autentico
autèntico agg. [dal lat. tardo authentĭcus, gr. αὐϑεντικός, der. di αὐϑέντης «autore; che opera da sé»] (pl. m. -ci). – 1. Che è vero, cioè non falso, non falsificato, e che si può provare [...] a., la vita vissuta nella consapevolezza della propria vocazione. 4. In musica, detto dei modi del canto liturgico che, a differenza dei modi plagali, svolgono la loro scala melodica al di sopra della nota finale propria di ciascun modo. ◆ Avv ...
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testare1
testare1 v. intr. [dal lat. testari (der. di testis «testimone»), propr. «fare testimonianza» e per estens. «dichiarare», «fare testamento»] (io tèsto, ecc.; aus. avere). – Fare testamento, [...] . ◆ Part. pres. testante, usato come agg. e più spesso come sost., la persona che fa o ha fatto testamento (riferendosi a un determinato testamento, a differenza di testatore che ha senso generico e più astratto): secondo la volontà del testante. ...
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superare
v. tr. [dal lat. superare, der. di super «sopra»; propr. «essere al di sopra»] (io sùpero, ecc.). – 1. a. Essere superiore per dimensioni, cioè più alto, più lungo, più largo, e in genere di [...] il fatto di riuscire superiore e quindi vincere in una determinata gara o competizione, in senso proprio o fig. (cfr. la differenza tra le due espressioni mi supera in velocità e mi ha superato in velocità; il doppio valore del verbo si ha anche nei ...
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pseudoclono
pseudoclòno s. m. [comp. di pseudo- e clono]. – Particolare risposta che si ottiene all’esame neurologico delle attività riflesse, consistente in una rapida successione di contrazioni e rilasciamenti [...] muscolari che, a differenza di quelli proprî del vero clono, sono di ampiezza ineguale e finiscono con l’esaurirsi; si osserva in soggetti nevrotici, ipereccitabili e non è indicativo di lesioni piramidali. ...
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disaggio
diṡàggio s. m. [comp. di dis-1 e aggio]. – Nel linguaggio finanz., la differenza in meno tra il valore reale di una moneta cartacea e il suo valore nominale; è il contrario di aggio. ...
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ulcera
ùlcera s. f. (ant. ùlcere s. m. o f.) [dal lat. ulcus -cĕris, neutro, affine al gr. ἕλκος]. – 1. In medicina, soluzione di continuo, di forma rotondeggiante o ovale, dei tegumenti e dei tessuti [...] di rivestimento delle cavità interne, che interessa anche il tessuto connettivo sottostante e, a differenza delle lesioni strettamente superficiali, mostra scarsa tendenza alla risoluzione spontanea; insorge per cause e in sedi diverse (u. da cause ...
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personale1
personale1 agg. [dal lat. tardo personalis, der. di persona «persona»]. – 1. a. Che si riferisce alla persona, che è proprio di una determinata persona, di un singolo individuo: libertà p.; [...] p., gli errori, di carattere sistematico, derivanti da particolarità di ciascun osservatore e dai quali derivano l’equazione p. e la differenza p. (v. equazione, n. 5). 2. In grammatica, pronomi p., i pronomi io, tu, noi, voi e le forme toniche e ...
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pseudodiatono
pseudodïàtono s. m. [comp. di pseudo- e diatono]. – In archeologia, tipo di costruzione muraria in uso a Roma nell’età repubblicana; era costituito da un muro composto di una sola cortina, [...] ma, a differenza del diatono, con i blocchi alternati per testa e per taglio, cioè un filare con blocchi che vanno da una parte all’altra, e un altro filare con due blocchi affiancati nel senso della lunghezza. ...
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io
(ant. éo; ant. o pop. tosc. 'e’, i’', solo in posizione proclitica) pron. pers. sing. [lat. volg. *ĕo, lat. class. ĕgo]. – 1. È il pronome di 1a persona, usato cioè dalla persona (o cosa personificata) [...] generale del discorso e il tono con cui è pronunciata). Modi particolari: io son io e tu sei tu, quando si vuol stabilire la differenza di grado, di situazione, ecc., fra noi e altri; io, per me, li lascio dire (cioè: per quanto sta a me, per conto ...
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sostanza
(ant. sustanza e sustànzia) s. f. [dal lat. substantia «essenza, realtà; mezzi di sussistenza», der. di substare «stare sotto», sul modello del gr. ὑπόστασις]. – 1. a. Termine che, fin dalle [...] 3); sempre nella filosofia aristotelica, l’espressione s. prima designa anche la sostanza divina o assoluta, che, a differenza delle s. sensibili o finite, realizza sé stessa in quanto attività pura, indipendentemente da qualsiasi potenzialità. Nella ...
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In matematica, il risultato dell’operazione di sottrazione.
Si chiama d. finita prima o brevemente d. prima di una funzione f(x), e si indica con il simbolo Δf(x), l’incremento da essa subito quando alla variabile indipendente x si dà l’incremento...
differenza
Fernando Salsano
In astratto significa il " differire " tra due o più elementi, come in Cv I XI 3 Sì come la parte sensitiva de l'anima ha suoi occhi, con li quali apprende la differenza de le cose in quanto elle sono di fuori...