diffamatorio
diffamatòrio agg. [der. di diffamare]. – Che tende a diffamare, che costituisce diffamazione: notizie d.; articolo d.; libello diffamatorio. ...
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stampa
s. f. [der. di stampare]. – 1. a. L’arte e la tecnica di imprimere e riprodurre, in un alto numero di copie, scritti e disegni, mediante opportuni procedimenti, da una matrice in rilievo, in cavo [...] o clandestina; reati col mezzo della s., quelli per i quali sono previste particolari circostanze aggravanti (per es., diffamazione); ufficio s., ufficio esistente presso società, enti, partiti, organismi pubblici, col preciso incarico di preparare e ...
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provocazione
provocazióne s. f. [dal lat. provocatio -onis (der. di provocare: v. provocare), che significava, oltre che «invito alla lotta, sfida al combattimento o a un duello», anche «appello a un [...] prevista per chi ha reagito in stato d’ira determinato da un fatto ingiusto altrui; nei delitti di ingiuria e diffamazione, la provocazione agisce come causa di esclusione della pena, quando la reazione avvenga subito dopo il fatto ingiusto). 2. Meno ...
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social rating
loc. s.le m. inv. Valutazione condivisa, attraverso la rete telematica. ◆ Social rating. L’ennesimo neologismo nato su internet indica un comportamento della rete con portentosi effetti [...] , denunciano inettitudini, si tolgono sassolini dalle scarpe. Il tutto a cavallo tra servizio di pubblica utilità e rischio diffamazione. Nato negli Stati Uniti, il fenomeno trova eco anche nella vecchia Europa. (Patrizia Feletig, Manifesto, 3 aprile ...
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fallacesco
agg. (iron.) Della giornalista e scrittrice Oriana Fallaci (1929-2006). ◆ Ieri il «Corriere della Sera» […] ha pubblicato in prima pagina il richiamo di un articolo (su una colonna) a pagina [...] 14: il best seller fallacesco (spero che l’aggettivo non sconfini nella diffamazione) ha «consumato» anche la ristampa cui si era proceduto d’urgenza, 150 mila copie che aggiunte alle 500 mila dell’edizione numero uno fanno 650 mila. (Vittorio Feltri ...
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hater
s. m. e f. Chi, in Internet e in particolare nei siti di relazione sociale, di solito approfittando dell’anonimato, usa espressioni di odio di tipo razzista e insulta violentemente individui, specialmente [...] gli hater, odiatori professionisti che si divertono a screditare l'immagine di personaggi pubblici, sfociando spesso nella diffamazione, ma anche privati, trasformando il loro operato in una sorta di bullismo. (Benedetta Perilli, Repubblica.it, 25 ...
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leone da tastiera
loc. s.le m. (spreg., iron.) Chi, in Internet e in particolare nei siti di relazione sociale, si esprime in modo aggressivo e violento, non di rado ricorrendo a offese, insulti, minacce, [...] che l’uomo dovrà presentare un’offerta di risarcimento ai destinatari delle offese, al fine di evitare il processo per diffamazione aggravata dall’odio razziale. (Bergamonews.it, 7 febbraio 2020, Cronaca) • «La rabbia dei leoni da tastiera si scatena ...
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spottare
v. tr. Nel gergo giovanile, individuare una persona e, a sua insaputa, chiedere informazioni in proposito o darne conto in forma anonima in un social network gestito da amministratori anch’essi, [...] della donzella perduta, passando attraverso le dichiarazioni d’amore disperate, si è finiti facilmente nel campo della diffamazione e del becero pettegolezzo. Nonché sotto l’etichetta di quello che viene definito cyberbullismo. (Silvia Rossetti, Voce ...
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Delitto commesso da chi offende la reputazione altrui comunicando con più persone. La pena è aumentata se l’offesa è recata a un corpo politico, amministrativo o giudiziario, o a una sua rappresentazione, oppure ad un’autorità costituita in...
Le offese all'onore, nel diritto romano, erano prevedute nel concetto generale di iniuria dalla legge delle XII tavole, dall'editto pretorio, dalla lex Cornelia de iniuriis. Nel diritto germanico mancò un concetto generale dell'ingiuria; essa...