livello1
livèllo1 s. m. [der. di livellare3]. – 1. a. Quota di un piano orizzontale (e quindi di ciascun suo punto), rispetto a un altro piano orizzontale di riferimento; più in generale, l’altezza di [...] a l.; tiro a l., in balistica militare, tiro parallelo al piano, non inclinato cioè né verso il basso né verso l’alto); essere a differente l., a l. più basso o più alto; il l. delle acque del fiume si alza, si abbassa (con riferimento al livello del ...
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doppione
doppióne s. m. [der. di doppio]. – 1. Cosa in tutto uguale a un’altra (per es., una seconda copia di un libro, presso una biblioteca, o di un francobollo, di una figurina, di altro oggetto di [...] è determinata dalla posizione ch’esse occupano nella frase (per es. «un bel libro, un libro bello»; «una gran differenza, una differenza grande»). 4. Nel linguaggio teatrale (anche doppio s. m.), due parti distinte assegnate a un solo attore nella ...
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compensazione
compensazióne s. f. [dal lat. compensatio -onis]. – In generale, l’atto di compensare, di ristabilire un equilibrio; ogni operazione che serva in qualche modo a bilanciare una differenza, [...] e anche l’effetto, il risultato dell’operazione stessa: c. di un deficit, di una differenza di peso; c. di un errore di calcolo; c. di un vizio cardiaco (v. compenso, n. 1 b), ecc. Il termine è usato con accezioni specifiche in varie discipline; in ...
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sfasamento
sfaṡaménto s. m. [der. di sfasare]. – 1. Lo sfasarsi, l’essere fuori fase. In senso fig., stordimento, disorientamento: attraversare un periodo di s.; dopo le vacanze si avverte uno s. generale. [...] 2. In fisica, lo stesso che differenza di fase, e quindi differenza tra i valori iniziali (e di conseguenza fra quelli relativi a un istante generico) delle fasi di due grandezze sinusoidali isocrone, per es. di due moti armonici di uguale centro e ...
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sensibile
sensìbile agg. [dal lat. sensibĭlis, con sign. passivo e attivo (der. di sentire «percepire», part. pass. sensus); in alcuni sign., è influenzato dal fr. sensible]. – 1. Con valore passivo: [...] così lievi che non sono s. (precisando: che non sono s. all’occhio umano); tra le due calligrafie c’è una s. differenza; il malato fa ogni giorno un sensibilissimo miglioramento; i suoi progressi nello studio sono assai s., ecc. Meno proprio è l’uso ...
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specifico
specìfico agg. [dal lat. tardo specifĭcus, comp. di species «specie» e tema di facĕre «fare»; propr., «che costituisce una specie»; nei sign. del linguaggio medico, è dal fr. spécifique] (pl. [...] o di piante; nome s., nella nomenclatura binomia, quello che identifica la specie all’interno di un genere; in filosofia, differenza s., v. differenza, n. 1 b. b. Nell’uso com. (in contrapp. a generico), determinato, ristretto a un singolo caso o a ...
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terra
tèrra s. f. [lat. tĕrra]. – 1. a. In astronomia e geofisica, il pianeta su cui noi viviamo, il terzo dei pianeti del sistema solare in ordine di distanza dal Sole (dal quale dista 150 milioni di [...] il tempo (Foscolo). In espressioni di tono più o meno enfatico dell’uso fam.: ci corre quanto dal cielo alla t., per indicare grandissima differenza; cose che non stanno, che non si sono mai viste (o udite) né in cielo né in t., a proposito di cose ...
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resistenza
resistènza s. f. [dal lat. tardo resistentia, der. di resistere «resistere»; il sign. 3 è un calco del fr. résistance]. – 1. L’azione e il fatto di resistere, il modo e i mezzi stessi con [...] ’impedenza, data dal rapporto fra l’ampiezza della tensione e quella dell’intensità della corrente moltiplicato per il coseno della differenza di fase tra corrente e tensione; l’unità di misura della resistenza nel Sistema Internazionale (SI) è l’ohm ...
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ampiezza
ampiézza s. f. [der. di ampio]. – 1. L’esser ampio, estensione (e, spesso, notevole estensione) in larghezza e lunghezza: Non t’inganni l’a. de l’intrare! (Dante); a. di un locale, di una piazza, [...] tempo l’elettrone passi da uno stato quantico a un altro. Nel linguaggio scient., il termine è inoltre usato per indicare la differenza tra il valore massimo e il valore minimo di una grandezza comunque variabile; così, in geofisica, a. di marea è la ...
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schiso
schiṡo agg. e s. m. [der. di schisare], tosc. – 1. Obliquo, sghembo; frequente, come sost., nella locuz. avv. di s., da una parte, spec. nel gioco del biliardo: colpire, tirare di s., lateralmente, [...] , dopo aver effettuato operazioni di divisione o di sottrazione, di riduzione ai minimi termini; quindi, in genere, minimo resto, differenza che può essere, talora, trascurata: lo s. non lo calcolo proprio; gli s. te li puoi tenere per te; tremila ...
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In matematica, il risultato dell’operazione di sottrazione.
Si chiama d. finita prima o brevemente d. prima di una funzione f(x), e si indica con il simbolo Δf(x), l’incremento da essa subito quando alla variabile indipendente x si dà l’incremento...
differenza
Fernando Salsano
In astratto significa il " differire " tra due o più elementi, come in Cv I XI 3 Sì come la parte sensitiva de l'anima ha suoi occhi, con li quali apprende la differenza de le cose in quanto elle sono di fuori...