Krapfen /'krapfən/, it. /'kraf:en/ (o, all'ital., krapfen) s. m., ted. [voce dei dialetti tedeschi merid.]. - (gastron.) [dolce fritto di pasta lievitata riempito in genere di marmellata o di crema] ≈ [...] bomba. ‖ bombolone, frittella ...
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canovaccio /kano'vatʃ:o/ (anche canavaccio e canevaccio) s. m. [der. di canapa, attrav. dialetti settentr., o dal fr. canevas]. - 1. (tess.) [tela di canapa o altro tessuto, piuttosto grossa e ruvida per [...] usi di cucina] ≈ (tosc.) cencio, (region.) mappina, strofinaccio. ⇑ panno, pezza, straccio. 2. (tess.) [tessuto a larghi buchi regolari adatto per speciali ricami] ≈ buratto, (non com.) filondente. ⇑ tela. ...
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scarso agg. [lat. tardo excarpsus, dal lat. class. excerptum, "tirato fuori, diminuito"]. - 1. a. [inadeguato, inferiore a quanto sarebbe necessario o conveniente: il raccolto è stato s.; vitto, stipendio [...] se posposto al sost.: in questa stagione ci sono assai fiori (o fiori assai). Quest’ultima costruzione è tipica dei dialetti meridionali.
Oltre il dovuto - Troppo è l’unico termine non marcato (come agg. e come avv.) per indicare una quantità ...
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capostorno /kapo'storno/ s. m. [comp. di capo- e storno, che in dialetti settentr. significa "stordito"]. - (veter.) [affezione cerebrale dei cavalli, bovini, ovini, cani, con indolenza e stordimento] [...] ≈ capogatto, cenurosi ...
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plurilinguismo s. m. [der. di plurilingue]. - 1. (ling.) [situazione di una comunità o di un territorio in cui sono in uso più lingue] ≈ multilinguismo, poliglottismo. ‖ diglossia. ↔ monolinguismo. 2. [...] (estens., non com.) [capacità di esprimersi in più lingue o dialetti] ≈ multilinguismo, poliglottismo. ↔ monolinguismo. ...
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ungaro /'ungaro/ (o unghero) [dal lat. tardo Hungări, pl., "Ungheresi"]. - ■ agg. [dell'Ungheria: dialetti u.] ≈ [→ UNGHERESE]. ■ s. m. (f. -a) [abitante o nativo dell'Ungheria, spec. con riferimento al [...] medioevo] ≈ magiaro, ungherese ...
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Fabio Rossi
scarso. Finestra di approfondimento
Quantità ridotta - Numerosi agg. e avv. esprimono in ital. il concetto di quantità più o meno elevata. Tra gli agg. più com. per quantità elevate si annoverano [...] se posposto al sost.: in questa stagione ci sono assai fiori (o fiori assai). Quest’ultima costruzione è tipica dei dialetti meridionali.
Oltre il dovuto - Troppo è l’unico termine non marcato (come agg. e come avv.) per indicare una quantità ...
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vedere /ve'dere/ [dal lat. vidēre] (pres. indic. védo [lett. véggo, ant. o poet. véggio], védi [ant. véi, vé'], véde, vediamo [ant. o poet. veggiamo], vedéte, védono [lett. véggono, ant. o poet. véggiono]; [...] : anvedi quant’è scemo! La seconda, va’ o vah, è invece d’origine settentr. (da varda, imperat. di guardare in alcuni dialetti, secondo l’originario etimo germ. wardon), ma diffusasi nel registro fam. di gran parte dell’Italia: ma va’ là; vah che ...
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cilecca /tʃi'lek:a/ s. f. [prob. dal ted. schleck!, espressione di scherno nei dialetti bavaro-austriaci]. - 1. (fam., tosc.) [scherzo fatto a qualcuno per ridere alle sue spalle] ≈ beffa, burla, canzonatura, [...] celia. 2. (estens.) [promessa non mantenuta] ≈ buca. ● Espressioni: fare cilecca 1. [detto di arma da fuoco, non riuscire a far partire il colpo] ≈ fallire. 2. (estens.) [non ottenere un risultato sperato: ...
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L’esigenza di ordinare in base a precisi parametri il panorama delle parlate dialettali d’Italia è stata avvertita fin dagli albori della dialettologia scientifica, anche se i tentativi compiuti in tal senso hanno risposto solo in parte a due...
stocavi, dialetti Dialetti del serbocroato nei quali il pronome interrogativo neutro «che cosa?» è što: sono i più importanti perché su di essi si fonda la lingua letteraria (➔ caicavi, dialetti; ciacavi, dialetti).