lungo fôra a ricontarve. È inoltre la forma che in varî dialetti sostituisce normalmente vi sia in enclisi sia in proclisi. ...
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trilinguismo
s. m. [der. di trilingue]. – La conoscenza e l’uso normale, da parte di una persona o di una comunità, in una zona o in un ambiente, di tre lingue o anche dialetti diversi: il t. dell’Alto [...] Adige (italiano, tedesco, ladino) ...
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L’esigenza di ordinare in base a precisi parametri il panorama delle parlate dialettali d’Italia è stata avvertita fin dagli albori della dialettologia scientifica, anche se i tentativi compiuti in tal senso hanno risposto solo in parte a due...
stocavi, dialetti Dialetti del serbocroato nei quali il pronome interrogativo neutro «che cosa?» è što: sono i più importanti perché su di essi si fonda la lingua letteraria (➔ caicavi, dialetti; ciacavi, dialetti).